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TRUMP, UN COATTO FUORI CONTROLLO: SECONDO IL “WASHINGTON POST” CI SONO ANCHE CITTADINI ITALIANI TRA I NOVEMILA IMMIGRATI “CRIMINALI”, DI CUI 800 EUROPEI, CHE VERRANNO DEPORTATI NELLE PROSSIME ORE NEL CARCERE AMERICANO DI GUANTANAMO, A CUBA. COSA DICE GIORGIA MELONI? L’AMMINISTRAZIONE USA NON HA INFORMATO I GOVERNI STRANIERI, NEANCHE QUELLI CON CUI HA I RAPPORTI PIÙ STRETTI COME L’ITALIA, LA GRAN BRETAGNA E LA FRANCIA - IL TYCOON AVEVA PARLATO DI “INVASIONE STRANIERA” E LANCIATO UN AVVERTIMENTO ALL’EUROPA INVITANDOLA A “FARE QUALCOSA PER L’IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA”- CONTRO LE POLITICHE MIGRATORIE DI TRUMP DILAGANO LE PROTESTE, DA LOS ANGELES A NEW YORK: 400 ARRESTI - IL PRESIDENTE USA ATTACCA I MANIFESTANTI (“CRIMINALI, PAGATI DA QUALCUNO”) E MANDA I MARINES E ALTRI 2000 RISERVISTI DELLA GUARDIA NAZIONALE A L.A. - VIDEO

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Da repubblica.it

Le proteste contro le politiche migratorie dell'amministrazione Trump dilagano anche in altre città statunitensi oltre a Los Angeles e San Francisco. I manifestanti sono scesi in piazza anche ad Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e New York, dove la polizia ha arrestato "diverse" persone, riferisce la Cnn. Trump invia altri duemila membri della Guardia nazionale a L.A. e 700 marines. Il segretario alla Difesa Hegseth difende l’operazione al Congresso: “Intervenuti perché ce lo ha chiesto la polizia”. Intanto la sindaca di Los Angeles ha annunciato il coprifuoco in alcune zone del centro. E gli arresti sono saliti a quota 400.

donald trump

 

Trump, i militari a Los Angeles finché non ci sarà pace

"Quando ci sarà la pace a Los Angeles i soldati se ne andranno". Lo ha detto Donald Trump, parlando con i giornalisti. Quanto alle regole di ingaggio dei militari nella città, il presidente americano non ha dato indicazioni precise: "È molto semplice: se i manifestanti sono pericolosi, se tirano mattoni, se sputano in faccia agli agenti, se prendono a pugni le persone, l'esercito risponderà con una grande forza e loro finiranno in galera per lungo tempo", ha spiegato Trump.

 

Trump, manifestanti a Los Angeles sono pagati da qualcuno

Donald Trump sostiene che i manifestanti a Los Angeles "sono pagati da qualcuno". Parlando con i giornalisti, il presidente americano ha detto di "non sapere chi ma qualcuno li paga oppure sono agitatori".

 

Alla domanda se ritenesse se i manifestanti fossero stati pagati dal governatore della California Gavin Newsom o dalla sindaca di Los Angeles Karen Bass, Trump ha risposto: "Non ho detto questo".

 

ANCHE ITALIANI TRA I 9MILA IMMIGRATI DEPORTATI A GUANTANAMO

Massimo Basile per repubblica.it - Estratti

 

proteste negli usa contro la politica migratoria di trump 3

Tra i novemila immigrati che verranno deportati nelle prossime ore nel carcere americano di Guantanamo, a Cuba, ci sono centinaia di cittadini provenienti da Paesi alleati degli Stati Uniti, inclusa l’Italia. Vengono anche da Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio, Olanda, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina. Uno è austriaco, cento sono romeni e 170 russi. Gli europei sono circa ottocento.

 

Lo riporta il Washington Post, che ha citato documenti forniti da funzionari di governo. L’amministrazione statunitense, secondo il quotidiano, non ha informato i governi stranieri, neanche quelli con cui ha i rapporti più stretti come l’Italia, la Gran Bretagna e la Francia. Ma Guantanamo – fa sapere la portavoce di Stato, Tammy Bruce - non sarà la destinazione finale per i deportati europei.

migranti deportati a guantanamo

 

È uno strappo diplomatico che può portare a un ulteriore irrigidimento nei rapporti, in alcuni governi. La notizia dei novemila in procinto di essere deportati era stata data da Politico. Poi con il passare delle ore sono emersi nuovi dettagli.

 

 

La notizia ha messo in agitazione le diplomazie europee, alcune delle quali avrebbero cercato, inutilmente, di convincere il dipartimento degli interni Usa ad abbandonare il piano. “Il messaggio - ha risposto un rappresentante del dipartimento di Stato americano - è di sconvolgere le persone” e lanciare un messaggio al mondo: negli Stati Uniti non si entra illegalmente.

 

 

 

 

proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 1

Questa decisione arriva nel giorno in cui Donald Trump, nel suo discorso a Fort Bragg, una delle più grandi basi militari americane, in North Carolina, aveva lanciato un messaggio all'Europa. Il presidente aveva parlato di “invasione straniera” e lanciato un avvertimento all’Europa: ha chiesto di “fare qualcosa per l’immigrazione incontrollata, prima che sia troppo tardi”. Non è chiaro al momento chi siano i deportati e se siano entrati illegalmente negli Stati Uniti, oppure siano stati trovati con il visto d’ingresso scaduto. Il dipartimento di Stato parla di “criminali” e non considera Guantanamo la tappa finale.

 

(…) Adesso il tycoon vuole far capire che gli Stati Uniti non considerano gli europei in modo diverso dai cittadini degli altri Paesi.

 

proteste contro la politica migratoria di trump a los angeles 2

La portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce, alla domanda di una giornalista che chiedeva quanto questa scelta potrebbe influire sui rapporti con l’Europa, ha risposto: “Per quanto riguarda i singoli Paesi, non parlerò di questo. Non parlerò di nessun Paese specifico.

 

Quando si tratta di immigrati illegali, in particolare quelli con precedenti penali, che potrebbero essere inviati o meno a Guantanamo, è chiaro che questo rientri in un quadro diplomatico. Mi stai chiedendo di parlare di ciò che il segretario o altri potrebbero discutere con i loro omologhi stranieri, e sicuramente non lo farò”.

 

proteste los angeles

“Non farò ipotesi - ha aggiunto - né parlerò della natura di eventuali reazioni negative o sull’impatto per il dipartimento di Stato. Quello che posso dirti è che ci sarebbe una reazione negativa tra gli americani se non stessimo facendo il nostro lavoro”. "Posso dire - ha spiegato Bruce – che, ovviamente, non è una novità che stiamo trasferendo immigrati illegali con precedenti penali a Guantanamo prima. Non è la destinazione finale. È una tappa prima che vengano rimandati nel loro Paese d'origine. Ma per quanto riguarda ogni singolo Paese, non intendo parlarne".

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