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Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Politica e affari. Il clan di Trump esplora la possibilità di trasformare l' eventuale sconfitta politica, in questo momento probabile secondo i sondaggi, in un nuovo business nel mondo dei media. Secondo un' indiscrezione pubblicata ieri dal Financial Times , Jared Kushner, marito di Ivanka, la primogenita di The Donald, avrebbe contattato Aryeh Bourkoff, il fondatore e gestore del fondo di investimento LionTree.
I due si conoscono da tempo: Bourkoff è stato l' advisor del genero di Trump quando cercò di acquistare la squadra di baseball Los Angeles Dodgers. Adesso Kushner, che è già proprietario del settimanale New York Observer, starebbe studiando il progetto di un «Trump network», un polo televisivo ultra conservatore. Le indiscrezioni del Financial Times rilanciano le voci che corrono da mesi nell' ambiente delle grandi emittenti statunitensi.
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L'idea è che la lunga corsa verso la Casa Bianca di Trump abbia fatto emergere una parte finora sconosciuta dell' opinione pubblica che si riconosce su posizioni politiche estreme. Il polo delle tv conservatrici non sarebbe in grado di soddisfare in pieno questa domanda di populismo, più o meno come l' establishment repubblicano non è stato capace di fermare con il suo repertorio tradizionale di proposte l' avanzata del trumpismo. Il discorso vale anche per Fox , la catena che fa capo a Rupert Murdoch, dove convivono diverse anime, non tutte in sintonia con il costruttore newyorkese.
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Se Trump perde le elezioni, dunque, potrebbe provare a capitalizzare il consenso raccolto, trasformando gli elettori in spettatori. Per il momento, la base di partenza è ancora ristretta. Ne fa parte, per esempio, il sito conservatore Breitbart. Il suo presidente, Stephen Bannon dirige da agosto la campagna del tycoon.
Un altro personaggio perfetto per la «Trump Tv» sarebbe Rogers Ailes, che di recente ha dovuto lasciare l' incarico di presidente di «Fox News», dopo essere stato accusato di aver molestato sessualmente Gretchen Carlson, una giornalista dell' emittente. Si parla anche di un coinvolgimento di Sean Hannity, commentatore sempre di Fox : una ultrà di «The Donald».
Non sarà facile, comunque, farsi largo tra la concorrenza, in una fase, per altro, in cui l'audience delle tv a pagamento, via cavo e via satellite, sta calando a favore dei competitor gratuiti online. Ma forse i fan di Trump sarebbero disposti ad abbonarsi pur di continuare sugli schermi l' avventura di questo sorprendente 2016.
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