DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
TRUMP - UN MURO PER IL MESSICO
Instancabile, Donald Trump continua a macinare decisioni che realizzano le sue promesse elettorali. E' la volta del Muro col Messico. Al terzo giorno di governo, arriva anche la sua promessa più simbolica e controversa, quella fortificazione di frontiera che fu il segno distintivo della sua campagna.
E' annunciato per questo mercoledì l'ordine esecutivo - l'equivalente di un decreto presidenziale - in cui "orienterà fondi pubblici federali per l'edificazione di un muro al confine meridionale". Nella stessa occasione firmerà anche una direttiva per bloccare l'arrivo di profughi dalla Siria, oltre che da altre "nazioni esposte al terrorismo".
donald trump oleodotto keystone
Prende corpo così la sua proclamata intenzione di svoltare rispetto a Barack Obama anche sul fronte dell'immigrazione: da un lato il giro di vite contro l'immigrazione "economica" che viene dal Sud, d'altro lato si tratta di sigillare i confini rispetto all'afflusso dai paesi islamici.
E' quest'ultima la parte più controversa, perché in diverse occasioni durante la campagna elettorale Trump evocò degli "esami di religione" all'ingresso, che sarebbero contrari ai principi costituzionali. Lui stesso, allargando l'area di rischio a tutti i paesi "bersagli di attentati terroristici", più volte auspicò anche delle restrizioni sugli ingressi dall'Europa, che potrebbero cancellare il sistema Esta di visti online concessi anche ai turisti italiani.
obama lasciatelo solodonald trump e il progetto del muro con il messico
Sapremo fra poche ore se anche questa parte delle sue proposte sarà inclusa nei decreti anti-immigrati. In quanto al Muro, resta invece da verificare quanto sarà ampio: in realtà una barriera fortificata esiste già, al confine californiano tra San Diego e Tijuana, e fu costruita nientemeno che da Bill Clinton. Bisognerà vedere se Trump si limiterà ad un'operazione simbolica che allunghi la muraglia già esistente. Da verificare anche se riuscirà a "farlo pagare ai messicani", come promesso nei comizi elettorali.
Di certo il ritmo con cui legifera il neo-presidente è sostenuto. Venerdì sera, poche ore dopo la cerimonia dell'Inauguration Day, aveva firmato un primo decreto per intaccare la riforma sanitaria Obamacare. Poi lunedì mattina ha cancellato il trattato di libero scambio con l'Asia-Pacifico (Tpp).
Martedì è stata la volta dell'ambiente, con la decisione di autorizzare gli oleodotti Keystone XL e quello del Dakota, rovesciando le ultime decisioni di Obama. L'annuncio sul Muro arriva al termine di una giornata densa di polemiche. Trump infatti martedì pomeriggio nel corso di un incontro coi parlamentari ha ribadito la sua accusa - palesemente falsa - su "tre o cinque milioni di immigrati clandestini che hanno votato per Hillary".
MARCIA DELLE DONNE CONTRO TRUMP
Le smentite dei media lo lasciano indifferente. Così come le critiche che vengono dal suo stesso partito: il senatore repubblicano Lindsay Graham è stato uno dei più autorevoli, nell'accusare il presidente di screditare la democrazia americana con la menzogna sui brogli.
i messicani bruciano una pignatta di donald trumpi messicani bruciano una pignatta di donald trump
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