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1.VIDEO - TSIPRAS AL PARLAMENTO EUROPEO: 'L'AUSTERITY NON HA FUNZIONATO, IL DEBITO È PASSATO DA 120 A 180%'
2.GRECIA, TSIPRAS ALL'EUROPARLAMENTO: "L'AUSTERITY NON HA AVUTO SUCCESSO. SOLDI SERVITI ALLE BANCHE, MAI ARRIVATI AL POPOLO"
Da www.ansa.it
"La mia patria si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l'esperimento non ha avuto successo", ha detto il premier greco Alexis Tsipras nell'atteso discorso all'Europarlamento. "I soldi dati alla Grecia non hanno mai raqgiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche", così il premier greco Alexis Tsipras nel suo intervento al Parlamento europeo.
"Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati - dice - che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce a fine del tunnel". "La lotta alla disoccupazione è il primo obiettivo della nostra proposta", così il premier greco. La scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l'Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell'Ue. E' un messaggio chiarissimo", così Tsipras. "Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo". "I soldi dati alla Grecia non hanno mai raqgiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche".
"Vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessari". Così il premier greco Alexis Tsipras all'Europarlamento. Oggi invieremo la nostra richiesta all'Esm" e "spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l'eurozona".
Al suo ingresso alla plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo il premier greco Alexis Tsipras è stato accolto da applausi e urla di incitazione. Molti lo hanno atteso per stringergli la mano, scattare foto e selfie.
Il Ppe a Tsipras, hai distrutto la fiducia in Europa - "Con il referendum lei ha distrutto la fiducia in Europa". Così il leader del Ppe Manfred Weber, vicino alla cancelliera Angela Merkel, al premier della Grecia Alexis Tsipras dopo il suo intervento in plenaria a Strasburgo. "Lei ha un bilancio catastrofico, non rappresenta la speranza", ha aggiunto.
Pse, non accetteremo mai Grexit e Ue senza Grecia - "Per noi socialisti l'Europa senza la Grecia non esiste" e anche se "lei non appartiene al mio partito, noi socialisti non accetteremo mai un Grexit". Così Gianni Pittella, presidente del gruppo dei socialisti europei, a Tsipras. "Ci opponiamo a speculatori politici, dobbiamo fare di tutto per salvare la Grecia e salvare l'Europa".
Verdi a Tsipras, pensavamo di ascoltare proposte concrete
"Il voto del referendum è una speranza verso il cambiamento", ma "pensavo che ci avesse detto come farà con il suo popolo, misure concrete". Così la leader dei verdi europei Rebecca Harms al premier greco Alexis Tsipras dopo il suo intervento all'Europarlamento. "Bisogna uscire dalla politica sbagliata del debito, non solo per la Grecia" ma, ha sottolineato, "ci vuole una riforma ordinata in Grecia, la Troika rende le riforme odiose".
3.I DUELLANTI ALL’ULTIMO SCONTRO TSIPRAS MAI STATO COSÌ FORTE MERKEL SEMPRE PIÙ IN CRISI
Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
Messaggino da Bruxelles di metà pomeriggio, da una fonte governativa greca: «Non ci faremo sabotare dall’Eurogruppo, discuteremo stasera e domani», cioè al vertice dei Capi di Stato e di governo e al Parlamento europeo.
Ancora una volta, Atene ha deciso ieri di stravolgere le regole e imporre la sua agenda da «figliol prodigo» d’Europa. La discussione si è arenata troppo spesso nella sede «tecnica»; meglio delegare ai leader. Soprattutto, ad Alexis Tsipras: nella capitale sono convinti che non sia mai stato così forte come dopo il referendum.
E la scommessa (o illusione) del leader di Syriza è quella di riavviare il negoziato con condizioni più favorevoli per i greci, sconfessando la visione darwiniana di Schaeuble e altri «falchi» decisi a buttare fuori la Grecia e ricompattare l’eurozona attorno alla spericolata idea che ne potrebbe uscire rafforzata (un’idea sconfessata dall’inconsistenza del recente documento dei cinque Presidenti, ma tant’è).
Uno degli uomini più fidati di Alexis Tsipras riassume, sorseggiando un caffè in un bar di Monastiraki: «Abbiamo vinto il referendum, ricompattato Syriza e messo a tacere l’opposizione, che ci appoggia in tutto. Merkel pensava di spaventare i greci con le banche chiuse, pensava di cacciare Tsipras con i “sì”; ha ottenuto l’effetto opposto».
Dopo i negoziati disastrosi delle ultime settimane, culminati nel referendum, Tsipras è partito ieri per Bruxelles con due certezze. Un mandato popolare forte - ha fatto una campagna furba, ha detto ai greci che un «no» avrebbe rafforzato la sua posizione negoziale con i creditori, mai che avrebbe significato un’uscita dall’euro - e interlocutori di cui ci si può fidare poco.
tsipras referendum in grecia ffe114a
Jean-Claude Juncker, spiega uno dei negoziatori greci partiti ieri per Bruxelles a microfoni spenti, «ha tentato seriamente di mediare, ma i suoi uomini sono più tedeschi di Schaeuble… sull’Iva prima hanno detto che aumentandola dal 13 al 23% sui ristoranti avremmo avuto introiti da 1 miliardo, poi invece hanno detto che no, non bastava, che dovevamo aumentare anche quella sugli alberghi, ammazzando il turismo, poi di nuovo che andava bene così. Come facciamo a fidarci?».
Se anche si dovesse consumare la rottura totale, il governo non è spaventato. Ha un «piano B», come raccontato lunedì da «La Stampa». Sequestrerebbe la Banca centrale greca e le sue riserve in euro, introdurrebbe una valuta parallela, nazionalizzerebbe aziende, unificherebbe i fondi pensione e rastrellerebbe ogni euro nascosto nel Paese. Nella capitale, qualcuno ha messo in giro persino la voce che il governo potrebbe sequestrare le cassette di sicurezza per costringere i greci a mettere i soldi sui conti correnti e scongiurare il fallimento delle banche.
La viceministro delle Finanze, Nadia Valavani, ha già fatto sapere che l’accesso ai contanti delle cassette di sicurezza è vietato «finché è in vigore il controllo dei capitali».
Ma il problema vero è lo scontro tra i due protagonisti, entrambi induriti sulle proprie posizioni, Alexis Tsipras e Angela Merkel. La cancelliera è arrivata ieri sera alla riunione brussellese con una posizione durissima.
Merkel è scossa da una fronda anti-greca che nel partito e nella maggioranza si sta allargando a macchia d’olio e secondo alcuni potrebbe addirittura costringerla a chiedere il voto di fiducia, per far passare l’eventuale nuovo piano di aiuti greco. Nei sondaggi, la linea dura adottata di recente dalla Cdu/Csu premia: ha guadagnato ben tre punti. E la lettura trasversale che i politici tedeschi hanno dato al referendum è univoca: «Hanno tagliato i ponti con l’Europa» ha sintetizzato il vicecancelliere Gabriel.
In questo clima incancrenito - ieri Barack Obama ha chiamato di nuovo sia Merkel sia Tsipras per scongiurare lo scenario peggiore - c’è una novità importante: il ruolo di mediazione della Francia. Anche perché Hollande è alla ricerca di consenso a sinistra del suo disastrato partito.
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Quando Tsipras ha annunciato il referendum, pare che il più imbestialito non fosse Schaeuble, ma il suo collega francese Michel Sapin. Proprio per gli sforzi spesi per avvicinare le posizioni tra Berlino e Atene. I francesi sono stati i primi, domenica, a chiedere che si riavviasse il dialogo con Atene a prescindere dal risultato del referendum. Speriamo siano gli ultimi ad alzarsi dal tavolo.
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