1. TUTTA LA SCENEGGIATA SU COSENTINO È STATA UN FRUTTO DEGLI EVENTI O UNA AZIONE DI SPIN COMUNICATIVO DEL CAVALIER POMPETTA? IL RISULTATO, COMUNQUE, È ECCELLENTE 2. ANCHE BERLUSCONI SI AVVIA SULLA STRADA DELLA ROTTAMAZIONE. L’HA APPLICATA BERSANI CON I SICILIANI IMPRESENTABILI. L’HA ADOTTATA MORTIMER SILURANDO ENZO CARRA 3. E I SONDAGGI DELLA MITICA GHISLERI SEMBRANO PREMIARE QUESTO APPROCCIO. L’ESCLUSIONE DEI MAMMASANTISSIMA IN ODORE DI CAMORRA DOVREBBE FRUTTARE TRA L’1 E IL 2% DI CONSENSI. SI CAPISCE PERCHÉ IL BANANA HA, ALLA FINE, SACRIFICATO COSENTINO 4. POST-“FT”: L’AGENDISTA STREGONE NON HA CAPITO CHE DOPO UN ANNO DI SPREAD È IL MOMENTO DI SPOSTARSI AL MICRO: COSTO DELLA SPESA, PERDITA DEL LAVORO, INSOMMA VITA REALE. LA FIDUCIA DEI MERCATI NON È LA STESSA COSA DELLA FIDUCIA DEGLI ELETTORI

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Spin Doctor per Dagospia

Al vostro spin doctor non è dato sapere se tutta la manfrina su Nick ‘o mericano Cosentino è stata un frutto degli eventi o una azione di spin comunicativo del Cavalier Pompetta. Il risultato, comunque, è eccellente. Anche Berlusconi si avvia sulla strada del rinnovamento che dalla parola d'ordine di Renzi "rottamare" ad oggi è il leit motiv della campagna elettorale. L'ha applicata Bersani con i siciliani impresentabili. L'ha adottata Mortimer silurando Enzo Carra. Ora la fa propria anche il Berlusca.

E i sondaggi sembrano premiare questo approccio. Il caos da sceneggiata intorno a Cosentino altro non è che l'onda lunga delle primarie PD, che hanno davvero cambiato le regole della contesa e della comunicazione politica pre elettorale. Lasciando sia Monti sia Berlusconi in affannoso inseguimento. Detto questo, gli strateghi del Berlusca sono certi di aver fatto la scelta giusta: l'esclusione dei mammasantissima in odore di camorra dovrebbe fruttare, secondo eminenti sondaggisti contattati in segreto, tra l'1 e il 2% di consensi. Si capisce perché il Banana ha, alla fine, sacrificato Cosentino.

La campagna elettorale, dunque, entra nel vivo. E come giusto, i candidati si fronteggiano da competitor nascondendo ipotesi di accordi o di desistenze successive che non fanno che complicare il messaggio rivolto agli elettori. Il Cavaliere sa che ha spazio per crescere ed i sondaggi lo stanno dimostrando. Da ora alle elezioni, dunque, i partiti si dovranno organizzare su due livelli: il primo è quello dei messaggi, dei programmi e delle promesse. Nessuno dei competitor per ora sta sfondando. Tutti sono in un limbo confuso.

E' ora invece di lanciare da un lato una visione generale del Paese che possa aggregare il maggior numero di elettori, ridia fiducia nel futuro e apra prospettive di cambiamento. Dall'altro lato è necessario studiare messaggi concreti che parlino alle diverse componenti della società di quali benefici la proposta potrà portare loro, i giovani, gli anziani, i disoccupati, gli imprenditori, i dipendenti pubblici. Il messaggio va tagliato per ciascuno di loro.

Montimer è alle prese col primo serio siluro ai suoi danni: l'articolo di Munchau sull'FT che lo dichiara "unfit to lead". Gli avrà fatto doppiamente male, perché la stampa finanziaria internazionale gli è tradizionalmente vicina. Da manuale dello spin Rigor Montis aveva di fronte tre opzioni: ignorare (perché rispondere significa dare la notizia due volte), delegittimare la fonte (stile Banana con l'Economist), oppure rispondere. Mortimer e i suoi spin doctor, fatti due conti, hanno pensato che Il Financial Times fosse troppo ingombrante da ignorare, e che delegittimarlo suonasse troppo bananesco. Per questo si è optato per la strategia della risposta. Strategia duplice, con lettera a firma Monti che contesta Munchau, e articolo riparatore nella stessa pagina che lo definisce "credibile".

Ben fatto, in teoria. Ma l'errore rischia di essere un altro: come il vostro affezionatissimo spin doctor ha già sostenuto nelle precedenti puntante della sua rubrica, dopo un anno di spread è il momento di spostarsi al micro: costo della spesa, perdita del lavoro, insomma vita reale. La fiducia dei mercati non è la stessa cosa della fiducia degli elettori. E in tempi di elezioni è quest'ultima che conta. Non sembrano essersene accorti nemmeno i prof Brunetta e Tinagli, che ieri sera dalla Gruber hanno a lungo discettato su aste dei titoli di stato e credibilità internazionale.

Ma è bene sapere che se il livello dei messaggi e la capacità comunicativa dei leader potrà fare la differenza è in quattro Regioni che si deciderà la governabilità: Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia. La legge elettorale, con i premi di maggioranza, fa di queste Regioni l'ago della bilancia del successo o l'insuccesso di Culatello Bersani.

Nelle centrali dei partiti ci si interroga come fare. Intanto il vostro spin doctor suggerisce di leggere l'articolo di The Atlantic http://www.theatlantic.com/technology/archive/2012/11/when-the-nerds-go-marching-in/265325/ che spiega come ha fatto Obama, utilizzando Narwhal, un software messo a punto dall'ingegnere capo della campagna democrats che, integrato con social network e altri strumenti di consenso ha consentito di raccogliere voto per voto. La Lombardia è l'Ohio di Bersani. Vale 27 seggi al Senato. Come fare? Girare le piazze, usare Renzi, definire messaggi ad hoc per la Regione, mappare con dettaglio gli elettori. C'è qualcuno che ci sta pensando?

Infine guardate questo http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=AxFwjoEDImE#!

 

 

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