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TUTTE LE SPINE DI ELLY – IL TEMA PER SCHLEIN NON È SOLO CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE (PER RIASSORBIRE ALMENO UNA PARTE DELL’ASTENSIONISMO) MA L’UNITÀ ANCORA DA COSTRUIRE DELLA COALIZIONE ANTI-MELONI - MASSIMO FRANCO: “RIMANE IL NODO DELLA POLITICA ESTERA, CON M5S E AVS CRITICI NEI CONFRONTI DELL’UE E DELLA NATO, E CONTRARI AGLI AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA. E NON SI CHIARISCE IL DILEMMA DI CHI POSSA ASPIRARE A PALAZZO CHIGI, CON LA CANDIDATURA DI SCHLEIN CHE SI SCONTRA CON LE AMBIZIONI E LE NOSTALGIE DI GIUSEPPE CONTE…”

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Articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”- Estratti 

 

Il tema è non tanto cambiare la legge elettorale, ma riuscire a riassorbire almeno una parte dell’astensionismo.

ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

La tentazione di accontentarsi del voto delle proprie «tribù» politiche, lasciando che la metà o più degli elettori rimanga a casa, come è accaduto alle Europee del 2024 e alle ultime Regionali, serpeggia ancora. Ma la consapevolezza che un ulteriore abbassamento delle percentuali comporti rischi crescenti, forse, comincia a farsi strada. E soprattutto sfida l’idea che la soluzione si annidi in un sistema rispetto a un altro. 

 

La prima obiezione, di metodo ma anche politica, è che riformare il modo in cui si va alle urne a un anno e mezzo dalla fine della legislatura lascia perplessi. La seconda, tutta politica, è che seppure fosse possibile, andrebbe approvata mettendo d’accordo maggioranza e opposizioni. La terza è che nessuno finora sembra avere affrontato e analizzato a fondo le vere ragioni per le quali l’elettorato non partecipa come in passato al voto: nonostante gli appelli e la presenza pervasiva dei leader nazionali. 

 

MENAGE ATREJU - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA

E così, rispetto all’ipotesi di adottare per le Politiche la legge delle Regionali, o di inserire il nome del candidato a Palazzo Chigi, ieri è arrivato l’ennesimo altolà.

 

«Non sono convinta che l’astensionismo sia legato al meccanismo tecnico con cui si vota. Penso alle Regioni», ha osservato la segretaria del Pd, Elly Schlein, interlocutrice naturale della proposta che la premier Giorgia Meloni sembra intenzionata a fare nei prossimi mesi.

 

Per Schlein, il tema non è tanto il sistema elettorale, ma l’unità ancora da costruire della propria coalizione.

 

Rimane aperto il tema della politica estera, con M5S e Avs critici nei confronti dell’Ue e della Nato, e contrari agli aiuti militari all’Ucraina. E non si chiarisce il dilemma di chi possa aspirare a Palazzo Chigi, perché si scontra con le ambizioni e le nostalgie di Giuseppe Conte. Ieri Schlein ha ripetuto che «l’errore di dividerci come nel 2022 non lo faremo più. E la maggioranza ha capito di avere vinto» solo grazie a quello.

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

 

Ma il futuro non è solo nelle mani del Pd, percorso tra l’altro da tensioni interne profonde. E la sensazione è che si assista a un dibattito tattico, senza un vero punto di approdo. 

 

 

(...)

 

Ma, di nuovo, il tema che riaffiora è quello dell’astensione, «una ferita sempre più aperta», ammette Schlein, «nella nostra democrazia». Eppure, sulle sue cause non si vede ancora la capacità, o la volontà di individuarle e rimuoverle da parte di nessuno: almeno dei partiti esistenti. 

ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE