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Francesca Sforza per “la Stampa”
Sconfiggere i russi nel Donbass, e poi negoziare: è questa la linea della leadership ucraina maturata dopo i massacri di Bucha e Kramatorsk. «L'Ucraina è pronta per grandi battaglie - ha detto ieri il consigliere del presidente ucraino Mikhaylo Podolyak - L'Ucraina deve vincerle, in particolare nel Donbass, e soltanto dopo, con una posizione negoziale più forte, potrà dettare alcune condizioni». La previsione è stimata in due-tre settimane di scontri, le prossime.
Il silenzio di Putin - che continua a tacere sulla direzione da dare alla sua guerra - è interpretato a Kiev come un arroccamento. «Putin capisce solo il linguaggio della forza - hanno detto fonti ucraine della delegazione negoziale - e dunque parleremo il suo linguaggio».
GIURAMENTO DEI MEMBRI DEL BATTAGLIONE DI AUTO-DIFESA DEL DONBASS
Una sfida secondo alcuni, un azzardo secondo altri, la più grande delle scommesse, e qui tutti concordano, per il futuro dell'Ucraina. «Più è forte la nostra posizione a Mariupol, più sarà forte la nostra posizione nell'est del Paese, più sarà forte la nostra opposizione nelle operazioni. E se siamo più forti, il tavolo dei negoziati diventa più vicino, e otterremo vantaggi nel dialogo con la Federazione russa», ha sintetizzato ieri il comandante in capo Zelensky in un'intervista ad Ap.
Per vincere, l'Ucraina ha bisogno di armi: Boris Johnson le ha assicurate, Joseph Borrell le ha promesse (provocando una certa confusione nei tavoli tecnici, che erano al lavoro su un terzo pacchetto di forniture e si sono trovati costretti ad accelerare le pratiche di implementazione), e anche gli Stati Uniti hanno dato la loro disponibilità.
militari russi entrano nel donbass 2
Il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ieri alla Cbs, è stato molto chiaro: «Abbiamo la responsabilità di far arrivare armi e assistenza militare all'Ucraina in modo che abbiano gli strumenti di cui hanno bisogno per combattere in modo efficace. È notevole il fatto - ha aggiunto Sullivan - che gli ucraini abbiano vinto la battaglia a Kiev. La Russia ha perso Kiev (e qui facciamo notare che nessuno fino a questo momento aveva sottolineato il fatto con tanta chiarezza, ma è esattamente così, ndr) e l'ha persa perché gli Stati Uniti e i loro alleati hanno messo nelle mani delle forze ucraine armi avanzate che hanno contribuito a respingere i russi. Siamo orgogliosi di poter sostenere gli ucraini in questo momento», ha concluso.
MAPPA UCRAINA - DONBASS - CRIMEA
Nell'attuale scenario, che a tutto prelude tranne che a una conferenza di pace, si inserisce anche la Nato, al lavoro per trasformare la sua presenza nei confini orientali in una forza capace di affrontare un esercito invasore: «Fino ad oggi siamo stati presenti in Europa dell'Est - ha detto il segretario generale Stoltenberg - con una forza "tripwire", formazione agile relativamente piccola intesa a simboleggiare l'impegno dell'alleanza a difendersi da qualsiasi attacco. Ma la guerra della Russia contro l'Ucraina ha cambiato le cose».
All'intento di rafforzamento difensivo si aggiunge anche quello offensivo: Stoltenberg infatti ha sostenuto gli appelli dell'Ucraina agli alleati occidentali per eliminare la distinzione tra armi difensive e offensive (la capofila di chi non intende rifornire Kiev di armi offensive, ricordiamolo, è la Germania).
carri armati russi entrano nel donbass
Non bastasse il fronte orientale, si fanno agitate anche le acque del Mar Nero, dove proprio dalla Nato è stata registrata la presenza di mine di fabbricazione russa. «Abbiamo il sospetto che le mine siano state introdotte deliberatamente - ha detto ieri il ministro della Difesa turco Akar - Forse sono state lanciate come parte di un piano per fare pressione su di noi al fine di lasciare che i dragamine della Nato entrino nel Mar Nero.
carri armati russi entrano nel donbass.
Ma ci impegniamo a rispettare le regole della Convenzione di Montreux - ha aggiunto - e non lasceremo che le navi da guerra attraversino il Bosforo, così come non permetteremo che il Mar Nero sia coinvolto in guerra». Unico a percorrere la sempre meno battuta via della diplomazia è il cancelliere austriaco Neehammer, che ha annunciato una sua visita a Putin, questa mattina a Mosca. Andrà, in rappresentanza delle istanze europee, a parlare di un cessate il fuoco, della necessità di istituire corridoi umanitari e di riprendere i negoziati di pace. Tutte questioni che di fronte al rullare dei tamburi di guerra difficilmente troveranno ascolto.
IL TERRITORIO CONTESO DEL DONBASSsoldati ucraini in donbass carri armati ucraini in donbass separatisti filo russi nel donbass carro armato ucraino in donbassmercenario russo nel donbass, ucrainacarri armati russi entrano nel donbass
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