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''UN ACCORDO VAGO PER EVITARE L'ESPLOSIONE DELL'UNIONE EUROPEA'' - MINNITI: ''ABBIAMO INCASSATO SOLO DEI 'PAGHERÒ', DIFFICILI DA RISCUOTERE. NON FUNZIONAVA L'OBBLIGATORIETÀ, FIGURIAMOCI LA VOLONTARIETÀ. SERVE IL VOTO UNANIME DEI 28 PER CAMBIARE IL REGOLAMENTO DI DUBLINO E QUESTO È UN MACIGNO'' - GENTILONI: ''L'UE HA PASSATO LA NOTTATA, MA L'UNICO OBBLIGO RIGUARDA I MOVIMENTI SECONDARI''
Da ''Radio1''
“Mi sembra molto difficile che il vertice europeo apra una nuova fase su migranti. Abbiamo incassato solo dei pagherò difficili da riscuotere, il tempo dirà se si tratta di assegni in bianco. Sul trattato di Dublino c’è un rinvio. Bisogna prima trovare il consenso per modificarlo, serve l’unanimità dei 28 paesi europei e questo è un macigno sul suo cambiamento. Sull’accoglienza si deciderà in base a meccanismi volontari.
Prima non funzionava l’obbligatorietà, figuriamoci la base volontaria. Mentre restano obbligatori i rimpatri verso il punto di prima accoglienza come l’Italia. Tirati fuori dall’isolamento dal nemico Macron, mica siamo stati aiutati dai paesi di Visegrad”. Così l’ex ministro Marco Minniti intervenuto stamattina a Radio1 su ‘Radio anch’io’ condotto da Giorgio Zanchini per commentare il vertice europeo in corso a Bruxelles.
(ANSA) - "L'Ue ha passato la nottata. Meglio così. Ma da un anno l'Italia si batteva per ottenere impegni vincolanti e non su base volontaria. Ora invece ci affidiamo alla buona volontà, come chiesto da Visegrad. L'unico obbligo riguarda i movimenti secondari. Speriamo bene". Lo scrive su Twitter l'ex premier Paolo Gentiloni, commentando i risultati del Consiglio europeo sui migranti.
(ANSA) - "Un accordo per calmare la crisi politica": questo il titolo del quotidiano francese Le Monde, che oggi consacra l'apertura alla "notte bianca" dei negoziati al vertice Ue di Bruxelles per giungere alla creazione in Europa di centri controllati per i migranti su base volontaria, "anche se Francia e Italia non ne fanno parte", oltre che "piattaforme di sbarco" fuori dall'Ue rispetto alle quali Tunisia e Marocco hanno già risposto picche.
"Un accordo piuttosto vago - osserva ancora Le Monde - che scongiura l'esplosione di un'Europa divisa, in un contesto in cui i flussi migratori si sono ridotti del 95% da ottobre 2015". Solo il Niger, ricorda infine il quotidiano parigino, "già sperimenta questa piattaforme, un principio difeso dall'Alto commissariato per i rifugiati".
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