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SANREMO DIVENTA UN TALENT SHOW? LA SALA STAMPA RIBOLLE, SI SENTE DEFRAUDATA DEL POTERE DECISIONALE…
Enrico Franceschini per "la Repubblica"
Fu l'Iran con l'aiuto di estremisti palestinesi legati alla Siria, e non la Libia, a eseguire l'attentato che nel 1988 fece esplodere un aereo della Pan Am sopra Lockerbie, in Scozia, uccidendo tutti i 270 passeggeri a bordo, nel più grave attacco terroristico sofferto dalla Gran Bretagna. Lo afferma un'inchiesta della televisione araba Al Jazeera, anticipata ieri dal Daily Telegraph di Londra, basata sulle rivelazioni di un'ex spia iraniana, Abolghassem Mesbahi, che ha defezionato in Germania dove vive sotto protezione, e su altri documenti mai visti prima d'ora.
Immediata la replica del ministero degli Esteri di Teheran: «Respingiamo ogni accusa di un coinvolgimento in questo attentato terroristico». L'ex spia sostiene che la decisione di organizzare un grande attentato contro l'Occidente fu presa personalmente dall'ayatollah Khomeini, all'epoca guida suprema del regime di Teheran, come vendetta per l'abbattimento per errore di un jet iraniano da parte di un missile della Marina americana, avvenuto appena sei mesi prima, in cui morirono 290 persone.
Secondo Al Jazeera, le indagini ufficiali sull'attentato cambiarono obiettivo dopo una telefonata tra George Bush padre e Margaret Thatcher in cui fu deciso di incolpare la Libia e non la Siria per non inimicarsi il governo di Damasco, e di conseguenza anche il suo potente alleato iraniano, in una fase in cui Washington e Londra erano più preoccupati dall'Iraq di Saddam Hussein, di cui Iran e Siria erano antagonisti.
Come è noto, un ex agente segreto libico, Abdelbaset al-Megrahi, fu riconosciuto colpevole, condannato e imprigionato per l'attacco di Lockerbee, ma si proclamò sempre innocente, rinunciando a ricorrere in appello solo quando fu rilasciato e rimpatriato per ragioni di salute poco prima di morire.
Gheddafi avrebbe riconosciuto la responsabilità del proprio paese e pagato un miliardo e mezzo di sterline di indennità alle vittime dell'attentato solo per venire riabilitato dall'Occidente, ottenendo in cambio sostegno politico e vantaggiosi contratti petroliferi: una tesi, quest'ultima, appoggiata recentemente anche da Saif al-Islam, uno dei figli del colonnello.
Gli esecutori materiali della strage, afferma Al Jazeera, furono Ahmed Jibril, un palestinese oggi 75enne che guidò il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, con base a Damasco, considerato responsabile di innumerevoli attentati; il suo braccio destro Hafez Dalkamoni; un bombarolo giordano, Marwan Khreesat; e un egiziano, Mohammed Abu Talb, che probabilmente mise la bomba sull'aereo della Pan Am, non a Malta, come si era sempre creduto, ma all'aeroporto londinese di Heathrow.
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