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URSULA, ABBIAMO UN PROBLEMA! - EMERGONO ANCORA TROPPE IRREGOLARITÀ NEL BILANCIO UE, CHE VANNO RICONDOTTE A CRITICITÀ PERSISTENTI NELLE STRUTTURE DI SORVEGLIANZA E DI RENDICONTABILITÀ. LO RILEVA LA CORTE DEI CONTI EUROPEA NELLA RELAZIONE ANNUALE - C'È UN NETTO 'ALERT' SUL DEBITO: NEL 2027 I PRESTITI UE IN ESSERE POTREBBERO SUPERARE I 900 MILIARDI, DIECI VOLTE IL LIVELLO 2020, E LA SPESA PER INTERESSI POTREBBE SUPERARE 30 MILIARDI, PIÙ DEL DOPPIO DI QUANTO PREVISTO DALLA COMMISSIONE…
Ursula Von der Leyen all Italian Tech Week - foto lapresse
(ANSA) - BRUXELLES, 09 OTT - Emergono ancora troppe irregolarità nel Bilancio Ue. Lo rileva la Corte dei Conti Europea nella relazione annuale. Nel 2024 l'errore stimato sulla spese è sceso al 3,6% (da 5,6%) ma sulla Coesione l'errore è ben al 5,7% (dal 9,3%). L'audit emette per il sesto anno un giudizio "negativo" sulla spesa del Quadro finanziario pluriennale, ma dà una valutazione positiva su conti e entrate. C'è poi un netto 'alert' sul debito: Nel 2027 i prestiti Ue in essere potrebbero superare i 900 miliardi, simma, dieci volte il livello 2020, e la spesa per interessi potrebbe superare 30 miliardi, più del doppio di quanto previsto dalla Commissione.
URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP A NEW YORK
"Sebbene l'abbassamento del livello di errore rappresenti un passo avanti, vi sono ancora troppe irregolarità nella spesa dell'Ue", ha affermato il presidente della Corte dei Conti Europea Tony Murphy. "Queste vanno ricondotte a criticità persistenti nelle strutture di sorveglianza e di rendicontabilità. Via via che prende forma il bilancio a lungo termine dell'Ue per il periodo successivo al 2027, i responsabili delle politiche dovrebbero tener conto delle constatazioni della Corte per assicurare la sostenibilità e la trasparenza dei bilanci futuri dell'Ue".
Sul Recovery, i controlli hanno rilevato traguardi e obiettivi non pienamente conseguiti, doppio finanziamento, periodi di ammissibilità irregolari e l'annullamento di una misura già riconosciuta come traguardo. La Corte ha inoltre criticato obiettivi "vagamente definiti" e debolezze nelle valutazioni ex ante della Commissione. Con solo la metà delle sovvenzioni erogate a fine 2024 (178,5 miliardi), gli auditor temono una corsa finale alla spesa entro il 2026 con rischi di controlli indeboliti.
La Corte segnala anche violazioni dei principi di sana gestione finanziaria in sei progetti: uno in Cechia, due in Polonia e tre in Italia: "In due dei casi in Italia, riguardanti progetti Fesr, la bassa ponderazione attribuita al criterio di prezzo nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici rende improbabile che sia stato conseguito un buon rapporto qualità/prezzo", afferma la relazione.
Sulla tracciabilità del Pnrr, di contro, l'audit in cinque Paesi (Germania, Grecia, Spagna, Francia e Italia) mostra che solo Italia e Grecia hanno fornito dati completi sulle spese dei beneficiari finali (pari rispettivamente al 49% e 39% dei fondi previsti).
Infine, la Corte richiama l'attenzione sul divario nella raccolta dei dazi doganali che dovrebbero essere riscossi dagli Stati membri per conto dell'Ue e quelli effettivamente incassati. Pur esprimendo un giudizio positivo sulle entrate, gli auditor segnalano quindi queste carenze di riscossione, oltre a quelle relative alla qualità dei dati e alle verifiche sui valori dichiarati, invitando la Commissione a rafforzare i controlli doganali prima di introdurre nuove risorse proprie.
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