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IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IN CAMPIDOGLIO
Alessandro Capponi e Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera - Roma”
Marino ripete di «essere stato eletto dai cittadini» e di «dover rispondere solo a loro, non al partito»? E, adesso, gira un sondaggio Swg, secondo alcuni commissionato dal Nazareno, sull’operato del primo cittadino.
Tra sindaco e premier siamo alla guerra fredda. Renzi lo ha sfiduciato, gli ha detto di «guardarsi allo specchio», che «oltre ad onesti bisogna anche essere capaci», che «bisogna occuparsi di rifiuti, buche, decoro»? E Marino convoca una conferenza stampa per «illustrare decisioni sul risanamento Ama e il decoro».
Marino punta sulla sua legittimazione popolare, arrivata dalle urne dopo che il sindaco era stato scelte nelle primarie del Pd? E allora si chiede ai romani se sono soddisfatti dell’azione amministrativa.
Il primo test, molto empirico, Renzi lo aveva fatto in un fuorionda di Porta a Porta : «Quanti di voi — la domanda al pubblico — pensano che Marino abbia fatto bene?». Pochissimi hanno alzato la mano. E quanti, ha insistito Renzi, «pensano che abbia fatto male?». Quasi tutti i presenti. Ora, però, si passa a metodi più «scientifici».
Nel sondaggio Swg, il «fuoco» è tutto sul sindaco. Prima domanda: «In questa situazione Marino dovrebbe: dimettersi; andare avanti così; cambiare passo, ma continuare».
IGNAZIO MARINO - MATTEO RENZI - VIGNETTA DI BENNY
Due: «Per quanto ne sa, la giunta Marino è direttamente coinvolta in Mafia Capitale?». Risposte: «Sì, ci sono membri corrotti. No, ma non poteva non sapere. No, la giunta è estranea».
Tre: «Come giudica la reazione del Pd nazionale all’inchiesta? Positiva o molto positiva, negativa o molto negativa».
Quattro: «Se il sindaco non si dimette, pensa che: la scelta è esclusivamente sua; qualcuno deve costringerlo a farlo». Cinque: «Il Pd romano è: totalmente onesto, totalmente corrotto, in maggior parte corrotto ma alcuni si salvano, in gran parte onesta ma una parte è corrotta».
RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO
Ultima (riferita anche ad altre forze politiche): «Se pensa agli ultimi anni della politica romana, cosa l’ha delusa di più nelle seguenti forze politiche?». La prima riga è per «Ignazio Marino e il Pd»: «Le soluzioni proposte per migliorare la città. La visione del futuro di Roma. La determinazione con cui ha cercato di raggiungere i propri obiettivi. I comportamenti».
L’altra operazione porta al consiglio comunale: su diversi esponenti della maggioranza, è in atto un pressing per convincerli a firmare la sfiducia al sindaco, l’unico atto politico che lo costringerebbe alle dimissioni.
Alcuni pezzi della maggioranza si stanno già sfilando: «Renzi ha ragione Renzi: per la giunta Marino è scattato l’ultimo giro. Se l’amministrazione deve cadere, cadrà’ per sua incapacità’ e non per Mafia Capitale. Molti componenti della giunta non hanno l’esperienza necessaria per amministrare Roma», dice il renziano Orlando Corsetti.
Tra le grane c’è anche il Bilancio: mancando l’assestamento, alcune voci del previsionale approvato a marzo non risultano coperte.
Tra queste ci sarebbe proprio il sociale. Ma anche nell’esecutivo del Campidoglio il clima è pesante: «Andiamo avanti fino a che possiamo», dice Paolo Masini. Chi va avanti è Nicola Zingaretti: bocciata la mozione di sfiducia presentata in consiglio regionale dal centrodestra, con 30 voti contrari (tutta la maggioranza compatta) e 18 sì.
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