DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
M.E.V. per La Repubblica
filippo vannoni e matteo renzi
Il suo cambio di versione potrebbe costare caro a Filippo Vannoni, fedelissimo di Matteo Renzi e presidente di Publiacqua Toscana. Durante l' interrogatorio di mercoledì davanti al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, all' aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Mario Palazzi, Vannoni avrebbe ritrattato la versione fornita a dicembre ai pm napoletani, "scagionando" il ministro dello Sport Luca Lotti.
Una ricostruzione molto diversa da quella fornita il 21 dicembre alla procura partenopea. Allora confermò la versione dell' ad di Consip Luigi Marroni, dicendo che a dirgli dell' inchiesta fu proprio Lotti. Ora questa discrepanza rischia di costargli una nuova accusa, oltre a quella di favoreggiamento per la quale è già iscritto. Il suo cambio di versione, peraltro, potrebbe non avere grandi ripercussioni sulle indagini. Meglio, sulla posizione degli indagati.
Lotti, infatti, fu chiamato in causa anche da Marroni (che nei giorni scorsi aveva confermato la sua ricostruzione durante un' audizione fiume a piazzale Clodio). Inoltre, il peso dei due verbali di Vannoni non è lo stesso: a dicembre, il presidente di Publiacqua era solo un testimone e, come tale, obbligato a dire la verità. Mercoledì, invece, i pm romani lo hanno sentito come indagato (e quindi "autorizzato" a mentire). Le sue parole, in ogni caso, ora verranno vagliate dagli inquirenti.
Oggi i magistrati della capitale sentiranno il collega partenopeo Henry John Woodcock, accusato insieme alla compagna Federica Sciarelli di rivelazione del segreto. L' ipotesi è che abbiano fornito una serie di notizie riservate al Fatto Quotidiano. Ieri, intanto, la prima commissione del Csm, quella che si occupa del trasferimento dei magistrati per incompatibilità ambientale, ha iniziato a discutere il caso di Woodcock con le relazioni dei consiglieri Aldo Morgigni e Luca Palamara.
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