VATI-CANI DA CACCIA (BERTONE PASSA ALL’ATTACCO) - SI È APERTA UFFICIALMENTE LA STAGIONE DELL’UCCELLAGIONE IN VATICANO: IL PAPA ASSOLDA UN GRUPPO DI FEDELISSIMI PER STANARE I CORVI TRADITORI: C'È CHI CON ”SLEALTÀ” E “VIGLIACCHERIA” HA DIFFUSO I DOCUMENTI RISERVATI - IL VICE DI BERTONE APRE IL ‘BECCIU’: “LA DECISIONE DI RATZINGER NEL GOVERNARE IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA DA FASTIDIO A CHI PRESENTA CONFLITTI CHE NON ESISTONO TRA IL PAPA E BERTONE”…

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Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

Benedetto XVI, «addolorato» ma «sereno» e ben «determinato» a «guardare avanti», ha incaricato una «commissione superiore» di «fare luce sull'intera vicenda» dei veleni e dei corvi vaticani. La notizia è tanto importante quanto singolare nel modo in cui è stata diffusa. È inconsueto che sull'Osservatore Romano compaia un'intervista firmata dal direttore del giornale al «Sostituto» della Segreteria di Stato, il vice del cardinale Tarcisio Bertone.

E le parole che l'arcivescovo Angelo Becciu ha affidato a Giovanni Maria Vian - oltre a denunciare la «grave slealtà» dei «pochi» che hanno rivelato testi riservati e a difendere l'immagine di una Curia «lontana» dagli stereotipi che la dipingono come «luogo di complotti e carrierismi» - sembrano anche voler troncare voci e malignità che si continuano a diffondere nonostante la (almeno momentanea) tregua nella fuga di documenti.

L'indagine «accurata» sui corvi, anzitutto. Disposta dalla Segreteria di Stato, riguarda «tutti gli organismi della Santa Sede» ed è doppia: «A livello penale è condotta dal Promotore di giustizia del Tribunale vaticano e a livello amministrativo è svolta dalla stessa Segreteria di Stato». Già era trapelato che la Gendarmeria stesse indagando e si fosse aperto un fascicolo penale. Si potrebbero contestare reati come la rivelazione di segreti d'ufficio, diffamazione o calunnia.

Ma la vera novità è il terzo e più importante livello: la «commissione superiore», e quindi composta anche da cardinali, che il Papa ha incaricato di persona. «L'auspicio è che si ricomponga la base del nostro lavoro: la fiducia reciproca», spiega monsignor Becciu. Una fiducia che presuppone «serietà, lealtà, correttezza». Benedetto XVI, «nonostante il dolore che tutto ciò gli procura, ci incoraggia a guardare avanti, e la sua testimonianza quotidiana di serenità e di determinatezza è uno stimolo per tutti noi».

Le parole del Sostituto sulla «determinatezza» del pontefice, che si tiene «costantemente al corrente» e segue tutta la faccenda, sono assai significative: con buona pace degli stereotipi sul Papa fragile e isolato e delle voci altrettanto false di dimissioni. La tesi, Oltretevere, è che «la decisione di Ratzinger nel governare il rinnovamento della Chiesa dia fastidio a chi presenta conflitti che non esistono tra il Papa e Bertone, tra Bertone e i suoi collaboratori e così via».

Del resto Benedetto XVI si prepara a una settimana di viaggio tra Messico e Cuba e il fatto che affronti «impegni gravosi», considerata l'età, «è un segno che sta molto bene», nota padre Federico Lombardi. Nel pomeriggio del 27 marzo, tra l'altro, il Papa vedrà all'Avana Raúl Castro con i «familiari» e in quell'occasione, al Palacio de la Revolución, potrebbe esserci l'atteso incontro fuori programma con Fidel Castro.

L'intervista a Becciu - già diplomatico in sette Paesi di quattro continenti e nunzio in Angola e a Cuba - affronta poi gli «stereotipi» sulla Curia. Certo, c'è chi con «slealtà» e «vigliaccheria» ha diffuso i documenti riservati. Ma questi «pochi» non devono «offuscare» un lavoro che in Segreteria di Stato «è disinteressato e di buon livello, sia tra gli ecclesiastici, sia tra i laici», dice. «Negli ultimi tempi qualcuno mi ha confidato che si vergognava di dire che lavorava in Vaticano e io gli ho risposto: alza la testa e siine invece fiero».

 

 

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