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VELENI A CINQUE STELLE - GRILLO DUBITA DI CONTE E CONTINUA A VAGLIARE L’IPOTESI DI UN VOTO SU ROUSSEAU DEL COMITATO DI GARANZIA. I FEDELISSIMI DI PEPPINIELLO APPULO GUARDANO CON SOSPETTO A LUIGI DI MAIO, I GRUPPI PARLAMENTARI NON SI FIDANO DI CONTE (HANNO PAURA CHE STACCHI LA SPINA A DRAGHI). TUTTI SFOTTONO CRIMI CHE HA DETTO DI ESSERSI “DIMENTICATO” DI PARLARE CON CONTE DEL REGOLAMENTO. A CHE TITOLO IL “GERARCA MINORE” HA ANCORA UN BACKUP DELLE MAIL DEL COMITATO DI GARANZIA?

vito crimi

1 - L'ORA DEI SOSPETTI TRA I 5 STELLE GRILLO TEME IL FLOP DEL RICORSO

Domenico Di Sanzo per "il Giornale"

 

In attesa della decisione del Tribunale di Napoli sulla revoca della sospensione dello Statuto, nel M5s è l'ora dei sospetti. Beppe Grillo è ripartito da Roma con una serie di dubbi, in primis sull'efficacia della strategia degli avvocati di Conte di tentare la revoca dello stop allo Statuto.

 

giuseppe conte beppe grillo 1

Il Garante è scettico sulla riuscita dell'operazione e continua a vagliare l'ipotesi di un voto su Rousseau del Comitato di Garanzia. Mentre nei scorsi giorni, da ambienti contiani, filtravano dubbi sulla correttezza di Luigi Di Maio.

 

Come riportato da Repubblica, sarebbe stato lo stesso Giuseppe Conte a chiedersi come mai il ministro degli Esteri non abbia tirato fuori subito le due mail del 2018 in cui chiedeva al Comitato di Garanzia presieduto da Vito Crimi di restringere la platea dell'assemblea degli elettori del M5s agli iscritti da più di sei mesi.

 

beppe grillo giuseppe conte

Proprio queste due comunicazioni sono al centro del ricorso degli avvocati del Movimento contro la sospensione dello Statuto, sospeso dai giudici in assenza di un regolamento interno per impedire il voto ai militanti con meno di sei mesi di iscrizione. E poi ci sono i sospetti su Conte. Veleni che arrivano soprattutto dai gruppi parlamentari.

 

Deputati e senatori hanno paura che l'ex premier possa staccare la spina a Draghi. In questo senso, le parole di Stefano Patuanelli non tranquillizzano gli eletti. «Mi pare che la strategia sia ormai chiara: tutti contro il M5s. Se è già iniziata la campagna elettorale, basta che ce lo dicano», dice il ministro contiano.

MARIO DRAGHI STEFANO PATUANELLI

 

In Parlamento temono anche tempi lunghi per la risoluzione del groviglio giudiziario. Non ci sono notizie sulla data della decisione sull'istanza di revoca, ma c'è chi ipotizza un verdetto nei primi di marzo. È forte la preoccupazione per la campagna elettorale per le amministrative, che dovrebbero tenersi a giugno. I parlamentari riportano la frustrazione dei referenti sul territorio.

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

E c'è chi ipotizza che Conte possa utilizzare lo stop allo Statuto come alibi per una probabile sconfitta. Un po' come aveva fatto a ottobre scorso. Quando, dopo il tonfo alle comunali, il leader si era giustificato così: «Siamo partiti tardi, il nuovo corso non ha potuto dispiegare tutte le sue possibilità».

 

Giornata di sospetti e di sfottò all'indirizzo di Vito Crimi. In alcune chat dei parlamentari gira l'intervista che l'ex reggente ha concesso a Repubblica. Crimi, riguardo alle due mail del 2018, confessa: «Mi sono dimenticato di farlo presente a Giuseppe».

Maria Castellone, Stefano Patuanelli, Giuseppe Conte

 

Un parlamentare scherza: «Conte, Di Maio, il comitato direttivo. Vanno bene tutti, basta che non torna Crimi». «Crimi si conferma il più formidabile alleato dei ricorrenti», scrive sui social l'avvocato dei ribelli Lorenzo Borrè. Borrè ha pronta anche un'istanza al Garante della Privacy per chiedere chi sia il titolare del trattamento dei dati ora che Conte è sospeso.

 

Di Maio intanto esce dal silenzio: «A chi dice che siamo morti, rispondiamo dicendo di aggiungersi a chi lo ripete da 10 anni». Il ministro insiste sulla libertà di dire la sua ma assicura l'appoggio a Conte. Aspettando notizie da Napoli.

giuseppe conte a otto e mezzo 7

 

2 - LE REGOLE M5S «RITROVATE», ACCUSE A CRIMI ORA È DISGELO CONTE-DI MAIO

Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

 

In bilico tra udienze di tribunale e timori di non partecipare alle Comunali, tra sospetti di uno strappo per andare al voto e parole che rasserenano il clima interno: I Cinque Stelle vivono su un'altalena di fatti e ipotesi spesso in contrasto tra loro. A accendere la giornata è lo scontro sulla revoca della sospensiva per i vertici M5S.

 

Vito Crimi interviene per spiegare di essersi dimenticato di avvertire Giuseppe Conte dell'esistenza di un regolamento che - secondo i vertici M5S - «salverebbe» la votazione sullo statuto e il leader. «Non glielo avevo detto. Era una prassi talmente consolidata, che lo davamo tutti un po' per scontato», dice il senatore.

 

vito crimi reggente del m5s by osho

Parole che suscitano la reazione di Lorenzo Borrè, legale dei ricorrenti contro la votazione sullo statuto: «Crimi con le sue dichiarazioni, si conferma il più formidabile, involontario alleato dei ricorrenti». Borrè - che annuncia il suo silenzio stampa fino alla prossima udienza - dichiara anche che presenterà un interpello al Garante della privacy. Il motivo? Probabilmente alcune dichiarazioni dello stesso Crimi.

 

L'ex reggente dice in un'intervista a La Repubblica : «Ho fatto il ripristino del backup» delle mail del comitato di garanzia. Crimi, che ha il ruolo di responsabile dei dati nel M5S contiano, afferma quindi di essersi «messo a spulciare migliaia di mail».

 

LORENZO BORRE'

Da qui il dubbio che serpeggia nel Movimento e non solo: «A che titolo ha un backup del comitato di garanzia se non ricopre più quella carica?». Probabilmente proprio su queste circostanze Borrè chiederà un chiarimento.

 

Ma la questione del regolamento da il la a diverse congetture tra i Cinque Stelle. «Se Crimi si era dimenticato del regolamento come mai viene citato nel suo post del 17 luglio 2021?». «Non era comunque Crimi il responsabile facente funzioni della votazione?». «E perché, visto che nell'atto d'impugnazione si contestava l'esistenza del regolamento, Conte non ha chiesto subito lumi a Crimi?».

 

giuseppe conte beppe grillo 2

Domande che serpeggiano nel M5S, mentre monta l'idea che si stia studiando un piano b e che Beppe Grillo potrebbe incontrare presto i vertici. L'idea di un'altra strategia prende piede, anche perché c'è chi fa notare che nella discussione davanti al collegio di Napoli è stato evidenziato, senza contestazione alcuna da parte del M5S, che il regolamento in questione era «pacificamente inesistente».

 

In questo contesto, con i big che nelle scorse settimane hanno chiesto ai militanti sui territori di non presentarsi dove il Movimento ha un gradimento minimo, cresce il timore che alle Amministrative le liste saranno presenti solo in pochi comuni. Ma la giornata è segnata anche dalle parole distensive di Luigi Di Maio.

beppe grillo giuseppe conte

 

«Gli appuntamenti che ci aspettano sono molto importanti.Dobbiamo lavorare a questi obiettivi in maniera compatta, forti della pluralità di idee esistenti nel Movimento e a sostegno del nuovo corso», dice il ministro. Che puntualizza: «Il peso politico di un Movimento come il nostro deriva dal sostegno popolare, non dalle norme di uno statuto. Chi gioisce per il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha ancora capito questo concetto. La politica va al di là delle questioni tecniche».

 

Frasi che trovano l'apprezzamento di Conte. «L'unione mostrata in queste ore è la strada da percorrere per portare avanti le battaglie del Movimento e difendere le conquiste già ottenute. E nella pluralità delle idee non deve ovviamente significare correntismo o individualismo», è quanto filtra da ambienti vicini all'ex premier.

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTEdiffida di un parlamentare cinque stelle a vito crimi

 

Conte ha intenzione di non aspettare gli esiti delle controversie giudiziarie e rimette i panni da leader: ha programmato una settimana intensa di riunioni e confronti. Ma proprio mentre il clima tra i big pare rasserenarsi, nel Movimento riprendono quota le voci (e le angosce dei parlamentari) su un possibile strappo nel governo e un conseguente ritorno alle urne.

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