denis verdini

VERDINI NON HA VOTI - GLI ELETTORI DI “ALA” SONO QUATTRO GATTI E IL SUO PARTITINO A NAPOLI E’ STATO CONTROPRODUCENTE PER IL PD: NON HA PORTATO VOTI ALLA VALENTE E HA MESSO IN FUGA L’ELETTORATO DE’ SINISTRA - L’ALLEANZA CON DENIS SERVE SOLO PER I GIOCHI DI PALAZZO DI RENZI

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1 - I VOTI DISCUSSI DEI VERDINIANI CHE NON SONO BASTATI AL PD

Ottavio Lucarelli per “la Repubblica”

 

VERDINI RENZIVERDINI RENZI

«Meglio con Verdini alla luce del sole che le trattative sottobanco di Luigi de Magistris». È stato questo il mantra di Valeria Valente per tutta la campagna elettorale, dal giorno in cui è stato annunciato ufficialmente il sostegno di Ala alla sua candidatura a sindaco. «Con il gruppo di Verdini a Napoli - ha ripetuto per un mese la Valente - abbiamo stretto un' intesa trasparente e alla luce del sole sulla base del programma per la città. De Magistris, al contrario, ha stretto intese sottobanco ingolfando le sue liste apparentemente civiche di esponenti della destra e dell' ex Pdl. Per noi nessun imbarazzo. Anzi. La lista di Ala è un pezzo importante della mia coalizione. Una lista di moderati».

bacio verdini valentebacio verdini valente

 

Adesso le reazioni agli exit poll nel comitato della Valente, che si trova nello stesso palazzo di Gianni Lettieri del centrodestra, in piazza Borsa, sono di cauta attesa e insoddisfazione. Naturalmente gli exit poll vanno presi con la massima cautela, si fa osservare. Ma certo, se il quadro fosse confermato, al ballottaggio andrebbe Lettieri, come nel 2011. Dunque i voti di Verdini hanno giovato o no alla candidata del centrosinistra?

 

VERDINI VITALE CALONEVERDINI VITALE CALONE

Oppure hanno spinto la sinistra del Pd a confluire nell'astensione o addirittura a emigrare almeno in parte nel campo di de Magistris? Un fatto è certo e tutti lo rimarcano: queste scelte la Valente le ha prese d' intesa con il Pd locale e nazionale. E del resto, fanno osservare al comitato, «la stessa alleanza con i verdiniani, del resto, già governa bene con Vincenzo De Luca alla guida Regione». Parole ripetute anche dal vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, durante un suo tour elettorale in Campania.

 

Qualche problema alla Valente, come ha rivelato Repubblica, lo ha creato però anche la scelta dei candidati della lista di Ala per il Comune. Per esempio Vitale Calone, che ha riempito la città di manifesti fino all' ultimo giorno e che è figlio di un pregiudicato condannato per narcotraffico.

 

VERDINI CALONE CAPACCHIONEVERDINI CALONE CAPACCHIONE

Altra storia imbarazzante è quella di Giuseppe Riganato, anche lui in corsa per il Consiglio comunale, che nel manifesto elettorale ha messo alle sue spalle la foto di Pasquale Di Vincenzo, defunto da alcune settimane, nella cui sede del Caf nel 2010 piovvero accuse di voto di scambio.A sua volta Di Vincenzo era cognato di un boss ucciso in un agguato. «Io continuo a non provare imbarazzi - in quei giorni il commento a caldo della Valente - perché noi da sempre siamo contro la camorra. Chiederemo comunque ad Ala di fare le dovute verifiche e, se ci sono ragioni di opportunità, prenderemo provvedimenti».

 

renzi verdini renzi verdini

Un momento di gelo tra la vincitrice delle primarie del Pd e una frangia dei verdiniani è stato poi nel giorno in cui un senatore di Ala, il casertano Vincenzo D' Anna, ha chiesto di eliminare le scorte allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione per dare protezione «a chi veramente è minacciato di morte dalla camorra».

 

A quel punto la Valente ha protestato assieme a tutto il Partito democratico e anche assieme ad altri esponenti di Ala: «Parole inaccettabili. Per me fanno fede le scuse di Verdini a Saviano e alla Capacchione ai quali va la mia totale stima e solidarietà».

 

2 - VERDINI, MALE LA PRIMA

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

VERDINI ANGELUCCIVERDINI ANGELUCCI

 

Via Poli, quarto piano. «Associazione parlamentare Ala» è scritto sulla lucidissima targa in ottone, grande come un foglio A4. Ed è qui, a tre minuti da Montecitorio, che Denis Verdini ha aspettato la sua prima alba elettorale da alleato di Matteo Renzi, al quale il senatore ha giurato lealtà assoluta come un tempo a Silvio Berlusconi. Per riprovare le antiche emozioni, quando guidava da pilota di formula uno la macchina elettorale di Forza Italia, l’ex coordinatore azzurro ha convocato i suoi parlamentari: «Faremo notte aspettando i risultati... Come ai bei tempi».

 

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Un comitato elettorale vero e proprio, neanche Ala fosse un grande partito e non un gruppo nato un anno fa dalla scissione di Forza Italia. D’altronde, Verdini è tornato a sognare. «Dal 20 giugno in poi ci aspetta un grosso impegno, metteremo su i comitati per il Sì al referendum in tutte le province» punta dritto all’autunno Ignazio Abrignani, che ieri ha pranzato a Firenze con il leader: «Denis è un animale da trattativa politica, per lui le elezioni sono il divertimento massimo. Togliendogli la banca lo avevano ucciso e la politica lo ha rimesso in vita».

 

renzi boschirenzi boschi

Goloso di salumi, il politico con quattro processi in corso che Roberto Benigni ha definito «toscano più di Renzi, toscanissimo» e che «farebbe bene la volpe in Pinocchio» si è concesso un tagliere di finocchiona e una tartare di chianina. Poi si è chiuso nella sua villa rinascimentale di Montartino, tra gli ulivi e i vigneti, con la seconda moglie e i figli Tommaso e Francesca. Un tuffo in piscina sfidando le nuvole e via, di nuovo in auto (con la scorta) per correre a Roma. I dati da compulsare finché non fa giorno sono quelli di Napoli, dove Ala sperava di salvare dal flop Valeria Valente.

 

denis verdini con la mogliedenis verdini con la moglie

«Se va al ballottaggio per una manciata di voti, vuol dire che siamo stati determinanti», ripete Verdini. E il siciliano Peppe Ruvolo si informa al telefono, lasciando cadere una massima che molto dice del clima: «Se Renzi esce indebolito noi ci rafforziamo, se esce rafforzato noi ci indeboliamo... È la legge della natura».

 

Campania in rete, l’unica lista dove compare per la prima volta il simbolo dell’aquila stilizzata, ha scatenato il caos, ma l’ex banchiere ha difeso la scelta di far correre il figlio e il nipote del boss Vincenzo Calone: «Le persone rispondono per quello che hanno fatto loro».

VERDINIVERDINI

 

E quando una cronista, forzando i termini, gli ha girato le critiche della dem Rosaria Capacchione, lui ha reagito con foga: «Io colluso con la mafia? Lo sarà la mamma di chi lo ha detto». I collaboratori lo descrivono «tranquillo e sereno» eppure non tutto, nella prima campagna di Denis alleato col Partito democratico, è andato per il verso giusto. «Per colpa degli attacchi ingiustificati, ho fatto una gran fatica a far passare il messaggio che siamo nati per impedire la caduta di Renzi», ammette il campano Ciro Falanga.

 

VERDINI E NAPOLITANO IN SENATOVERDINI E NAPOLITANO IN SENATO

E chissà se è andata così anche a Grosseto e a Cosenza, dove Verdini è sceso a farsi fotografare con Carlo Guccione. A Caserta l’appoggio è sottotraccia, per fugare i sospetti sugli «amici di Cosentino». A Roma, Roberto Giachetti ha rifiutato l’aiutino dei transfughi del berlusconismo e l’appoggio di Ala si è limitato a tre candidati al consiglio municipale. «Avremo smosso tremila voti» fa di conto Abrignani, che a Torino ha messo su, per Fassino, un gruppo di professionisti liberali.