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Alessandra Ziniti per www.repubblica.it
La Ocean Viking sbarca in Italia, per la seconda volta in una settimana, e nel giorno del vertice di Malta il governo italiano dà prova di buona volontà nel tentativo di trovare un difficile accordo che renda automatico il meccanismo di distribuzione dei migranti soccorsi dalle navi nel Mediterraneo.
Ma il mandato del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, alla sua prima uscita pubblica dopo gli incontri bilaterali con i suoi colleghi tedesco e spagnolo, è quello di vendere cara la pelle dell'Italia. Fino a paventare il diritto di veto se l'Italia non la spunterà su quelli che ritiene essere i due punti irrinunciabili dell'accordo: che la ricollocazione interessi tutti i richiedenti asilo e che i rimpatri siano a carico dell'Europa.
luciana lamorgese paola de micheli giuseppe conte luigi di maio
Limitare la redistribuzione soltanto ai migranti che hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiato o la protezione internazionale significherebbe infatti restringere il campo a poche centinaia di persone (basandosi ad esempio sui numeri degli sbarchi in Italia nel 2019) mentre, considerato che chiunque arrivi sul territorio europeo ha diritto a chiedere asilo, allargare la redistribuzione a tutti i richiedenti asilo vuol dire, di fatto, estenderla anche ai migranti economici, che sono ormai l'85 per cento di chi sbarca.
Il secondo punto irrinunciabile per l'Italia, che insieme a Malta come Paese di approdo si farebbe carico della prima accoglienza per non più di quattro settimane, è quello che sia l'Europa, con Frontex, a farsi carico dei rimpatri come sollecitato nei giorni scorsi anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
luciana lamorgese matteo salvini
Difficile invece che l'Italia ottenga la rotazione dei porti di sbarco con gli altri Paesi costieri. Spagna e Grecia oggi accolgono da tre a cinque volte in più dell'Italia e il loro ingresso nel meccanismo di ridistribuzione (di cui si parlerà al prossimo vertice a Lussemburgo) significherebbe allargare alle decine di migliaia di migranti sbarcati sulle loro coste. E allora l'ampliamento della lista dei cosiddetti "Paesi volenterosi", da tutti auspicato, sarebbe indispensabile. Oltre, naturalmente, alle sanzioni che verranno decise per chi si rifiuterà di accogliere.
Nelle stesse ore in cui a Malta i ministri dell'Interno di Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia cercheranno di dare un'ossatura all'accordo, la Ocean Viking fa sbarcare i 182 migranti salvati nei giorni scorsi nel porto di Messina. "Un segno di speranza" , commentano Msf e Sos Méditerranée, le due uniche Ong in questo momento ad operare nel Mediterraneo. A loro nei prossimi giorni si unirà la Open Arms.
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