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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
LA CINA SI AVVICINA – ECCO COSA PREVEDE IL MEMORANDUM CHE SARÀ FIRMATO DA XI JINPING E GIUSEPPE CONTE - I SETTORI DI COLLABORAZIONE SONO SEI E RIGUARDANO PORTI, STRADE, BANCHE E SITI UNESCO – GLI APPALTI SARANNO PURE “LIBERI”, COME SI LEGGE NELLA BOZZA DEL TESTO, MA LE AZIENDE CINESI SONO TUTTE STATALI, E C’È IL RISCHIO CHE LA PENETRAZIONE ECONOMICA SI TRASFORMI IN INFLUENZA GEOPOLITICA, COME IN GRECIA E IN AFRICA...
Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera”
XI JINPING MOSTRA I CAPELLI BIANCHI
Il rischio che tutti paventano, da Washington a Bruxelles, è che la Cina faccia quello che vuole, anche a livello geopolitico, nei mercati in cui riesce a penetrare. Sta accadendo in Grecia, potrebbe accadere domani in Italia.
CINA - LA NUOVA VIA DELLA SETA
Forse anche per questo nel testo del Memorandum fra Roma e Pechino, che dovrebbe essere firmato a villa Madama a fine mese in occasione della visita di Xi Jinping, ci sono almeno quattro caveat voluti esplicitamente dal nostro governo. Tutti e quattro aprono l' accordo e ne costituiscono la cornice: i principi della Carta delle Nazioni Unite, gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici sottoscritti anche dai cinesi, i principi europei sulla collaborazione con il gigante asiatico e quelli, sempre della Ue, della Strategia di Bruxelles per collegare il Vecchio continente alla Cina.
LUIGI DI MAIO IN CINA CON MICHELE GERACI
Non è molto, ma non è nemmeno poco. Il memorandum si muove entro questi binari, ed è come sottoscrivere che anche la Cina dovrà rispettare norme internazionali, regole europee, accordi già firmati.
Cautele, si dirà, ma che rispondono alle perplessità che oggi arrivano dalla Casa Bianca come dalla Commissione dell' Unione europea. Inoltre, ed è un altro caveat, il governo italiano mette nero su bianco che saranno appoggiate «le sinergie fra la Via della Seta e le priorità identificate nel Piano di investimento per l' Europa e le reti trans-europee». Insomma i cinesi potranno investire, anche nelle infrastrutture, ma tenendo ben presenti quelle che sono le linee guida in materia, e i progetti esistenti, della Ue.
Sono invece sei i settori della collaborazione: linee guida normative, supportati dalla Aiib, la Banca per gli investimenti asiatica; trasporti e infrastrutture, che potranno sfociare in progetti comuni come «strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia - tra cui fonti rinnovabili e gas naturale - e telecomunicazioni»; investimenti bilaterali, oltre che comuni in Paesi terzi, e tutto questo avverrà, sia in Italia che all' estero con procedure di appalto «aperte, libere, trasparenti, non discriminatorie, con il rispetto esplicito dei diritti di proprietà intellettuale»; collaborazione finanziaria, cercando sinergie fra le istituzioni dei due Paesi o finanziando congiuntamente progetti in Italia e all' estero; collaborazione culturale, universitaria e in ambito Unesco, arrivando anche a ipotizzare un gemellaggio fra i siti Unesco dei rispettivi Paesi; e infine la cooperazione allo sviluppo ecosostenibile, immaginando politiche congiunte o comuni nel settore della protezione ambientale e dei cambiamenti climatici.
Il «Memorandum of understanding» (Mou) avrà diverse fasi e livelli di attuazione, un processo lungo, che potrà iniziare con programmi pilota nelle aree chiave dell' accordo.
Una concessione ai cinesi sembra invece l' enfasi che viene posta nella promozione della «cooperazione fra capitale privato e pubblico, incoraggiando gli investimenti e il supporto finanziario attraverso approcci diversificati».
Essendo quella cinese, per grande parte, un' economia di Stato, con grandi aziende e campioni nazionali che si muovono con aiuti di Stato e sussidi pubblici, il passaggio non è di poco conto. Un preciso punto è poi dedicato alla sostenibilità dei progetti congiunti nei Paesi terzi, che dovranno non solo tenere conto delle «esigenze delle popolazioni», ma anche «assicurarsi della validità e sostenibilità sotto il profilo fiscale, sociale, economico e ambientale». Un modello che ovviamente viene replicato per gli investimenti e i progetti che verranno fatti in Italia.
donald trump xi jinping mar a lago
Alla Commissione governativa Italia-Cina toccherà il compito di monitorare lo svolgimento e i futuri sviluppi dell' accordo, e «le controparti si impegnano a risolvere amichevolmente tutte le controversie derivanti dall' interpretazione del documento attraverso incontri diretti». Questo perché il Memorandum non è un Trattato internazionale, un accordo cogente, ma solo uno schema legale fra due Stati che rimanda a futuri accordi, quello che nel diritto anglosassone è definito un semplice legal framework , che va poi riempito di contenuti. Una precisazione espressamente contenuta nel documento.
Il Mou avrà una validità di cinque anni, in cui gli Stati dovranno cooperare nelle aree di mutuo interesse, sviluppare progetti, portarli avanti. Poi si rinnoverà automaticamente per altri cinque anni. Per allora, se tutto andrà come da programmi, nei porti di Genova, Palermo e forse Trieste, si parlerà anche cinese.
incontro tra xi jinping e kim jong un 6
michele geraci giorgio napolitano mario monti
michele geraci sottosegretario allo sviluppo economico
michele geraci giuseppe conte giorgetti aquilanti
michele geraci matteo salvini
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