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MAL DI FRANCIA: IL PREMIER DESIGNATO LECORNU VA ALLA RICERCA DELLA FIDUCIA DEI PARTITI PER IL SUO GOVERNO MA TRA PIAZZE IN AGITAZIONE, MERCATI IN ALLARME, SONDAGGI NEGATIVI E OPPOSIZIONI IN FERMENTO LA VIA E’ STRETTISSIMA - OGGI I PRIMI EFFETTI IN BORSA IN SEGUITO AL DOWNGRADE DELL'AGENZIA DI RATING FITCH (LA FRANCIA HA UN DEFICIT AL 5,8% DEL PIL E IL DEBITO AL 114%, IL TERZO PIÙ ALTO DELL'EUROZONA DOPO GRECIA E ITALIA) – LECORNU HA SOLO L’APPOGGIO DEL 16% DEI FRANCESI - I VERDI HANNO CONFERMATO CHE VOTERANNO LA SFIDUCIA. E MARINE LE PEN NON LASCIA MARGINI DI TRATTATIVA…
Anais Ginori per “la Repubblica” - Estratti
Dopo il taglio di Fitch, che venerdì ha abbassato il rating della Francia da AA- a A+, il livello più basso mai registrato, i riflettori sono puntati su Parigi.
La settimana scorsa, nel giorno della sfiducia a François Bayrou, il Cac 40 aveva chiuso in lieve rialzo (+0,19%) e lo spread era rimasto stabile a 74 punti, con un rendimento al 3,41%, poco sotto quello del Btp italiano.
I record dello spread francese risalgono al 2024, con 79 punti base dopo lo scioglimento dell'Assemblée nationale e 88 punti dopo la caduta del governo Barnier a dicembre. Sullo sfondo, un deficit al 5,8% del Pil e il debito al 114%, il terzo più alto dell'eurozona dopo Grecia e Italia.
Tra mercati in allarme, sondaggi negativi e opposizioni in fermento, il nuovo premier Sébastien Lecornu deve convincere i socialisti a trattare senza cedere troppo, rassicurare Bruxelles e la Bce e, allo stesso tempo, contenere le pressioni di sindacati e padronato.
Lecornu ha annunciato la rinuncia alla soppressione di due giorni festivi, misura simbolica della manovra da 44 miliardi voluta da Bayrou, e ha assicurato di voler «scommettere sul dialogo» con le parti sociali. Dopo l'incontro di venerdì con la leader della Cfdt, oggi riceverà quella della Cgt, mentre giovedì i sindacati hanno convocato una giornata di scioperi e cortei contro l'austerità.
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La presidente dell'Assemblée nationale, Yaël Braun-Pivet, ha invitato governo e partiti a trovare un compromesso sulla Finanziaria 2026. «Dobbiamo discutere e abbassare l'ambizione dei risparmi», ha detto, fissando l'asticella a 35-36 miliardi di euro.
Sul piano politico, le tensioni restano altissime. I Verdi hanno confermato che voteranno la sfiducia contro Lecornu: «Pensiamo che non ci sia posto per lui come primo ministro», ha spiegato la leader Marine Tondelier.
Marine Le Pen non lascia margini di trattativa. Davanti a seimila militanti riuniti a Bordeaux, la leader del Rassemblement National ha predetto che il governo Lecornu «sarà sfiduciato, probabilmente tra qualche settimana o mese», invitando i suoi sostenitori a prepararsi a nuove elezioni legislative.
Lecornu, 39 anni, deve ancora formare il suo governo. Secondo un sondaggio Ipsos/Bva, solo il 16 per cento dei francesi ha un'opinione favorevole del nuovo premier, contro il 40 per cento di giudizi negativi.
È un risultato peggiore rispetto a Bayrou, che aveva cominciato con il 20 per cento. In una rilevazione dell'Ifop i consensi salgono al 38 per cento, ma resta una sfiducia di fondo.
La maggioranza dei francesi non crede infatti che Lecornu riuscirà a trovare un compromesso politico per far passare la Finanziaria 2026.
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