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Francesco De Dominicis per "Libero"
Sono in scadenza oltre 400 miliardi di titoli pubblici italiani e Mario Monti vuole convincere gli investitori stranieri a scommettere ancora sul debito pubblico del nostro Paese. Questo il vero obiettivo dell'appuntamento a Londra, in programma per il prossimo 18 gennaio. L'evento, fissato nell'agenda di Monti da qualche giorno, avrà solo in parte finalità istituzionali: il premier italiano, infatti, vedrà il primo ministro britannico. Tuttavia non sarà il faccia a faccia con David Cameron il piatto forte dell'attesa trasferta britannica.
Quello nella City, di fatto, è il primo appuntamento del roadshow internazionale programmato dal Tesoro a inizio dicembre e che vedrà impegnato, dopo Londra, soprattutto il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli. Alle grandi banche d'affari verrà spiegato - con un report dettagliatissimo curato dai cervelloni di McKinsey - che l'Italia è al sicuro e che non ci sono ragioni di fuga da bot e btp.
Il documento confezionato dagli esperti della società di consulenza diventerà una sorta di bollino blu sul Paese e metterà in luce tutti gli aspetti positivi della finanza pubblica italiana. Che ha i fondamentali a posto, nonostante il "buco" nei conti abbia superato da un pezzo quota 1.900 miliardi di euro. Il professore della Bocconi assicuererà gli investitori sul rispetto degli impegni con l'Europa, in particolare il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Obiettivo possibile anche grazie alla manovra da 81 miliardi di euro varata prima di Natale. Aver allungato le mani nelle tasche degli italiani, evidentemente, non basta.
E Monti, nelle inedite vesti di "piazzista" davanti al gotha della finanza nella sede del London Stock Exchange (la Borsa), metterà sul tavolo anche i riconoscimenti ottenuti in sede europea. A cominciare dall'apprezzamento del cancelliere tedesco, Angela Merkel. E poi, accanto alle misure fiscali e al rigore, il Primo ministro italiano fornirà dettagli sulle misure per la crescita e il pacchetto liberalizzazioni che il consiglio dei ministri dovrebbe licenziare il 20 gennaio.
Più che l'economia reale, al centro dell'incontro nella City ci saranno i tassi di interesse. Lo spread (differenziale di rendimento) tra bond italiani e bund tedeschi sembra calare, ma resta sempre a livelli troppo onerosi per le casse dello Stato. La vendita dei titoli del Tesoro L'asta dei bot di ieri (12 miliardi piazzati al 2,7%) è andata bene, forse oltre le più rosee previsioni. Ma Monti non si illude. Il quadro può cambiare rapidamente e una nuova prova ci sarà oggi, con le emissioni di btp per 2-3 miliardi. Prima fetta di una montagna di emissioni in calendario quest'anno. Circa 200 miliardi entro la primavera e altrettanti fino a dicembre.
Denaro che Monti vuole blindare. Di qui l'impegno in prima persona. Il Governo ha bisogno, in qualche modo, di garanzie. Per portare l'Italia fuori dalla tempesta serve anche la certezza che gli stranieri non disinvestano. Anzi. Per allentare la morsa della speculazione e cercare di abbattere lo spread è necessario che sui mercati torni un po' di fiducia.
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