DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Michela Tamburrino per la Stampa
Il grido d' allarme arriva da dati in tabella dell' Agcom che rivelano una «Salvinicrazia», occupazione mediatico-televisiva del leader della Lega che sembra correre da un telegiornale all' altro, da una rete all' altra. In Rai e non solo.
In esame, dal 1° al 31 gennaio, i venti soggetti che hanno fruito del maggior tempo di parola tra politici e istituzionali rilevati nei telegiornali e nei programmi.
A sottolineare il dato è il segretario della Commissione di Vigilanza, il deputato Pd Michele Anzaldi. È lui che per primo grida allo scandalo al cospetto del ranking di chi parla di più. Il ministro dell' Interno e vicepremier vince con distacco la gara: al Tg1 ha avuto il 15,55% degli spazi di parola. Un trionfo al Tg2 diretto dall' amico Sangiuliano che lo porta al record del 20,54%.
Scende al 10,69 % al Tg3, recupera a Rainews con il 12,56%. Il leghista conquista anche il Tg5 con il 14,27%, tallonato da Silvio Berlusconi.
Sale al 15,50% nel Tg La7.
I vicini di governo ottengono la stessa attenzione? No. Il presidente del Consiglio Conte si ferma a un misero 8,55% e il collega vicepremier Di Maio scende al 6,67%, a cui va sommata quella raccolta come capo del Movimento, più 1,43%, uno scorporo tra governo e partito che Agcom non ha fatto per Salvini. Al Tg1, Conte si attesta al 12,12% ma per di Maio la situazione non cambia anche se risale all' 8,59% come vicepremier più l' 1,11 come capo del Movimento. Numeri a una cifra anche per il Tg3 con l' 8,41 da vicepremier e l' 1,48 da politico.
Se invece si passa ai programmi extra Tg di rete e di testata, ecco qualche novità.
Salvini con il suo 7,94% su Raiuno deve cedere il passo al pentastellato Di Battista che invece agguanta il 10,17%.
Conte tallona con il suo 7,68% e Di Maio si ferma al 5,77%. Raidue segna la supremazia di Salvini grazie al suo 13,29% e finalmente ecco comparire il non ancora leader del Pd Nicola Zingaretti, medaglia d' argento con il 6,04%. Terzo posto per Gasparri, Conte e Di Maio non sono proprio in graduatoria.
Su Canale 5 Salvini con 7,77% cede il passo a Sgarbi. Per riprendersi il primato su La7 a un passo dal collega Di Maio.
Parafrasando il Tancredi del Gattopardo, bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com' è. Andando indietro nel tempo si scopre che all' epoca del governo Renzi le cose non erano diverse e a puntare il dito erano quelli della Lega. Era il 2014 quando l' Autorità si trovò a richiamare Rai, La7 e Sky per il troppo tempo di parola dato al premier Matteo Renzi ordinando un riequilibrio. E si pronunciò proprio all' indomani degli esposti del Nuovo Centrodestra che lamentava la sua inadeguata presenza in video.
È del 2016 la scomunica ai troppi «Tg Renzi» tacciati di servilismo per il 24,4% del tempo di parola al leader del Pd e del 36% del «tempo di notizia»: in testa il Tg2 con il 26% di parola e il Tg1 con il 21,5%. Neppure Berlusconi aveva osato tanto sulle sue tv, si scrisse, perché tra il 2009 e il 2011 ottenne circa il 12% di spazio di parola. Monti durante il suo mandato non superò, ovunque, il 18% di media, Letta 15%. Renzi invece toccò vette inesplorate nel dicembre 2015 agguantando il 34%, primato rimasto imbattuto.
Anche i tg Mediaset gli tributarono tanta attenzione, mentre su Sky si concesse un tempo di notizia del 38%.
GENNARO SANGIULIANO CON SALVINI E TAJANI
In quegli anni ci si giustificò col fatto che Renzi facesse audience, bucasse lo schermo e al mercato non si comanda.
Ora i Gialloverdi rivendicano un cambio di passo. Ma scorrendo una vecchia ricerca dell' Osservatorio di Pavia si ricorda che i tg dell' Azienda pubblica hanno sempre detenuto il record europeo per tempo dedicato alla politica, più del doppio rispetto a inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli. E con tutto questo tempo a disposizione è impossibile tacitare chi comanda.
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