DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Andrea Senesi per il "Corriere della Sera"
alessandro morelli con matteo salvini
Insulti, commenti sessisti, minacce. Persino inviti allo stupro. Il tutto sui profili social del viceministro leghista Alessandro Morelli. «Ogni giorno succede a centinaia di donne, ieri è successo a me».
La gogna mediatica è toccata a Silvia Roggiani, segretaria milanese del Pd. «La mia presunta colpa? Aver espresso un'opinione. Aver condannato le terribili violenze della notte di Capodanno sostenendo che queste violenze sono spesso figlie di una società patriarcale e che, per questo, serve un intervento a partire dalla scuola».
Sabato pomeriggio il viceministro delle Infrastrutture Alessandro Morelli aveva pensato bene di postare sulla sua pagina una parte del commento di Roggiani, scatenando la reazione dei follower. Un diluvio di commenti, quasi 500 su Facebook, una novantina su Instagram. Alcuni dei quali decisamente censurabili.
«Lui ha postato sui suoi canali una mia foto, con una frase estrapolata dalle mie dichiarazioni. È quella che si chiama gogna. Evidentemente ha ben imparato dalla Bestia. Il viceministro forse dimentica che scegliere di non intervenire è sempre una scelta. I commenti sono stati lasciati lì in tutta la loro violenza», ha detto Roggiani: «Viceministro Morelli, lei rappresenta il governo. Non so se deciderà di vergognarsi per questa cosa. Ma si ricordi che in democrazia bisogna dire quello che si pensa ed essere liberi di poterlo fare. Lei da che parte sta?».
IL POST DI ALESSANDRO MORELLI CON LE FRASI DI SILVIA ROGGIANI
Il caso diventa nazionale. Interviene il segretario del Pd Enrico Letta: «Il comportamento di Morelli è semplicemente inaccettabile». «So cosa vuol dire essere investiti dalla macchina d'odio leghista. La responsabilità è sempre di chi sta al timone, in questo caso il viceministro Morelli, che neanche si è scusato: una vergogna!», aggiunge l'ex presidente della Camera e deputata pd Laura Boldrini.
L'europarlamentare milanese Pierfrancesco Majorino chiede le dimissioni dell'esponente leghista. Che sui social aveva commentato: «Fanno arrivare qui decine di migliaia di persone senza controllo né preoccupazioni su come possano integrarsi, poi se succede qualcosa è colpa del "patriarcato". Ma per favore!».
alessandro morelli e matteo salvini
E che ora si difende. «Non ho da scusarmi con Roggiani, io ho riportato il suo pensiero», spiega Morelli: «Sono da condannare gli insulti comparsi sotto il mio post e prontamente rimossi. Parole vigliacche e deprecabili, che io però non definirei mai "figlie di una cultura patriarcale" per non sminuirne la gravità. Per questo lavorerò con i colleghi, anche del Pd, affinché simili condotte vengano perseguite come meritano».
«Mi sarebbe piaciuto vedere la stessa indignazione - aggiunge il viceministro - nei confronti delle violenze di cui numerose ragazze sono state vittime in una città ormai fuori controllo. Mi pare sia in atto un tentativo di distrazione di massa rispetto ai fatti di Capodanno». Roggiani controreplica. «Questa vicenda mi conferma che su questi temi servirebbe un lavoro culturale a partire dalle scuole. È gravissimo che chi ha un ruolo istituzionale condanni la violenza a momenti alterni».
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