VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
1- OPLÃ, L'UNITÃ
Giuliano Ferrara per Il Foglio
Ieri mattina - birbanti che non siamo altro - eravamo curiosi di capire in che modo se la sarebbero cavata i giornaloni di sinistra con la nomina di Cucchiani ai vertici di una delle banche più grandi e progressiste d'Italia: Intesa Sanpaolo. Ci chiedevamo: ma come faranno i nostri amici di Rep. e dell'Unità a parlare bene della scelta fatta da una delle banche più grandi e più progressiste d'Italia di affidare la guida dell'istituto a un manager bravo e preparato ma anche molto amico di quel Luigi Bisignani che fino a poco tempo fa veniva descritto dagli stessi giornaloni come fosse un terribile mascalzone. E così, con questo spirito, arriviamo a pagina 16 dell'Unità . Articolo di Rinaldo Gianola. E che scopriamo? Scopriamo che - oplà - quello che fino a poco tempo fa era il terribile e diabolico faccendiere diventa un innocuo e formidabile lobbista. "Molti si sono sorpresi - scrive Gianola - perché Cucchiani è stato intercettato a parlare amichevolmente con il leader della P4 Bisignani, che per la verità parlava davvero con tutti politici, direttori di giornali, faccendieri e imprenditori". Tu chiamali se vuoi miracoli del bazolismo.
2- LA P4 NON ESISTEVA: METTIAMO TECNICI PURE AL POSTO DEI PM
Alessandro Sallusti per Il Giornale
Luigi Bisignani ha patteggiato una pena di 1 anno e 7 mesi. Si conclude così, con una condanna da ex pretura per furto d'auto, l'inchiesta dell'anno, quella sulla presunta P4.
à l'ennesimo flop della Procura di Napoli, quella del duo Lepore-Woodcock, che evidentemente si era inventata un complotto ai danni dello Stato che non è mai esistito. Duecentomila intercettazioni, paginate di giornali, ore di trasmissioni televisive, fiumi di fango su politici, ministri, giornalisti.
Un clima fetido che ha minato la maggioranza e non certo agevolato la lotta alla crisi economica. Ecco, non era vero nulla. Non in quelle dimensioni e urgenza. Lo Stato non era in pericolo, il potere non era corrotto, la società segreta non è mai esistita, altrimenti il Gup non avrebbe consentito un patteggiamento così lieve. La domanda è retorica. E adesso chi paga per questa ennesima patacca mediatico- giudiziaria?
Il governo è caduto, Bisignani ha accettato il compromesso più che per ammissione di colpe marginali per uscire subito dal pantano e tornare a una vita normale. La Procura di Napoli incassa la figuraccia senza battere ciglio. La verità è che più che di un governo tecnico, questo Paese avrebbe bisogno di una magistratura tecnica che commissari quella togata.
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