feltri migranti

“GLI ITALIANI NELLA DISPERAZIONE SONO COSTRETTI AD INVIDIARE I NAUFRAGHI DEL MEDITERRANEO, CHE VENGONO ASSISTITI A FUROR DI POPOLO, ACCOLTI, COCCOLATI E…” - VITTORIO FELTRI: “VENGONO ABBANDONATI DALLO STATO E DEVONO ARRANGIARSI. SONO VISTI QUALE PROBLEMA NOIOSO PRESSOCHÉ IRRISOLVIBILE. MANCANO I MEZZI PER AIUTARE I SENZATETTO, COLORO CHE HANNO PERSO TUTTO, PERSINO LA SPERANZA, A CAUSA DI UN TERREMOTO" 

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Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

vittorio feltri 1

Alcuni giorni orsono tale Faraone, parlamentare del Partito democratico, ha dichiarato di essere molto onorato di aver servito la cena agli immigrati. È stato bravo ad offrire i propri servigi ai poveracci provenienti dall' Africa e pubblicamente lo lodiamo. Però abbiamo un appunto da rivolgergli. Come mai si è messo a disposizione con tanto entusiasmo degli sfigati, indubbiamente meritevoli di soccorso, ricevendo elogi a tutto spiano, mentre se ne è sbattuto, lui e il Pd, dei terremotati i quali da anni sono condannati a vivere peggio che sui barconi dei neri.

 

davide faraone protesta contro decreto sicurezza

Se gli italiani sono nella disperazione, ricoverati in baracche, al freddo o al caldo torrido, non c' è anima che si intenerisca, nemmeno quella apparentemente gentile di Faraone. Vengono abbandonati dallo Stato e in genere dalle istituzioni, devono arrangiarsi e macerarsi in indicibili sofferenze. Le loro afflizioni sono considerate normali, effetto di calamità naturali inevitabili.

 

Essi sono visti quale problema noioso pressoché irrisolvibile. Mancano i mezzi per aiutare i senzatetto, coloro che hanno perso tutto, persino la speranza, a causa del sisma. Questi ultimi sono costretti ad invidiare i naufraghi del Mediterraneo dato che costoro vengono assistiti a furor di popolo, accolti, coccolati, sono oggetto di dispute politiche tra chi vuole chiudere i porti e chi invece li vuole spalancati a qualsiasi persona proveniente dalla Libia.

CAROLA RACKETE CON DAVIDE FARAONE

 

Le vittime delle scosse telluriche al contrario sono rompiscatole che piangono e basta, e bisogna che si arrabattino con mezzi propri, mentre gli extracomunitari provenienti dal mare richiedono ogni riguardo. Non solo di essere salvati, ma ricoverati, favoriti. Almeno a parole.

 

Se poi, una volta sbarcati sono buttati quali cenci per strada, costretti a campare all' addiaccio, a fare i propri bisogni nelle aiuole delle metropoli, non importa: si rassegnino. L'importante è dare l' illusione a questa gente di essere ricevuta e accudita.

Intanto i nostri connazionali del Lazio e dell' Abruzzo ridotti in miseria possono morire. Della loro sorte non frega nulla a nessuno. Si vergogni Faraone e tutti quelli della sua risma.