VIVA L’ITALIA! - UMORI BENIGNI: “NEL 1938 LE LEGGI RAZZIALI...SE NE PUÒ PARLARE SOLO IN MANIERA GROTTESCA E RIDICOLA...COME HA FATTO TRILUSSA" - IN EFFETTI NON HA TUTTI I TORTI BASTA RIPENSARE ALLA DEPORTAZIONE DI CIRCA 8 MILA EBREI DAL GHETTO DI ROMA E SI CAPISCE CHE C'È TANTO DA RIDERE ANZI DA MORIR DALLE RISATE - MA COL SUO APPELLO ALLA MORALITÀ DEI PARTITI NAPOLITANO È STATO PIÙ SPIRITOSO DI BENIGNI…

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1- LETTERA
Caro Dago, il "Corriere" riporta il testo di Benigni che ripercorre i 150 anni della nostra storia e scrive: "Nel 1938 c'è la pagina non dico nera ma ridicola della nostra storia. Sono le leggi razziali...Se ne può parlare solo in maniera grottesca e ridicola ...come ha fatto Trilusssa". In effetti non ha tutti i torti basta ripensare alla deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma, oppure rileggere il libro di Liliana Picciotto Fargion, "Il libro della memoria. Gli Ebrei deportati dall'Italia (1943-1945)" dove si registra che il numero dei deportati italiani è di circa 8 mila e si capisce che c'è tanto da ridere anzi da morir dalle risate. Appunto.
M.S.

2- MORALITA'
Jena per La Stampa
- Col suo appello alla moralità dei partiti Napolitano è stato più spiritoso di Benigni...

 

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