VIVA, VIVA LA TRATTATIVA! - LA PROCURA DI PALERMO CHIEDE NOVE ANNI PER CALOGERO MANNINO IMPUTATO DI MINACCIA A CORPO POLITICO DELLO STATO - L’EX MINISTRO E’ STATO DEFINITO “PRINCIPALE ISTIGATORE DELLA TRATTATIVA”

1 - STATO-MAFIA: PM CHIEDE 9 ANNI PER MANNINO

CALOGERO MANNINO CALOGERO MANNINO

(ANSA) - La Procura di Palermo, al termine di una lunga requisitoria, ha chiesto la condanna a nove anni di reclusione per l'ex ministro Dc Calogero Mannino, imputato di minaccia a corpo politico dello Stato nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

 

GIOVANNI BRUSCAGIOVANNI BRUSCA

La pena di 9 anni invocata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi è frutto della riduzione di un terzo determinata alla scelta di Mannino di essere giudicato col rito abbreviato. Lo ha specificato il magistrato indicando in 13 anni e sei mesi la pena originariamente prevista, ridotta a 9 anni proprio in virtù dell'abbreviato. Per la cosiddetta trattativa Stato-mafia sono sotto processo col rito ordinario, davanti alla corte d'assise di Palermo, altri 10 imputati: ex politici, ufficiali del Ros dei carabinieri, il pentito Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino.

 

2 - STATO-MAFIA: PM, DE MITA HA FATTO LO SMEMORATO

MASSIMO CIANCIMINOMASSIMO CIANCIMINO

(ANSA) - "De Mita ha fatto lo smemorato come tanti politici in questo processo. Avrebbe avuto tante cose da dire invece ha scelto di fare quello che viveva nell'iperspazio e che non si occupava di piccolezze come le stragi". Lo ha detto, nel corso della requisitoria del processo stralcio sulla trattativa Stato-mafia all'ex ministro Calogero Mannino, il Pm Vittorio Teresi. Il magistrato ha definito poi Mannino "l'istigatore" principale della trattativa''.

VITTORIO 
TERESI
VITTORIO TERESI

 

3 - STATO-MAFIA: ARDITA, NON SAPEVO DI 'PROTOCOLLO FARFALLA'

(ANSA) - "Non ero a conoscenza del protocollo farfalla, perché come dirigente del Dap dovevo fare in modo che tutto si svolgesse nelle regole dell'ordinamento penitenziario che sono molto rigide. Il protocollo Farfalla comporterebbe una palese violazione dei principi dell'ordinamento penitenziario e sarebbe un fatto grave".

 

Lo ha detto l'ex dirigente del Dap, Sebastiano Ardita, al processo sulla trattativa Stato-mafia, rispondendo alle domande del pm Nino Di Matteo sul presunto accordo stretto tra il Sisde e il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria che diede vita a una collaborazione che vincolava il Dap alla riservatezza, anche con l'autorità giudiziaria, su contatti tra i Servizi e alcuni detenuti al 41 bis.

IL PM NINO DI MATTEO IL PM NINO DI MATTEO