
DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO…
VOLENTEROSI, MA FINO A UN CERTO PUNTO – L’UNIONE EUROPEA, CHE SUL DOSSIER UCRAINA NON CONTA PIÙ UN CAZZO (NONOSTANTE LA SOLIDARIETÀ A ZELENSKY E 130 MILIARDI TRA AIUTI FINANZIARI E MILITARI), SI PREPARA AL PEGGIO: È IN FASE DI DEFINIZIONE IL 19ESIMO PACCHETTO DI SANZIONI, E SI MEDITA L’UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI – MOSCA: “SE UTILIZZANO I NOSTRI BENI, LA RISPOSTA SARÀ DOLOROSA” – GIORGIA MELONI STA PENSANDO DI RIENTRARE DALLE VACANZE IN GRECIA A RIDOSSO DI FERRAGOSTO: NON È IL CASO DI PARTECIPARE ALLA CALL POST-ALASKA IN BIKINI…
il vertice trump putin visto da ellekappa
UCRAINA: MOSCA, UE CERCA DI SABOTARE SFORZI USA-RUSSIA PER PACE
(LaPresse) - "L'Unione Europea sta di fatto sabotando gli sforzi di pace di Stati Uniti e Russia". Lo ha affermato Alexey Fadeyev, vicedirettore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli Esteri russo. Lo riporta Ria Novosti. "Gli europei sostengono verbalmente gli sforzi diplomatici di Washington e Mosca per risolvere la crisi ucraina, ma di fatto l'Unione Europea li sta sabotando", ha aggiunto.
UCRAINA: MOSCA, SE UE UTILIZZA BENI RUSSI RISPOSTA SARÀ DOLOROSA
(LaPresse) - "La Russia si riserva il diritto di adottare contromisure alla luce dell'uso di risorse russe da parte dell'Ue per aiutare Kiev". Lo ha affermato Alexey Fadeyev, vicedirettore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli Esteri russo. Lo riporta Ria Novosti. "Qualsiasi attentato alla nostra proprietà comporterà una dolorosa risposta per gli espropriatori. La Russia si riserva il diritto di adottare contromisure nel pieno rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni internazionali", ha dichiarato.
conferenza per la ricostruzione dell ucraina a roma
ZELENSKY, 'LAVORARE PER EVITARE CHE LA RUSSIA CI INGANNI'
(ANSA) - "Dobbiamo porre fine a questa guerra. Dobbiamo fare pressione sulla Russia affinché raggiunga una pace onesta. Dobbiamo imparare dall'esperienza dell'Ucraina, dei nostri partner, per evitare che la Russia ci inganni".
Lo scrive Volodymyr Zelensky sul suo canale Telegram. "Non vi è alcun segno che i russi si stiano preparando a porre fine alla guerra. I nostri sforzi coordinati e le azioni congiunte - di Ucraina, Stati Uniti, Europa, tutti i Paesi che vogliono la pace - possono sicuramente costringere la Russia a raggiungere la pace. Grazie a tutti coloro che ci aiutano!".
VLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI AMBURGO DEL 2017
UCRAINA: BERLINO, PRESENZA ZELENSKY SEGNALE A PUTIN, UE E KIEV SONO UNITE
(LaPresse) - "Oggi vogliamo chiarire in modo deciso la posizione degli europei. Per questo è importante che Zelensky sia qui oggi. È anche un segnale che i tentativi del presidente Putin di creare una frattura tra Europa e Ucraina, a cui abbiamo assistito più volte, non hanno avuto successo, e che entrambe le parti sono molto unite in questo processo". Lo ha detto il viceportavoce del governo tedesco, Steffen Meyer, in conferenza stampa, in merito alla visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi a Berlino per partecipare alle videconferenze con i leader Ue e il presidente degli Usa, Donald Trump, in vista dell'incontro del tycoon con il presidente russo, Vladimir Putin.
ursula von der leyen volodymyr zelensky
BRUXELLES TEME L’IMBOSCATA DI PUTIN. PRONTO UN PIANO CON SANZIONI VARIABILI
Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria e Francesco Malfetano per “la Stampa”
La linea su Kiev non si cambia. Anzi, viene rafforzata. È netto il messaggio che l'Ue manda a Trump, e Putin, in vista dei tre incontri in videoconferenza sull'Ucraina organizzati dal governo tedesco.
«Il percorso verso la pace», si legge nella dichiarazione congiunta pubblicata dai 27 Stati membri a eccezione dell'Ungheria di Viktor Orban, «non può essere deciso senza l'Ucraina». E ancora: «Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità».
Nessuna concessione, spiegano fonti diplomatiche europee, sarà accettata. Kiev ringrazia e mantiene la posizione di sospetto verso Washington.
volodymyr zelensky kaja kallas
Ed è per questo che allo studio di Bruxelles ci sono due scenari di base in caso di rottura: un ulteriore inasprimento delle sanzioni contro Mosca, anche con l'uso degli asset russi congelati, e un piano di contingenza qualora l'incontro in Alaska tra il presidente statunitense e quello russo dovesse indebolire la posizione di Kiev.
Una portavoce della Commissione Ue ha smentito che ci sia un cosiddetto Piano B, ma l'allerta delle cancellerie europee è massima, come riportato da più fonti vicine al dossier. L'imboscata di Putin verso l'Ue è un rischio «severo» che «quanto prima» va neutralizzato.
[…] Le conseguenze del vertice in Alaska tra Trump e Putin […] sono considerate «potenzialmente imprevedibili», spiega una fonte Ue dietro stretto anonimato. Ecco perché la diplomazia si è messa in moto per un coordinamento.
Oggi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il numero uno del Consiglio europeo, Antonio Costa, parteciperanno alle tavole rotonde con i capi di Stato e di governo di Italia, Germania, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Polonia e Ucraina per trovare una posizione comune sul day after del summit di Anchorage.
Poi, ci saranno le comunicazioni con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e con Trump e il vicepresidente JD Vance. Anche dalla durata dei singoli vertici si capirà il tenore delle preoccupazioni delle parti in gioco.
Al centro del fascicolo la sovranità di Kiev, il costante supporto – economico, militare e diplomatico – all'Ucraina, e la protezione dei confini dell'Unione. La possibilità di «allarmanti concessioni negoziali degli Usa al Cremlino», anche solo in termini di narrativa e propaganda, è l'aspetto che più intimorisce i leader europei. I quali dovranno accordarsi sulla strategia migliore.
VOLODYMYR ZELENSKY E MARK RUTTE - VERTICE NATO AJA
Nell'eventualità che l'invito di Trump a Putin si rivelasse una trappola tanto per Kiev quanto per Bruxelles, il 19esimo pacchetto di sanzioni è in fase di definizione, come spiegato da Kallas e confermato dalla Commissione ieri.
Una delle possibilità al vaglio dei capi di Stato e di governo in questi giorni è l'utilizzo delle attività finanziarie congelate alla Banca centrale russa. Due giorni fa l'Ue ha ricevuto 1,6 miliardi di euro di profitti straordinari generati dagli interessi maturati sugli asset sotto sequestro. È il terzo trasferimento all'Ue dopo la prima tranche di luglio 2024 da 1,5 miliardi e la seconda di aprile 2025 da 2,1 miliardi.
Totale? 5,2 miliardi che possono essere utilizzati per la ricostruzione dell'Ucraina. Ma l'ammontare totale delle attività congelate è ben più consistente: circa 210 miliardi bloccati da Euroclear, a Bruxelles.
volodymyr zelensky giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse
L'analisi di costi e benefici del loro utilizzo è in discussione. Se è vero che a prevalere è il pessimismo, l'Ue è consapevole che non può farsi trovare impreparata qualunque sia l'esito dell'incontro in Alaska. Come confermano fonti ai vertici dell'esecutivo italiano, tra le cancellerie europee si ipotizza anche su un nuovo approccio sulle sanzioni imposte alla Russia, in vista di un possibile cessate il fuoco.
L'idea […] prevede un meccanismo di revoca graduale delle restrizioni economiche, da applicare solo in caso di progressi concreti sul terreno. Il progetto include clausole precise che permetterebbero di riattivare rapidamente e progressivamente le sanzioni nel caso in cui Mosca violasse gli accordi raggiunti. […]
"REVOCA GRADUALE DELLE SANZIONI" SÌ DI ROMA AL PIANO DEGLI ALLEATI
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
VLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI AMBURGO DEL 2017
Un meccanismo Ue per ritirare gradualmente le sanzioni alla Russia, in caso di un cessate il fuoco strutturato, che garantisca la sovranità dell'Ucraina. Con una serie di clausole che prevedano, nero su bianco, il ripristino progressivo delle restrizioni nei confronti di Mosca, se ci fossero violazioni degli accordi. È l'ipotesi allo studio di diverse cancellerie europee, tra cui Roma, Berlino, Parigi e la Danimarca, che ha la presidenza di turno dell'Unione.
Al momento è solo un'ipotesi.
UCRAINA - SITUAZIONE SUL CAMPO AL 10 AGOSTO 2025
Ma secondo quanto confermano a Repubblica più fonti governative, è già stata discussa informalmente nelle ultime riunioni diplomatiche a Bruxelles, dal Coreper di domenica scorsa (la riunione degli ambasciatori dei 27 stati membri) agli scambi a livello di ministri degli Esteri, che hanno coinvolto per l'Italia il vicepremier Antonio Tajani.
Naturalmente il piano assumerebbe concretezza solo nel caso in cui si approdasse a una cessazione delle ostilità sul fronte ucraino. Altrimenti, è noto, l'Ue ha già minacciato un 19esimo pacchetto di sanzioni e si valuta anche l'utilizzo di ulteriori asset russi per ora congelati.
L'opzione è comunque sul tavolo di Giorgia Meloni, che oggi si collegherà alla call convocata dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, con Ursula von der Leyen, il segretario della Nato, Mark Rutte, gli altri leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
VOLODYMYR ZELENSKY ABBRACCIA GIORGIA MELONI - CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL UCRAINA -
E soprattutto con Donald Trump, a 48 ore dal summit del presidente americano con Vladimir Putin ad Anchorage, in Alaska. Con l'Ue che, come Kiev, teme di restare ai margini della trattativa tra Russia e Stati Uniti, e dunque di scontarne tutte le ripercussioni in termini di sicurezza negli anni a venire, anche Meloni è impegnata a raccordarsi con i partner del continente per premere sulla Casa bianca.
Obiettivo: far sì che l'Europa abbia un ruolo nel negoziato.
Anche perché, è il ragionamento che la premier consegna ai collaboratori in queste ore, se da parte di Washington è arrivata la richiesta di investire sempre di più nelle spese militari, richiesta sottoscritta a l'Aja a fine giugno col target spostato al 5% del Pil in 10 anni, a maggior ragione i leader Ue devono poter incidere sulla questione ucraina. Perché in ballo ci sono «gli interessi vitali» dell'Europa.
Anche a Palazzo Chigi - dove Meloni sta valutando di rientrare a ridosso di ferragosto, per non collegarsi dalle vacanze in Grecia alla call degli europei con Trump post-Alaska - si sono fatti l'idea che più dei territori da cedere, in questa fase sia cruciale definire il perimetro delle garanzie di sicurezza per Kiev.
Approntare uno schema condiviso con gli Stati Uniti.
L'Ue da parte sua potrebbe mettere in campo appunto un meccanismo di riduzione graduale delle sanzioni a Mosca, con precisi vincoli da non oltrepassare, pena il ripristino delle misure, a mo' di deterrenza.
Ma il nodo è assicurare all'Ucraina una robusta rete di protezione, insieme agli Usa, in caso di nuove offensive russe. L'adesione alla Nato in questo momento viene liquidata come mera ipotesi di scuola, nelle discussioni diplomatiche a cui ha partecipato anche l'Italia. […]
controffensiva ucraina nella regione di kherson 9
guerra in ucraina chernihiv 4
L ULTIMATUM DI TRUMP A PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
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