DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
1 - L' ULTIMO SCHIAFFO AL VECCHIO LEADER CHE NEANCHE PROVA A GIOCARSELA ANCORA
Ugo Magri per “la Stampa”
Il peso del centrodestra nelle istituzioni era zero, e zero rimane. Non c' è una sola poltrona importante che graviti in quell' area. Berlusconi fu tagliato fuori a gennaio dall' elezione per il Capo dello Stato. Ieri è stato messo nell' angolo pure sulla Consulta.
Renzi fa circolare voce che sia colpa di Brunetta: l' accordo sul candidato «azzurro» Sisto sarebbe saltato in quanto il capogruppo ha esagerato negli insulti. Perfino dentro Forza Italia qualcuno fa finta di crederci e per ragioni di lotta interna contesta il fiasco a Brunetta. Però nessuno dotato di senno può seriamente pensare che un terzo del Paese resti senza rappresentanti nei piani alti solo perché Renzi si offende.
Dev' esserci una ragione di più. Che si riassume nel declino di Berlusconi, nel lungo tramonto politico del Cav. Prenderlo a ceffoni è diventato, ormai, un gioco da ragazzi.
Reazione fiacca Il diretto interessato se ne rende conto. Tanto è vero che incassa con nonchalance. Per oltre un'ora ha detto la sua durante la presentazione dell' ultimo libro di Vespa, in pratica non c' è argomento che sia stato ignorato.
Per esempio, Silvio ha ribadito che l'Europa è «inesistente» nelle decisioni mondiali mentre quando ai vertici c' era lui, caro lei, «era tutt' altra cosa». Ha giurato che mai uscirono dalla sua bocca certi epiteti nei confronti della Merkel, le famose intercettazioni «sono state tutte pubblicate e non contengono nulla del genere».
Che alle donne in politica ha sempre attribuito un ruolo speciale. Che Della Valle sarebbe perfetto «per fare le scarpe alla sinistra» casomai volesse candidarsi e che lo sfidante di Renzi verrà scelto di comune accordo con gli alleati, al limite con le primarie. Berlusconi ha parlato a lungo di banche, degli obbligazionisti che dovrebbero riavere «il 100 per cento dei loro risparmi», degli approfondimenti che secondo lui andrebbero compiuti circa il ruolo mancato di Bankitalia.
Ma sulla vicenda del giorno, cioè lo schiaffo ricevuto da Renzi per la Consulta, l' uomo si è limitato a un paio di battute estratte quasi con le pinze. «È un fatto molto grave», ha alzato le spalle, «ai nostri tempi noi lasciavamo dei posti all' opposizione, invece adesso...». Tutto qui.
BRUNETTA SUGLI SCUDI
Chi gli sta intorno sussurra che, in fondo, della Consulta poco gli importava prima e ancor meno l' ex Cavaliere se ne preoccupa adesso. Se fosse riuscito a piazzare Sisto tanto meglio, ma sarebbe stato comunque irrilevante negli equilibri della Corte. Quindi amen...
La favola della volpe e l' uva? Può darsi. Di sicuro Brunetta non sta nella pelle per il grande regalo che Renzi gli ha fatto, trasformandolo nel «capo dei cattivi». Denuncia il «Nazareno in salsa grillina» e prova addirittura a sfottere i Cinque Stelle: «Dopo questo inciucio sulla Consulta sono diventati l' opposizione "gialla" amica del potere, a opporci sul serio siamo rimasti noi». Fuori da soli al freddo, però felici.
renato brunetta ascolta deborah bergamini
2 - “DISFATTA SU TUTTA LA LINEA, COLPA DI BRUNETTA”
Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
«Quanta amarezza, no, non ho voglia di parlare. So solo che il risultato è questo qui, la disfatta su tutta la linea». Scuote la testa, il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani. Salone Garibaldi, una pausa dei lavori a Palazzo Madama. Il Pd ha appena ufficializzato l’asse con i Cinquestelle per eleggere i giudici della Corte Costituzionale, stracciando l’intesa con Fi. Guarda caso dopo l’ennesimo scontro personale in aula alla Camera tra il premier Renzi e l’altro capogruppo forzista, Renato Brunetta, il pasdaran della linea dura filo leghista: fosse stato per lui, Forza Italia avrebbe dovuto sostenere anche la mozione personale contro il ministro Boschi.
mariarosaria rossi e paolo romani
Ce l’ha con Brunetta, senatore Romani?
«Non faccio nomi, la situazione è sotto gli occhi di tutti».
Col Pd ormai è guerra su ogni fronte, dice che qualcuno ha offerto il destro?
«Dico che abbiamo sbagliato strategia, che stiamo sbagliando ancora una volta (mentre lo dice allarga le braccia e poi le lascia cadere, ndr). Però a Renzi l’ho detto, non si fa così».
Cosa ha detto al premier?
«L’ho raggiunto poco fa, poco prima che riferisse in aula sul Consiglio europeo, gli ho detto “sei uno stronzo”».
Proprio così?
paolo romani consiglio nazionale forza italia foto lapresse
«Proprio così. E gliel’ho spiegato pure: “Hai approfittato di quello scontro in aula a Montecitorio per fare in quattro e quattr’otto un accordo coi grillini e metterci fuori”. Ma non si fa, non è corretto ».
Lo sa, senatore, in politica la correttezza...
«Io alla lealtà, soprattutto ai massimi livelli istituzionali, ci credo ancora».
Lei la sfiducia alla Boschi si è ostinata a non sostenerla. Lo sa che i falchi forzisti e i leghisti la accusano di intelligenza col nemico?
«Sciocchezze. La cortesia nei rapporti personali non c’entra nulla con la politica. Ma io rivendico la mia posizione. Ero e resto contrario a una mozione individuale di sfiducia nei confronti di un singolo ministro».
berlusconi a porta a porta da bruno vespa
Per altro lo ha ribadito anche Berlusconi da Vespa.
«Appunto. Altra cosa è condurre una battaglia dal valore simbolico ma significativo contro il governo nel suo complesso. Quella è sacrosanta e qui al gruppo al Senato siamo tutti d’accordo, senza alcuna titubanza. Ma voglio dire di più».
Lo dica.
«Io a questo governo non voglio consentire per nulla vita facile. E sto raccogliendo le firme per promuovere una commissione di inchiesta sulla vicenda delle quattro banche, sulla quale ritengo che si debba andare fino in fondo. Tanto per cominciare con l’obiettivo di desecretare gli atti. Perché sono coinvolti tutti. Governo, Bankitalia, Consob e tutto deve venire allo scoperto».
silvio berlusconi da bruno vespa
Pensate davvero di mettere in difficoltà il governo su questa storia?
«Il governo è già in difficoltà su questa storia. Quel che alcuni, anche tra i nostri, forse non hanno capito è che non si risolvono i problemi con le mozioni individuali di sfiducia, che non portano da nessuna parte».
Ce l’ha con la Lega?
«Li ho visti io i leghisti, pronti a dare lezioni, a puntare l’indice contro di me, inseguire poi i grillini qui nei corridoi per concordare con loro gli attacchi da portare al governo. Sono loro a doversi chiarire le idee. Con chi stanno?»
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