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IL VOTO INGLESE DIVENTA UN REFERENDUM SULLA COZZA DI FERRO – THERESA MAY VINCE NEI SONDAGGI, MA IL MARGINE DI CORBYN SI E’ RIDOTTO A 6 PUNTI. HA PERSO I GIOVANI (CONTRARI ALLA BREXIT) CHE VOTERANNO IL LEADER LABURISTA – CONTRO IL PRIMO MINISTRO ANCHE GLI ATTENTATI: DA MINISTRO DELL’INTERNO TAGLIO’ IL NUMERO DI POLIZIOTTI

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Federica Bianchi per l’Espresso

 

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Una leadership forte e stabile Theresa May aveva promesso agli inglesi nell'indire elezioni anticipate. Ed è con l'immagine della Lady di ferro che avrebbe voluto essere identificata dal suo popolo oggi, 8 giugno, nel giorno del voto. Invece, dopo una rapida campagna squarciata da due gravi eventi terroristici, sono stati soprattutto i dubbi sulla sua capacità di garantire al Paese la sicurezza ad avere drasticamente ristretto il vantaggio sul rivale Jeremy Corbyn del Labour.

 

Secondo l'ultimo sondaggio Yougov il vantaggio della premier conservatrice Theresa May sul leader del partito laburista Jeremy Corbyn si è ridotto a sei punti (43 per cento rispetto al 36,5 per cento) mentre le preferenze per i LibDem sono date all'8 per cento, con il partito Ukip (nato per promuovere l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa) al 4 per cento.

 

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I numeri d'altronde non mentono. Era lei ministro degli Interni quando il numero dei poliziotti è stato ridotto dai 144.353 del 2009 ai 122.859 nel 2016 e quello degli agenti speciali da 6.796 a 5.639. Un errore che Margaret Thatcher, a suo tempo, non commise, nonostante fosse sottoposta alle stesse insistenze da parte dei ministeri economici per ridurre la spesa interna. La Lady di Ferro originale sapeva bene che sarebbe venuto il giorno di un grave evento in cui la sua carriera politica sarebbe dipesa dalla stabilità di quei numeri.

 

E difatti il Labour non ha perso occasione per denunciare la debolezza di May rispetto agli eventi terroristici e l'incapacità, per mancanza di personale, da parte della polizia di intercettare i terroristi prima che commettessero gli attacchi, nonostante le numerose segnalazioni ricevute su alcuni di loro.

 

Anche i cittadini se ne sono accorti. Il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, è considerato il leader migliore per prendere le misure appropriate contro il terrorismo dal 51 per cento dei londinesi che invece, a sorpresa, equiparano le capacità di May e Corbyn, rispettivamente al 42 e al 41 per cento.

 

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La premier dai tacchi a spillo ha dovuto rispondere alle accuse con gesti al limite dell'eccesso. Ha annunciato, a pochi giorni dal voto, restrizioni gravi delle libertà personali come la limitazione della libertà di movimento di individui sospettati di terrorismo ma contro i quali non esistono prove. Queste potrebbero essere il primo passo verso una nuova versione di misure dure per la prevenzione del terrorismo già introdotte nel 2021: «Se le leggi sui diritti umani non ci consentiranno di farlo allora le cambieremo», ha detto, nel tentativo di sembrare “forte e stabile”, dando invece uno scossone all'idea di Inghilterra come faro della democrazia europea.

 

Sorprendendo perfino i suoi sostenitori, il Labour ha condotto una campagna misurata che gli ha consentito un'inaspettata rimonta, aiutato non poco dalla sua linea soft sulla Brexit. Ma, nonostante le speranze degli ultimi giorni, perfino i sondaggisti più generosi nei confronti del leader Jeremy Corbyn hanno rivisto al rialzo il gap che lo separa dalla May. Pare dunque che la Lady britannica sia in direttiva di arrivo al traguardo che la riconfermerà a Downing street venerdì sera. E probabilmente riuscirà ad ottenere - come è sempre stato nelle sue intenzioni - una maggioranza in parlamento superiore ai 17 seggi attuali.

poliziotti inglesi a great george streetpoliziotti inglesi a great george street

 

Gli strateghi conservatori sperano in un vantaggio di almeno 50, maggioranza sufficiente a negoziare la Brexit sui propri duri termini, senza tenere conto delle richieste degli altri partiti. Ad aiutarla dovrebbero esser i quattro milioni di ex elettori dell'Ukip, il partito pro-Brexit praticamente dissoltosi all'indomani della vittoria nel referendum dell'anno scorso, che potrebbero portare in casa Tories i voti di una classe operaia del nord del Paese e di alcune zone costiere che ha visto scomparire con le fabbriche la propria identità.

 

TERRORE A LONDRA TERRORE A LONDRA

È comunque non da escludersi del tutto la possibilità che questa massiccia adesione degli operai al partito conservatore sia di entità inferiore alle previsioni, che il parlamento si ritrovi senza una chiara maggioranza (“appeso”, come dicono gli inglesi) e che il Labour possa mettersi a capo di un governo di minoranza (se nessuno degli altri partiti si alleeranno con i Tories) deciso a non fare a pugni con la Ue – come ha annunciato May - ma a negoziare condizioni di uscita reciprocamente vantaggiose.

 

Ad aiutarlo questa volta, potrebbero essere gli stessi elettori che Theresa May ignorò completamente nell'annunciare una Brexit dura: i giovani. Da sempre contrari ad un'uscita dalla Ue, sono loro i più fervidi sostenitori del politico dalla barba bianca, in un non casuale parallelismo con quanto è avvenuto negli Usa con Bernie Sanders. Gli stessi che oggi sperano nella sconfitta della Lady inglese, dimostratasi in campagna elettorale, più debole e altalenante delle aspettative. Hillary, la Lady americana, alla fine perse le elezioni. May se la gioca oggi. Alle tre di notte il verdetto definitivo delle urne.