DA WIKILEAKS AL PRISM: GREENWALD, L’UOMO CHE TERRORIZZA OBAMA

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Giordano Stabile per "la Stampa"

Un Julian Assange con la penna tagliente di George Orwell. L'uomo che ha messo a nudo «il Grande Fratello globale», lanciato da George W. Bush e perfezionato da Barack Obama, è un avvocato civilista newyorchese, blogger, editorialista pluripremiato, e - come rivendica - sempre in prima linea nel difendere i cittadini «dagli abusi dello Stato». Glenn Greenwald ne ha fatto la sua missione, fino a diventare l'uomo che ha svelato la più grande rete di sorveglianza mai creata nel mondo moderno.

Una missione che gli fatto chiudere sette anni fa il suo studio legale per buttarsi pancia a terra nell'attività di pubblicista. In Rete, con il suo blog «Unclaimed Territories» e sul giornale online «Salon.com», ma anche su giornali tradizionali. Un anno fa «Newsweek» ha definito il suo stile «una furia affilata come un rasoio, controllata, con una capacità di pensiero indipendente e di persuasione che può renderla un pericolo o una risorsa su entrambi i due lati della lama».

Il Web come baluardo delle libertà individuali ma anche possibile nemico dello Stato. Il governo americano ha assaggiato il lato negativo della lama quando, nel 65esimo anniversario della pubblicazione del «Big Brother» di Orwell, sono cominciate le sue rivelazioni sulle colonne del britannico «Guardian». Difficile pensare a una coincidenza per uno che costruisce le sue argomentazioni «come un teorema matematico». La tempistica, le rivelazioni a puntate, con sempre nuovi dettagli fanno pensare a un piano di largo respiro. Che preoccupa l'amministrazione Obama.

Greenwald ora rischia l'incriminazione da parte degli Stati Uniti, come già prima Assange, uno dei suoi modelli. Ha sempre difeso strenuamente, anche nei suoi pezzi sul «New York Times» e il «Los Angeles Times», WikiLeaks e Bradley Manning, il soldato ora sotto processo per aver rivelato segreti militari in seguito, secondo l'accusa, arrivati ad Al Qaeda. Solo una tappa, secondo Greenwald, di un processo che porta a concentrare sempre più poteri nelle mani del presidente e che ha finito per «stravolgere quelli che sono i veri valori democratici dell'America fin dalla sua fondazione».

Sul tema della «svolta autoritaria», cominciata con la guerra infinita al terrorismo di Bush, Greenwald ha scritto quattro libri, l'ultimo sul sistema legislativo americano volto «a distruggere l'eguaglianza e a proteggere il potere», tema che incrocia le sue battaglie sui diritti civili. Greenwald è nato a New York nel 1967, cresciuto in Florida, ma adesso vive a Rio de Janeiro, con il suo compagno David Michael Miranda, che non può far emigrare negli Stati Uniti «per via delle leggi discriminatorie sui matrimoni gay». Insieme sono impegnati nel sociale e nel salvataggio dei cani randagi. Finora ne hanno accolti 11 nella loro casa.

Ma ancor più che al riconoscimento delle nozze omosessuali Greenwald tiene alla «difesa della Costituzione» con la sua opera di demolizione delle operazioni segrete di sorveglianza: «Abbiamo il diritto di sapere che cosa stanno facendo il governo le National Security Agency», insiste e si difende. Ma sa di essere entrato in un campo minato. «L'Nsa è il gioiello del corona nella segretezza del governo. Mi aspetto che reagiscano in maniera ancora più estrema».

 

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