1. ZITTI, ZITTI, CHE FORSE PURE ‘STI ESALTATI DELL’ISIS SE LI SEMO TOLTI DALLE PALLE! 2. RAID AEREI DEL PENTAGONO IERI HANNO COLPITO LA CITTÀ DI MOSUL, IN IRAQ AL CONFINE CON LA SIRIA, DOVE PASSANO I RIFORNIMENTI PER I JIHADISTI. NEL MIRINO DEI CACCIA C’ERA LO STATO MAGGIORE DELL'ISIS, ABU BAKR IN TESTA, CHE STAVA TENENDO UNA RIUNIONE SEGRETA 3. PER IL “JERUSALEM POST”, IL CALIFFO SAREBBE STATO FERITO. PER ALCUNE TV ARABE, INVECE E’ STATO UCCISO DALLE BOMBE. IL GOVERNO AMERICANO, IN ATTESA DI VERIFICARE L’ESITO DELL’OPERAZIONE CON I SATELLITI SPIA, SI E’ LIMITATO A CONFERMARE IL RAID 4. LA DECISIONE DI OBAMA DI RADDOPPIARE IL CONTINGENTE USA AVRÀ UN EFFETTO IMMEDIATO. FINORA CI SONO 1400 MILITARI, PER LO PIÙ CONCENTRATI A ERBIL E BAGDAD, PIÙ 200 IN ARRIVO SUBITO. E ALTRI 1500 IN SEGUITO. IL PRESIDENTE HA CAPITO CHE PER RISCATTARE LA SUA DISASTROSA POLITICA ESTERA, SERVE IL COLPACCIO: DOPO LA TESTA DI BIN LADEN, VUOLE METTERE IN BACHECA ANCHE QUELLA DEL CALIFFO

Arturo Zampaglione per “la Repubblica”

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

 

I raid del Pentagono hanno colpito ieri la città irachena di Al-Qaim, alla frontiera con la Siria, che ha un ruolo strategico molto importante perché da lì passano i rifornimenti per l’offensiva dei jihadisti dell’Is contro i curdi e le truppe regolari di Bagdad. Ma il vero obiettivo dei bombardamenti dell’Air Force americana, secondo la rete Al-Hadath , che fa parte del gruppo televisivo saudita al-Arabaya, era ben più ambizioso che semplicemente danneggiare le strutture logistiche del nemico.

 

Nel mirino dei cacciabombardieri c’erano i maggiori leader dello Stato Islamico che, secondo fonti dell’intelligence, stavano tenendo una riunione proprio ad Al-Qaim, presieduta da Abu Bakr al Baghdadi, il Califfo dello Stato islamico.

 

Abu Bakr al BaghdadiAbu Bakr al Baghdadi

«Al-Baghdadi è stato ferito», ha scritto subito il Jerusalem Post sul suo sito internet. «È morto », si è letto su vari post sul web. Ma il governo americano — forse in attesa di verificare con i satelliti spia l’esito dell’operazione — si è limitato a confermare un raid nei pressi di Mosul diretto contro un convoglio probabilmente diretto a un raduno di leader del-l’Is, ma ha spiegato di non poter affermare che Baghdadi fosse presente.

 

D’altra parte, in queste prima settimane di campagna aerea in Iraq e Siria, cui partecipano gli Stati Uniti, la Francia e altri paesi della coalizione, gli analisti militari hanno notato un tentativo di colpire proprio personaggi-chiave del nemico, per decapitare il movimento.

Abu Bakr al BaghdadiAbu Bakr al Baghdadi

 

Non è ancora chiaro che cosa potrebbe succedere se al-Baghdadi fosse stato effettivamente ucciso o messo fuori gioco. Il Pentagono non si presta a ragionamenti ipotetici del genere, concentrandosi sulla pianificazione di una contro-offensiva tutt’altro che facile.

 

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Non c’è dubbio che la decisione di Barack Obama di raddoppiare il contingente americano — da usare per addestramento e assistenza, non per combattimenti veri e propri — avrà un effetto immediato. Finora ci sono 1400 militari, per lo più concentrati a Erbil e Bagdad, più 200 in arrivo.

 

Con l’annuncio di venerdì, se ne aggiungeranno altri 1500, permettendo al ministro della difesa Chuck Hagel di aprire della basi di addestramento in altre zone dell’Iraq, a cominciare dalla provincia di Anbar, Certo, il tempo stringe: «Anche il raddoppio del contingente americano arriva troppo tardi», si lamentano i collaboratori del primo ministro iracheno.

 

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E intanto i jihadisti continuano a seminare il panico non solo nelle zone occidentali che controllano da giugno, ma anche nei pressi della capitale. Venerdì alcune autobomba hanno ucciso 20 persone a Bagdad e nella città di Ramadi. Altre bombe sono esplose ad Amil, un quartiere sciita di Bagdad.