
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
ZUPPA DI PORRO – IL GIORNALISTA (CHE HA AVUTO IL COVID) DICE NO ALL’OBBLIGATORIETA’ DEL VACCINO: “PER ICHINO IL DATORE DI LAVORO PUÒ LICENZIARE CHI NON SI VACCINA. ROBA CINESE. NON AVREI MAI PENSATO DI ESSERE PIÙ VICINO ALLE POSIZIONI DEI MINISTRI GRILLINI. IO MI VACCINO APPENA POSSIBILE, MA DIFENDERÒ FINO ALLA MORTE IL DIRITTO DEL MIO VICINO DI NON VACCINARSI. SIA CHIARO PERÒ: I NO VAX MI FANNO ORRORE. ANCHE PER LA…”
- Il tema oggi dei giornali è l’obbligatorietà del vaccino. Sileri, che in genere apprezzo, sulla Stampa di oggi dice che se un italiano su tre non lo fa, si deve rendere obbligatorio. Per Ichino, poi, il datore può licenziare chi non si vaccina. Roba cinese. Non avrei mai pensato di essere più vicino alle posizioni dei ministri grillini.
- Un operatore su cinque non vuole farsi il vaccino. E anche qui la risposta è quella d’obbligatorietà.
- Sia chiaro però: i no vax mi fanno orrore. Anche per la violenza che li caratterizza, come dimostra la violenza mostrata verso l’infermiera vaccinatasi. Ferrara sul Foglio che vi spiega la follia liberticida di rendere obbligatorio il vaccino. Toc toc ma un po’ di liberali in giro sono rimasti? Io mi vaccino appena possibile, ma difenderò fino alla morte il diritto del mio vicino di non vaccinarsi.
- Nel frattempo, i tedeschi si comprano 30 milioni di dosi in più. Capisco Scaccabarozzi, capo di Farmindustria, che deve fare il prudente, ma la sua intervista oggi sul Corriere che dice basta polemiche sui ritardi, dà il senso del coraggio della nostra classe dirigente.
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