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    PRENDETE E VACCINATEVI TUTTI - FINALMENTE SCOCCA L'ORA DI ASTRAZENECA: L'OK DELL'EMA DOVREBBE ARRIVARE ENTRO QUESTA SETTIMANA E LE PRIME DOSI A METÀ FEBBRAIO - CI SARÀ IL VIA LIBERA ANCHE PER GLI OVER 55: SECONDO L'AGENZIA EUROPEA NON C'È MOTIVO DI TEMERE CHE SIA MENO EFFICACE. E AVERE UN VACCINO PIÙ MANEGGEVOLE (ED ECONOMICO) DI QUELLO PFIZER POTRÀ DARE UNA SVOLTA ALLA CAMPAGNA DI IMMUNIZZAZIONE


     
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    Michele Bocci per “la Repubblica

     

    ASTRAZENECA ASTRAZENECA

    Dopo una notizia cattiva, una buona. L'Ema questa settimana darà il via libera all'utilizzo in Europa del vaccino di AstraZeneca e starebbe per approvarlo per tutte le fasce di età (salvo i minorenni).

     

    I dubbi sulla possibilità di autorizzarlo soltanto per coloro che hanno meno di 65 o addirittura di 55 anni sarebbero quindi stati sciolti. Toccherà poi agli Stati decidere a quali classi di età somministrarlo, e in quale fase della campagna vaccinale.

     

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    La brutta notizia era arrivata nei giorni scorsi, quando l'azienda anglo-svedese aveva fatto sapere che avrebbe ridotto le forniture del 60%, almeno nella prima fase. Il problema nasce dalla ridotta replicazione del virus, rispetto all'atteso, nello stabilimento in Belgio dove sono prodotte tutte le dosi per l'Europa, che aspetta dall'azienda 400 milioni di dosi per quest'anno. Si cerca di rimediare rapidamente al problema, magari anche di farsi consegnare alcuni vaccini dagli altri siti di produzione sparsi nel mondo, ma per adesso il problema rimane.

     

    DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

    E infatti in Italia, ha annunciato sabato il premier Giuseppe Conte, arriveranno intanto solo 3,6 milioni di dosi invece degli 8 milioni inizialmente previsti. Nel dettaglio, nel primo trimestre dell'anno, ne arriveranno 2,3 milioni a febbraio (dopo il 15) e 1,1 a marzo.

     

    Il Chmp di Ema, il comitato per l'approvazione dei medicinali, si riunirà in modo continuativo da stamattina a venerdì. Visto che il vaccino di AstraZeneca è una priorità, perché è atteso da tutti gli Stati, sarà il primo tema ad essere affrontato. Così il via libera potrebbe arrivare già dopodomani, e non più venerdì 29, come inizialmente previsto.

     

    coronavirus vaccinazione al niguarda di milano coronavirus vaccinazione al niguarda di milano

    Ma a parte le 48 ore di anticipo, a interessare di più chi segue la campagna di vaccinazione è proprio il tema degli anziani. Nella sperimentazione clinica presentata dall'azienda non ci sarebbero molti dati sulle persone sopra i 55 anni, e ancor meno sugli over 65.

     

    Questo non è un problema per quanto riguarda la sicurezza del vaccino, anche per chi è più avanti con gli anni: su questo aspetto i numeri ci sono e vanno bene. Semmai il tema è l'efficacia.

     

    coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

    In Ema e non solo, però, sono convinti che non ci sia motivo di temere che il medicinale sia meno efficace negli over 55 che ne più giovani. Avere un vaccino per gli anziani più maneggevole di quello Pfizer dal punto di vista della conservazione, e disponibile in maggiori quantità rispetto a quello di Moderna potrebbe incidere molto sull'organizzazione pratica della campagna.

     

    «I dati sulla sicurezza vanno bene, sono quelli consueti per la maggior parte dei vaccini», spiega Silvio Garattini del Mario Negri di Milano. AstraZeneca già settimane fa aveva parlato di un'efficacia al 72%, e ad Ema risulterebbe comunque compresa tra il 60 e il 70%.

     

    coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

    «Nei protocolli, l'obiettivo per l'approvazione era che l'efficacia fosse almeno al 50% - prosegue Garattini - Il problema però è capire chi vorrà fare questo vaccino, dato che è meno efficace degli altri al momento disponibili, che viaggiano al 95%. Se non ci fossero altri prodotti non ci sarebbero discussioni, ma in questo caso sì».

     

    La percentuale di efficacia stimata è comunque superiore a quella del vaccino antinfluenzale, che è tra il 50 e il 60%. «In quel caso, però - sempre Garattini - c'è un solo farmaco disponibile, e poi il fine non è trattare tutti ma solo le persone a rischio».

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