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    QUEL VECCHIO SARDINONE DI PRODI: ''I RAGAZZI IN PIAZZA? LASCIAMOLI NUOTARE''. A ''CIRCO MASSIMO'' DÀ UNA STAFFILATA ALLA MERKEL: "LE BANCHE TEDESCHE SONO MESSE PEGGIO DELLE NOSTRE. SALVARE POP BARI DOVEROSO - NELLA MANOVRA SI È FATTO IL POCO CHE SI POTEVA FARE. IN LIBIA SPERIAMO DI RECUPERARE UN RUOLO - LA BREXIT MI DISPIACE, È UNA GRAVE PERDITA, MA IN UE POSSIAMO RAGGIUNGERE UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE"


     
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    Da “Circo Massimo - Radio Capital

     

    Un salvataggio più che giusto e per niente anomalo. A Circo Massimo, su Radio Capital, Romano Prodi parla del decreto per la Popolare di Bari dicendo che "è doveroso. Cosa si vuole fare, lasciarla andare? Il sistema bancario va protetto, e la storia è sempre stata questa. Dobbiamo fare politiche preventive perché questi fatti non avvengano e punire severamente chi ha barato".

    romano prodi romano prodi

     

    E ricorda: "Recentemente i tedeschi hanno provveduto al salvataggio di una grande banca, e la politica di salvare le banche non è soltanto italiana ma di tutta Europa. Il problema è che noi dobbiamo far valere i nostri diritti, emendare le nostre colpe. Siamo gravemente anomali sotto l'aspetto del debito pubblico, dovremmo diminuirlo ed è possibile, io l'ho diminuito fortemente con i miei governi, ma dal punto di vista del salvataggio delle banche non siamo noi gli anomali: a mio parere, il sistema bancario tedesco è messo peggio del nostro, hanno problemi serissimi e gravissimi". Il professore, poi, definisce il dibattito sul Mes "un gioco di politica interna, c'è stato solo in Italia perché sostanzialmente non c'è niente di nuovo".

     

    ROMANO PRODI DA GIOVANE ROMANO PRODI DA GIOVANE

    E sulle sardine, nate nella sua Bologna, l'ex premier racconta: "Ero in Cina quando ne ho sentito parlare. La mia reazione è stata: 'per favore, lasciatele in pace, lasciatele nuotare'". Mentre la piazza nuota, il governo galleggia verso l'approvazione della manovra: "Si è cominciato il giorno dopo la formazione del governo, non si poteva fare molto e quel poco che si poteva fare si è fatto", dice Prodi, "Ma è chiaro che bisogna riflettere su un grande rilancio dell'economia italiana. I dati sui migranati specializzati sono angosciosi. Spendiamo 3-400mila euro per l'istruzione di un plurilaureato e poi lo regaliamo alla Danimarca, alla Germania, alla Gran Bretagna...".

    romano prodi romano prodi

     

    A proposito di Gran Bretagna, dopo le elezioni cammina spedita verso la Brexit: "L'uscita della Gran Bretagna è una perdita. La Brexit mi è dispiaciuta molto: parliamo di un paese con grande democrazia, scientificamente avanzato e con il miglior esercito europeo. Detto questo", aggiunge il professore, "senza la Gran Bretagna l'Europa ha la possibilità di essere più omogenea. Sono stato presidente della Commissione europea con l'Europa a 15 e a 25, si è accusato l'allargamento di aver portato problemi, ma il vero problema era sempre l'eccezione britannica.

     

    È una grave perdita, ma c'è una possibile maggiore integrazione". Integrazione che manca nel rapporto con la Cina: "Sta cambiando la propria politica, con la Via della Seta si propone come interlocutore nella politica internazionale. E la Via della Seta va benissimo, ma sta andando avanti con una strategia cinese. Non ci sono progetti comuni, come sembrava all'inizio. Non c'è una posizione europea. Questo è il problema. Gli accordi fatti senza che siano controfirmati dagli altri paesi europei rimangono senza conseguenze, o con conseguenze molto scarse.

     

    sardine a roma 13 sardine a roma 13

    O l'Europa fa politica comune o di fronte alla Cina non c'è nulla da fare. Perché se vogliamo avere qualcosa di nuovo non facciamo qualcosa UE e Cina insieme? Perché non facciamo venti ospedali in Etiopia? Infrastrutture e opere vengono decise solo dalla Cina, ma per nostra debolezza". E la Libia? "Lì l'Italia ha già perso il suo ruolo", nota Prodi, "speriamo che lo recuperi. La sciagurata guerra è cominciata nel 2011, non abbiamo fatto i mediatori quando lo si poteva fare, e adagio adagio le grandi potenze vicine hanno aumentato i loro interessi sulla Libia. Adagio adagio, le grandi potenze intervengono in un conflitto locale. E l'ONU, poveretta, quando il conflitto si allarga non conta più niente. La NATO? Non ha ancora trovato il suo ruolo dopo la caduta del muro di Berlino. È nata come contrasto all'URSS, e dopo la caduta dell'Unione Sovietica sta ancora cercando di diventare grande".

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