Estratto dell’articolo di Pupo per leggo.it
pupo
Con l'Inno di Mameli straziato da Gaia Gozzi ed ignorato dal 90% dei giocatori in campo, la serata è partita malissimo. Il calcio italiano sarà anche in salute, ma certamente non per merito dei calciatori italiani o dei proprietari dei Club che, dell'Italia, sanno poco o niente, tranne che, purtroppo per noi, è oramai un Paese in vendita.
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Ma veniamo alla partita. La Fiorentina non meritava assolutamente di perdere. I nostri ragazzi si sono impegnati fino alla fine senza risparmiarsi ma si sa, questo, nel calcio come nella vita, non basta. La differenza la fa sempre l'imponderabile, la fortuna, il culo.
L'Inter ha avuto due cose in più della Fiorentina: il culo e Lautaro. E adesso, tutti i nostri sogni si concentrano su Praga. Se il 7 giugno alzeremo al cielo la Coppa della Conference, sarà stata una stagione straordinaria. In caso contrario, non potremo comunque lamentarci.
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Ho aperto parlando dell' Inno e voglio chiudere con una curiosità su un altro Inno, quello della Fiorentina, intitolato "Canzone Viola". La prima versione, incisa da Narciso Parigi nel 1959 in uno studio di Milano, fu cantata da un coro composto dai calciatori dell'Inter di allora. Mi riferisco ad Invernizzi, Guarnieri, Tagliavini, Corso ecc..ecc.. Sarebbe stato bellissimo e anche originale se ieri sera, alla fine della partita, tutti i calciatori dell'Inter avessero intonato, come fecero i loro predecessori, l'Inno della Fiorentina. Rendere onore ai perdenti quando questi hanno combattuto con dignità ed onore è, a mio avviso, un gesto meraviglioso ed educativo.
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