Adriano Celentano su Facebook
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Caro De Benedetti, stavolta con Berlusconi non mi sei piaciuto per NIENTE. Eri stonato e fuori tempo. Forse non ti sei accorto, ma siamo nel bel mezzo di un INCENDIO planetario. E tu cosa fai?... Anziché buttare acqua sul fuoco per spegnere un inquinamento di cui anche tu sei responsabile, come del resto lo "SIAMO" chiunque non si abbassa a raccogliere il pezzetto di carta che sporca la strada e tu, e tu invece cosa fai?... Nel bel mezzo dello sporco, non solo non raccogli, ma approfitti per lanciare una bella dimostrazione di RANCORE. Miscela altamente INFIAMMABILE per qualunque tipo di ODIO.
DE BENEDETTI: «IO DURO SU BERLUSCONI? NO. HA CORROTTO UN GIUDICE, COSA C’È DI PEGGIO?»
Franco Stefanoni per il ''Corriere della Sera''
«Io duro su Berlusconi? Assolutamente no». Ad affermarlo Carlo De Benedetti tornando, al termine dell’intervista sulla presentazione del giornale Domani al Festival della Tv dei nuovi media di Dogliani (Cuneo), sulle polemiche innescate ieri dalle sue parole su Silvio Berlusconi, ricoverato per una polmonite bilaterale interstiziale dovuta al Covid. «Per quel che riguarda Marina non val la pena di commentarla, poverina. Per gli altri sono stupito dal loro stupore. Penso che Berlusconi sia stato negativo per il Paese. E vorrei chiedere: cosa ha lasciato al paese? Quali valori ed esempi?»
berlusconi de benedetti
«Mi hanno attaccato perché l’ho definito `imbroglione´ - ha concluso - ma è stata la Cassazione ad averlo condannato come tale. Cosa c’è di peggio che avere corrotto un giudice?». De Benedetti ribadisce così punto per punto le critiche all’ex premier Silvio Berlusconi e risponde alla dura controreplica della figlia dell’ex premier, Marina Berlusconi. E ricostruisce i fatti: «Ho cominciato il mio intervento facendogli gli auguri e chiedendo alla piazza un grande applauso. Dopodiché, se uno è malato o meno le mie opinioni non cambiano. Tutti sanno che Berlusconi è stato mio avversario e che io presiedevo un giornale che si è distinto per il modo di condannare la sua politica», ha concluso.
''DIRE LA VERITA' SULLE TANGENTI? ERO TROPPO SOLO...''
berlusconi de benedetti
Da ''la Repubblica'' del 23 maggio 1993
"Ingegnere, siamo infuriati...". E' il titolo di un lunga intervista a Carlo De Benedetti, un faccia a faccia fra Giampaolo Pansa e il presidente dell' Olivetti che ha ammesso di aver pagato tangenti. Un botta e risposta sulle accuse, le scelte, i comportamenti dell' imprenditore pubblicato sul prossimo Espresso. Perchè De Benedetti (azionista di maggioranza del gruppo L' Espresso) ha pagato? Perchè non si è rivolto subito a Di Pietro? E come mai non ha denunciato il racket dei politici nemmeno sui suoi giornali? Ci sono state pressioni? Non poteva dire la verità?
"La verità? Nessuno ci avrebbe creduto. Avrebbero detto: ecco l' Ingegnere rosso che accusa i partiti di governo. E nessun altro imprenditore si sarebbe associato alla denuncia. Basta guardare come si sono comportate le altre imprese che possiedono anch' esse giornali. Il clima, allora, era quello". Spiega meglio: "Beccavano Mario Chiesa con la tangente in tasca e il suo partito, sapendo tutto quello che sapeva, strillava: è soltanto un mariuolo. Idem gli altri partiti di governo". E l' Ingegnere, rivolgendosi a Pansa, afferma: "Se avessi fatto come dici tu, mi avrebbero distrutto più di quanto hanno tentato di fare". Ma perchè i grandi gruppi industriali non hanno usato, insieme, la loro grande forza per reagire?
berlusconi de benedetti
"Non c' è mai stata coesione. Ciascun gruppo ha sempre perseguito il proprio interesse... Esiste il grande faidismo, ossia le faide". Alla fine dell' intervista Pansa si rivolge così all' editore: "Molti sono convinti che, alla fine di questa rivoluzione italiana cominciata con Tangentopoli, anche i vertici imprenditoriali dovranno sgombrare il campo. E anche tu dovrai andartene a casa...".
De Benedetti risponde: "Sembra un invito, il tuo. E anche un po' duro. Rispondo: deciderò di smettere il mio impegno in Olivetti il giorno in cui pensassi di non essere più utile all' Olivetti. Oggi non è così. Oggi se si fa un accordo con la Digital o un aumento di capitale è perchè ci sono io. E' incluso addirittura nelle clausole contrattuali di entrambe le operazioni. Ad ogni modo alla tua domanda cattiva osservo: non mi sono mai sentito nel branco di cui parli, quello delegittimato dalla rivoluzione italiana".
berlusconi de benedetti