Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per corriere.it
(...)
discorso di putin 21 febbraio 2023 1
Con il discorso di ieri, uno dei più attesi degli ultimi anni, trasmesso anche sugli schermi delle aule universitarie per chi non poteva stare davanti alla televisione, questo legame si è fatto ancora più stretto, dando l’idea di essere ormai inscindibile. Ancora prima di sentire una singola parola, la visione d’insieme del Gostiny Dvor, il Cortile degli Ospiti, un palazzo delle esposizioni convertito in sala d’assemblea poco distante dalla cattedrale di San Basilio, diceva già molto. C’erano quasi tutti i personaggi di cui tanto si è parlato in questo anno tragico. Politici, falchi, colombe, oligarchi, intellettuali, artisti. Questo inedito schieramento al completo pronto ad applaudire a comando, ad ascoltare senza battere ciglio affermazioni molto discutibili come quella sulla costruzione di laboratori nucleari e chimici in Ucraina da parte di Usa e Nato, è già di suo il segno di una resa implicita. Non ci sono alternative possibili, non ora, non qui.
discorso di putin 21 febbraio 2023 3
Adesso c’è solo da stringersi intorno alla figura che negli ultimi vent’anni è stata capace di passare dal ruolo di forza calma, che garantiva stabilità, a quello Uomo del destino. Non ci sono più tanti nemici, ne esiste uno solo, grande e ben definito. «Loro», la parola che Putin ha ripetuto più volte, ogni tanto muovendo la mano con un gesto all’infuori, come se indicasse inconsciamente l’esterno. «Loro» sono il passato. Non ne parla mai al presente, il mondo di prima non esiste più, l’Occidente collettivo è una entità ostile che trama per annientare Madre Russia. Con le «bugie e le menzogne senza scrupoli delle élite», che per nuocere al suo Paese farebbero patti anche con i nazisti, i terroristi o con il «diavolo calvo», espressione russa che esprime il concetto di somma malvagità. Ma anche con la corruzione dei costumi.
discorso di putin 21 febbraio 2023 2
Ieri ha destato come al solito scalpore misto a indignazione il passaggio sullo stile di vita dei nemici «che celebrano i matrimoni gay e stanno per legalizzare la pedofilia». Ma lui ci crede davvero, ne è prova l’espressione e il tono di disgusto con la quale ha pronunciato queste frasi. A partire dal 2013, dopo le grandi proteste dell’anno precedente, che unirono i principali capi dell’opposizione, fu la battaglia contro«diversi e perversi» che gli permise di ricompattare il suo elettorato, di dargli un obiettivo, di creare un nuovo nemico interno, un’altra ossessione collettiva.
Aveva ragione Angela Merkel, Putin pensa quello che dice, e viceversa. Non ci sono state grandi sorprese, nel discorso alle Camere riunite, semmai la cristallizzazione di uno statu quo, la conferma di un metodo e di una direzione su una strada senza ritorno. Ogni ponte alle proprie spalle è stato bruciato, non ci saranno ripensamenti. La vittimizzazione del popolo russo, vessato dall’Occidente, è una leva che sta pagando lauti dividendi presso la popolazione più anziana, il suo alleato più forte.
discorso di putin 21 febbraio 2023
In un discorso rivolto soprattutto al proprio interno, l’invito all’unità è stato declinato a colpi di verbi al futuro, faremo, costruiremo, provvederemo, elencando promesse e progetti «per i quali mi sono già consultato con il governo» tutti in divenire, all’insegna della autarchia più assoluta. Sono mancati anche i consueti riferimenti al multilateralismo, solo un breve accenno, nessuna menzione di alleati importanti come India o Cina. Come se la Russia si stesse avvolgendo su sé stessa e sulle proprie convinzioni. Faremo da soli e ce la faremo, è il messaggio. Anche la decisione di sospendere la propria partecipazione dall’Accordo di non proliferazione nucleare ha un valore simbolico di questa volontà di tagliare ogni ponte e di ridefinire un Nuovo Ordine Mondiale. Era l’ultimo trattato di controllo sulle armi ancora in vigore tra Usa e Russia.
discorso di putin 21 febbraio 2023
Ma per mantenere questo equilibrio serve un altro elemento, quello decisivo. Con toni pacati, senza alcun proclama, tra un annuncio e l’altro di sostegno economico alla società, il presidente ha fatto scivolare nel suo discorso il concetto di guerra esistenziale, dalla quale dipende il destino dell’intera Russia. Maestro del parlare per allusioni, ha lasciato intendere che l’Operazione militare speciale durerà a lungo, rinnovando il suo patto implicito con il popolo, parziale benessere in cambio di un sostegno concentrato solo sulla sua persona. Ogni formalità è stata così sbrigata. Putin è libero di seguire l’idea che sembra radicata nella sua testa: contro di «Loro», la pace può essere soltanto una fragile anomalia. E così la guerra diventa anch’essa un destino ineluttabile.
IL PALCO DEL DISCORSO DI PUTIN discorso di putin 21 febbraio 2023