Marco Carta e Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
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La Lazio, la radio, la strada. A proprio agio tra i palazzi del potere. Così come in curva Nord, dove la bandiera con il suo simbolo, quello di Diabolik, continua a sventolare a ogni partita. Quello che emerge dalla lettura dell’agenda di Fabrizio Piscitelli è il ritratto di un uomo che sfugge alle classificazioni.
Accanto al narcos, c’è il capoultrà, l’imprenditore e il mediatore che cura i rapporti con le massime istituzioni sportive nazionali. Un giorno a cena con il narcos il “ Furfante” Alessandro Capriotti, l’altro a pranzo con Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute che gestisce lo stadio Olimpico. Il nome del super dirigente sportivo è segnato sulla Greenwitch del Diablo il 9 luglio, un mese prima dell’omicidio: “pranzo Coni, Diego Nepi”. All’epoca dei fatti Nepi era direttore Marketing di Coni Servizi e sarebbe stato incontrato dal Diablo per un presunto progetto con cui il capoultrà laziale voleva riunire i tifosi.
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Nepi, che in questo momento si trova ad Auschwitz insieme al ministro dello Sport Andrea Abodi, non ricorda se ci sia stato l’incontro. Sempre legato alla sfera Lazio, c’è l’appuntamento con Gianni Lacchè presidente della Media Sport Event s. r. l., la società che da oltre un decennio gestisce il ritiro della squadra di Claudio Lotito ad Auronzo di Cadore. L’incontro con lo stimato impresario sportivo è fissato il 7 maggio. Tre giorni dopo, il 10 maggio, c’è forse una delle pagine più oscure del diario: una sequenza di moltiplicazioni e addizioni. Una parte è segnata con la dicitura “a me”.
APPUNTI AGENDA DIABOLIK
L’altra c’è scritto “prestati”. Il giorno dopo, invece, è fissato uno dei tanti incontri con Adamo. Gli investigatori non escludono possa trattarsi dell’attore Adamo Dionisi, divenuto famoso nel ruolo di Manfredi Anacleti in Suburra. Dionisi, che ha preso parte anche al fortunato Dogman di Matteo Garrone e Enea di Pietro Castellitto nel suo passato era uno dei leader degli Irriducibili. Contattato da Repubblica, l’attore non conferma e non smentisce: «Rispondo solo per cortesia come ho sempre risposto su Fabrizio. Lasciamolo in pace».
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Cinque giorni dopo, il 20 maggio, Piscitelli scrive così’: “ Sentire Luigi Ciava”. Secondo gli investigatori, che in questi anni hanno analizzato la sua agenda, potrebbe trattarsi di Luigi Ciavardini, l’ex terrorista Nar condannato a 30 anni per la strage di Bologna, attualmente sotto processo per falsa testimonianza. Ciavardini vive a Roma dove, attraverso la coop Gruppo Idee, si occupa di sociale, con particolare attenzione al reinserimento dei detenuti nel tessuto lavorativo.
fabrizio piscitelli diabolik
Contattato attraverso il suo avvocato, Ciavardini al momento non ha chiarito se fosse lui l’uomo indicato nell’agenda. Chi invece smentisce ogni rapporto è il sindaco di Terni ed editore radiofonico Stefano Bandecchi. Il 3 agosto 2019, 4 giorni prima dell’omicidio, Piscitelli scrive sulla sua agendina: “ Terni da Stefano”. L’imprenditore, fondatore dell’Unicusano ed ex presidente della Ternana è netto: « Di Diabolik conosco solo i fumetti. Nessun pranzo o incontro con lui, mi sarei vestito da Batman. Io ho fra l’altro ho sempre odiato chi trafficava droga e altro. Anche perché mio fratello si è impiccato per questo motivo. Con me Diabolik non avrebbe fatto una bella fine. Ad agosto non stavo sicuramente a Terni, ero in vacanza. E lo chiarisco perché non vorrei fare la fine di Tortora».
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