1 - STUPRO DI CAPODANNO, ECCO LE BUGIE DELLA "PUGILE" E DEL NIPOTE DI DE MITA
Romina Marceca per “la Repubblica - ed. Roma”
il party dello stupro di capodanno 2
«Non faccio uso di droghe», «non so da dove sia arrivata la cocaina», «noi non abbiamo portato niente». Lei dice che lui aveva preparato una striscia di coca che hanno sniffato insieme, lui invece sostiene di averla pippata da solo. Contraddizioni, bugie, tentativi di coprirsi a vicenda poi smentiti dalle intercettazioni.
E l'alterigia mostrata davanti agli inquirenti quando definiscono «coattoni» la maggior parte dei giovani con i quali, però, sono rimasti fino alle 7 del giorno dopo. Sono le dichiarazioni messe a verbale dalla coppia vip del Capodanno dell'orrore 2021 nella villa di Primavalle. Lei è la Pugile, come viene soprannominata dalle sue amiche, figlia di una soubrette con casa ai Parioli, lui è Simone Maria Ceresani, nipote dell'ex premier Ciriaco De Mita.
il party dello stupro di capodanno 1
Vengono ascoltati per due volte dai carabinieri, tra il 16 e 23 gennaio 2021, come testimoni del San Silvestro clandestino nella notte del coprifuoco per Covid. In quella villetta Bianca, figlia sedicenne di un diplomatico, è stata stuprata da cinque ragazzi per diverse ore.
Droghe, alcol e pasticche di Rivotril e Xanax sono dappertutto. Simone Maria Ceresani nei giorni scorsi ha ricevuto l'avviso di garanzia per spaccio, aggravato da aver ceduto droga a minorenni: in quella casa avrebbe portato la cocaina.
Nel verbale integrale, allegato all'ordinanza, sulla coca dice: «Non lo so da dove arrivava, però più persone la assumevano e voglio precisare che durante la serata ho sentito parlare di Rivotril portato da ragazze a me sconosciute e ho sentito odore di hashish e marijuana».
Sono circa 700 le pagine allegate all'ordinanza che nel gennaio scorso ha portato all'arresto di Patrizio Ranieri e Claudio Nardinocchi, poi scarcerato, e all'indagine per altri tre. Tutti accusati di stupro.
stupro di capodanno nella villetta di primavalle
Davanti ai carabinieri la Pugile e il fidanzato dicono tante cose ma solo velate verità sulla droga che avevano addosso. «In strada c'è venuto a prendere un ragazzo moro, vestito di rosso, un po' coatto come la maggior parte delle persone che c'erano a quella festa - ricostruisce l'inizio della serata Simone Ceresani -.
Durante la serata ho fatto un notevole uso di sostanze alcoliche e cocaina e alle 5 ho iniziato riprendermi. Mi sono reso conto che era una situazione assolutamente inadatta alla mia persona, insistevo con la mia ragazza per andarcene. Ma lei non voleva lasciare Bianca».
Alla domanda dei carabinieri, che gli chiedono dove avesse preso la cocaina, Ceresani risponde: «Era sul tavolo della cucina insieme a bottiglie di alcol e avendola vista più volte durante la serata mi è venuta voglia di provarla. Un ragazzo che stava tirando mi ha offerto gratuitamente una "botta". Poi ne ho preso un'altra, se non ricordo male».
LE CHAT DEI RAGAZZI DELLO STUPRO DI GRUPPO DI CAPODANNO
Cerca di coprire la sua fidanzata quando racconta: «Lei non era con me quando ho fatto uso di cocaina ma la mattina dopo l'ho vista un po' strana e ho dedotto che forse durante la festa anche lei aveva fatto uso di droghe».
La Pugile, anche lei 16 anni come Bianca, nel gruppo Whatsapp con le amiche è quella che il 30 dicembre deve "risolvere" il Capodanno e portare cocaina, alcol e hashish. È così determinata da arrivare fino a Tor Bella Monaca per rifornirsi.
Seduta in una stanza della stazione dei carabinieri di La Storta, invece, il 16 gennaio dichiara: «A questa festa c'erano canne, alcol, ho fatto qualche tiro. Ma non faccio abitualmente uso di queste cose».
la villetta dello stupro di capodanno
Una carabiniera le chiede: «Vi eravate messe d'accordo su cosa portare alla festa?». Lei risponde: «Noi non abbiamo portato nulla». E quando viene incalzata, inizia ad ammettere: «Ho portato con me qualche canna che già avevo. Poi nemmeno ho bevuto» . Fino a quando la carabiniera le dà un'altra chance: «Confermi tutto quello che hai detto?».
E lei: «Ho detto solo una cosa non vera. Ho fatto uso di cocaina insieme al mio ragazzo, lui ha preparato la striscia. Non so chi l'ha portata». Le minorenni della festa, sue amiche, smentiranno lei e Ceresani che, invece, avrebbe venduto a 80 euro una dose di coca.
2 - VESTITI SPORCHI E BUSTINE, I RESTI DELLA NOTTE DELL'ORRORE NEL VERBALE DEI CARABINIERI
Romina Marceca per “la Repubblica - ed. Roma”
L'11 gennaio del 2021 i carabinieri aprono la porta blindata della villetta di via del Podere Fiume, a Primavalle. È li dentro che Bianca è stata violentata da almeno cinque ragazzi, due sono minorenni.
i reperti del party dello stupro di capodanno 4
Sono passati dieci giorni dalla denuncia che la sedicenne ha presentato in ospedale, dove è arrivata piena di lividi e ferite dopo lo stupro. Gli investigatori cercano elementi utili alle indagini.
Nel sangue della ragazza è stata trovata cocaina e anche tracce di Rivotril assunto con l'alcol. La villa, a prima vista, sembra ripulita. In un bagno c'è anche uno strofinaccio che ancora odora di candeggina.
Invece, lo scempio di quanto accaduto, attende gli investigatori in soggiorno. In un angolo della stanza c'è un sacco nero. I carabinieri lo aprono e trovano i resti di una serata di violenza, alcol e droga.
i reperti del party dello stupro di capodanno 2
Ci sono due parti di un cellulare Apple. Il telefonino è «completamento distrutto», mettono nella loro relazione i militari. Ma di chi è quel telefono? Non si sa, non si riesce a risalire in prima battuta ai dati identificativi.
i reperti del party dello stupro di capodanno 3
Ma cosa è potuto accadere in quella casa tanto da ridurre un cellulare in quelle condizioni? Dentro il sacco c'è anche una felpa nera della "Fruit of the loom" taglia XL. «È sporca, con macchie di diversi colori, maleodorante», scrivono i carabinieri nel verbale di sequestro.
i reperti del party dello stupro di capodanno 1
Infine, dentro quel sacco nero, trovano anche due bustine di cellophane che, secondo chi termina il sopralluogo, «sono state usate per il confezionamento di droga e ne sono anche parzialmente intrise».
Il verbale agli atti è di appena quattro pagine. In due viene descritta la villetta con «giardino di 150 metri quadri, soggiorno con un solo divano, due piani e due camere da letto, in una ci sono giochi per bambini».
stupro di capodanno
In altri due fogli ci sono le foto di quanto sequestrato. Sempre nel soggiorno i carabinieri trovano altri oggetti che finiscono tra i reperti utili all'inchiesta.
Sul radiatore di un termosifone trovano la scatola di cartone della pomata Preparazione H e il tubetto. «È stata parzialmente utilizzata», appuntano su un foglio i carabinieri. E, poi, appeso a un chiodo l'ultimo reperto che sarà messo agli atti: è un boxer maschile di «colore grigio, rosso e nero con fantasie a bandiere».
In quello stesso soggiorno Vittoria, l'unica ragazzina che ha cercato di difendere Bianca dai suoi stupratori, ha anche litigato con altri giovani che stavano cercando di avvicinare altre amiche del gruppo Parioli.
C'è un frame di quella lite agli atti, un ragazzo ha ripreso la scena. Il sopralluogo è durato un'ora, è iniziato alle 20. Ad aprire la porta di casa è stato il patrigno del giovane, anche lui minorenne, che ha messo a disposizione quella villetta.
Gli adulti quella sera non c'erano e proprio il patrigno si era congratulato con il figliastro per le sue performance sessuali. «Ti sei divertito?», gli chiede in un messaggio il giorno dopo San Silvestro. E il ragazzino risponde: «Sì». E il patrigno si congratula con lui.
Chissà cosa pensa adesso quell'uomo dopo avere scoperto che, nella villa dove lui ha trascorso parte degli arresti domiciliari ai quali era stato costretto, una ragazzina dell'età del suo figliastro è stata abusata per ore.
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