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RATZINGER, IL PIÙ GRANDE MARTIRIO DEL SUO PAPATO? QUELLO STILISTICO! - QUIRINO CONTI: “DA SUBITO È STATO VITTIMA DEL SUO SEGRETARIO GEORG GANSWEIN CON IL SOSTEGNO DI UNA COPPIA DI INSEPARABILI PRINCIPESSE, APPASSIONATE DI LITURGISMI E PARAMENTI D’ANTAN: ALESSANDRA BORGHESE E GLORIA VON THURN UND TAXIS. COME SE GIOCASSERO CON LE BAMBOLE, IL TERZETTO COMBINÒ ADDOSSO AL PONTEFICE QUALSIASI PARAMENTO FOSSE STATO BANDITO DALL’ULTIMO CONCILIO CELEBRATO. OGNI GENERE DI STRANEZZA E OGNI GENERE DI POMPA, DALLE PANTOFOLINE AL CAMAURO, FURONO RECUPERATI ADDOSSO AL MANSUETO PONTEFICE…”

Quirino Conti

Quirino Conti per Dagospia

 

Tra gli infiniti coccodrilli che stanno preparando le prossime esequie di papa Ratzinger, un inviolabile silenzio continua ad avvolgere, con il profondo rispetto che le sue scelte meritano, il più grande martirio del suo papato: quello formale e stilistico.

 

E proprio le interminabili commemorazioni di questi giorni – opinionisti smaniosi da tutti i canali - fanno apparire il suo aspetto di Papa Regnante una sorta di ciclopico, massiccio apparato, impedimento alla fluidità della sua comunicazione e alla vicinanza della sua umanità. Abituati alla scarna e moderna sobrietà di papa Bergoglio, qualsiasi immagine ricorra del suo predecessore è infatti come un tonfo in un tormento estetico che relega il suo ricordo nel più formalistico dei pontificati.

RATZINGER, ALESSANDRA BORGHESE E GLORIA VON THURN UND TAXIS

 

Papa Ratzinger, come molti ricorderanno, è stato da subito vittima di un gruppo di addobbatori, che, infelicissimi per l’assottigliamento della scenografia pontificale, non hanno visto altra strada per il recupero del passato che l’imposizione al nuovo papa  di un vero e proprio massacro formale. 

 

Regista di questa operazione? Il suo segretario, l’arcivescovo Georg Gänswein, con il sostegno di due fedelissime assistenti, una coppia di inseparabili principesse, appassionate di liturgismi e paramenti d’antan: Alessandra Borghese e la sua socia Gloria von Thurn und Taxis. Come se giocassero con le bambole, il terzetto combinò addosso al pontefice qualsiasi paramento fosse stato bandito dall’ultimo Concilio celebrato. 

RATZINGER E GEORG GAENSWEIN

 

Ogni genere di stranezza e ogni genere di pompa, dalle pantofoline al camauro, furono recuperati addosso al mansueto pontefice. Persino il faldistorio venne ripreso dagli affreschi raffaelleschi, e una mistica infula recuperata da un viaggio organizzato allo scopo, sui resti di un primitivo pontefice, così da riproporne lo stile.

 

Ratzinger look

Sarebbe troppo complesso citare per nome ogni stramberia riportata in vita dal terzetto, ma è sufficiente un approfondimento iconografico per scoprire quali e quanti copricapi (di bizzarria estrema) siano stati ripresi dal passato. Via via fino a mozzette, seterie, materiali e calzature. Delle più svariate fogge.

 

Ratzinger look

Rimane un mistero: per quale ragione un papa accusato di revisionismo e conservatorismo non si sia ribellato a tali mascherate; anche perché le due principesse, ormai ospiti fisse negli appartamenti papali, rivendicavano attraverso rubriche e interviste l’autorevole ruolo di Addobatrici Pontificie Ufficiali!

 

Ratzinger look

Si favoleggiava, quando l’arcivescovo Georg era all’apice della sua potenza,di un suo recupero dall’ambiente lefebvriano. Come dire: una mina vagante disinnescata; tanto cara alla parte che Hans Kung ha contestato fino all’ultimo al suo vecchio amico, divenuto pontefice reazionario.

 

Ai poco informati chiosatori di questi giorni di lutto, va comunque ricordato che il segretario Monsignor Georg non è mai più apparso nelle cerimonie pontificie, nel suo ruolo di prefetto della Casa Pontificia, essendo stato rimosso dopo una sfuriata sonorissima dallo stesso papa Bergoglio.

Ratzinger look: con camauro

 

Dunque, due papi martiri: il primo, vittimizzato dai giochetti neogotici di questo infelice entourage teutonico-capitolino, e il suo successore papa Francesco per aver dovuto con piedi di piombo scartare un apparato pressoché teatrale dalle abitudini liturgiche fino a lui arrivate.

 

Non si può in ogni caso non notare la gioia dolente di quanti, fino a ora silenziosi,  si sentono finalmente autorizzati a esprimere le loro reazionarie opinioni, attribuendole a un cadavere, pertanto non in grado di rettificare. Augurandoci che giovedì il funerale del Vescovo Emerito di Roma sia strappato dalle mani dell’infaticabile Tappezziere Pontificio padre Georg e delle sue influencer-liturgiste. 

 

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