Ravanusa: individuati tre corpi tra le macerie
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(ANSA) - Tre corpi dei sei dispersi nell'esplosione a Ravanusa (Agrigento) sono stati ritrovati dai Vigili del fuoco, che hanno scavato per tutta la notte. I cadaveri erano sotto le macerie della palazzina di quattro piani crollata.
Ravanusa: altro corpo individuato tra le macerie
(ANSA) - Un altro corpo è stato individuato tra le macerie dell' esplosione a Ravanusa. Sale così a 4 il numero dei corpi ritrovati dai vigili del fuoco dopo oltre 36 ore di lavoro. Sotto le macerie restano da individuare i corpi di due dispersi.
IL BOATO E LE FIAMME, LA STRAGE ANNUNCIATA: «COME L’11 SETTEMBRE»
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
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«Un boato spaventoso, per un tempo infinito le finestre hanno continuato a tremare» racconta Daniele Calafato, 26 anni, che l'altra sera era a cena a poche centinaia di metri dalle tre case dilaniate di Ravanusa. «Pensavo fosse caduto un aereo, sembrava l'11 settembre» dice un altro abitante della cittadina all'interno della provincia di Agrigento.
«Quando ho visto le macerie mi è tornata in mente l'immagine che trovai ad Amatrice dopo il terremoto» spiega un soccorritore. In fondo, il video sui social girato dal sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo, subito dopo l'esplosione con cui ha chiesto di mandare aiuti ricordava la telefonata in diretta di Sergio Pirozzi, allora sindaco di Amatrice, che subito dopo il sisma lanciò un appello invocando i soccorsi.
carmela scibetta
Ieri sera il bilancio era di tre morti, sei dispersi e due donne salvate. In questa cittadina di poco più di 10mila abitanti ieri i vigili del fuoco con le unità cinofile e le squadre specializzate nelle ricerche tra le macerie, fino a tardi hanno continuato a scavare tra i detriti delle quattro palazzine danneggiate (di queste, tre sono polverizzate), sperando nel miracolo. Ma rimbalza un sospetto.
IL SOSPETTO
Più di una persona aveva detto che si sentiva odore di gas: smottamenti e maltempo che stanno flagellando da tempo la Sicilia, hanno danneggiato le tubature del gas metano, installate sottoterra 40 anni fa, ma nessuno sarebbe intervenuto. Un consigliere comunale, Giuseppe Sortino, racconta: «Negli ultimi sette giorni so che diversi cittadini hanno lamentato la puzza di gas nella zona, in contrada Masciminici, ma nessuno è intervenuto».
giuseppe carmina nella foto insieme a selene pagliarello
Segnalazioni ufficiali a sindaco e tecnici di Italgas, aggiunge però Sortino, non erano arrivate. Circostanza confermata dalla stessa Italgas, che aggiunge: «La rete di distribuzione di Ravanusa è stata ispezionata interamente sia nel 2020, sia nel 2021. Esprimiamo dolore e cordoglio per le persone che hanno perso i loro cari». Pensieri per le vittime e per i loro parenti sono stati espressi anche dal presidente Mattarella e dal premier Draghi.
Ma ora la procura di Agrigento ha aperto un'indagine per disastro e omicidio colposo. Sotto sequestro un'area di 10mila metri quadrati, molte abitazioni sono inagibili e ci sono un centinaio di sfollati, per lo più ospitati da familiari.
pietro carmina
Calogero Bonanno è uno di loro e ripete: «Alcuni vicini mi hanno detto che si sentiva odore di gas, ciò che è successo è imperdonabile». Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha spiegato: «L'ipotesi privilegiata è quella della fuga di metano, abbiamo già nominato un consulente. Faremo una mappatura della zona, non si può escludere nessuna pista». Il capo della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, è incredulo: «È davvero difficile da spiegare la potenza dell'esplosione.
Di solito non basta una fuga di gas per causare una distruzione di queste dimensioni. Il sospetto è che si sia creato un accumulo nell'unica delle tre case disintegrate che non era abitata. Le lingue di fuoco uscivano dai muri, come se il gas si fosse immagazzinato all'interno».
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In sintesi: nelle settimane del maltempo, delle piogge intense e della terra che cede, le tubature sotto la superficie cedono, dalle ferite esce il gas, ma il grosso si accumula nella casa abbandonata e così nessuno si rende conto della minaccia. Addirittura si ipotizza che quando la signora in stato interessante, ancora dispersa, ha chiamato l'ascensore, si sia creato l'innesco.
L'APPELLO
Ma cosa è successo sabato sera in via Trilussa a Ravanusa? Sono da poco trascorse le 20.40. In un palazzo di quattro piani la vita scorre normalmente: al primo c'è Rosa Carmina, che sarà trovata viva tra le macerie. Dirà parlando dall'ospedale di Licata: «Ero tornata a casa da poco. All'improvviso la luce è andata via, il tetto e il pavimento sono crollati e io sono rimasta intrappolata.
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Più tardi ho sentito delle voci: erano i vigili del fuoco, mi hanno liberata». Al secondo la cognata Giuseppa Montana, l'altra sopravvissuta. Al terzo il gruppo più numeroso: Enza Zagarrio (69 anni, morta), il marito Angelo Carmina, disperso. C'erano anche il figlio Giuseppe che insieme alla moglie, Selene Pagliarello, incinta al nono mese, era venuta a trovare i genitori. Testimoni dicono che la donna stesse uscendo, «Sono già in ascensore» ha spiegato agli amici dal telefonino.
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Non ha fatto in tempo ad andarsene, lei e il marito sono dispersi. Al quarto piano, infine, Calogero Carmina (disperso), con la moglie Gioacchina (morta). Manca anche Giuseppe Carmina, di 88 anni. Infine, nella palazzina vicina distrutta c'era Pietro Carmina, 68 anni, il cui corpo è stato recuperato ieri, e la moglie Carmela Scibetta, che in serata risultava dispersa.
TANTI PARENTI
Come ben raccontano i cognomi, nell'isolato a poche centinaia di metri dal Comune e dalle scuole elementari, c'erano persone unite da legami familiari, cognomi che si ripetono, come spesso succede nei piccoli centri. Tutto finisce con l'esplosione, quella che sembrava il boato di un aereo caduto, quella che ha mandato in frantumi anche le finestre delle case più lontane, quella che è stata udita anche in periferia, in campagna. «Superato lo choc siamo corsi a vedere - spiega un gruppo di ragazzi - e c'era solo fumo, macerie, fuoco.
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Abbiamo compreso la gravità di quanto accaduto quando poi in TV e sui social abbiamo visto il video del sindaco che implorava di mandare aiuto». Da tutte le città vicine sono corsi vigili del fuoco e volontari della protezione civile, ma per molte ore hanno potuto fare ben poco, bisognava attendere che i tecnici di Italgas mettessero in sicurezza la zona, mentre di bocca in bocca si inseguiva una sorta di appello, per sapere chi c'era e chi invece si è salvato, come la coppia - racconta don Filippo Barbera, arciprete di Ravanusa - che era uscita per partecipare alla messa del 20.30. «Il boato - dice il sacerdote - ha spalancato le porte della chiesa».
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Ieri per tutto il giorno, mentre i vigili del fuoco scavavano con cautela nella speranza di trovare superstiti, si era creato una strana e mesta immagine: le ruspe, a sera Illuminate dai vari, sembravano sul palcoscenico di un teatro naturale, lungo la strada in salita, la continuazione di via Trilussa, silenziosi, centinaia di cittadini assistevano in silenzio. «Speriamo che Dio faccia il miracolo, che qualcuno sia ancora vivo» ripeteva una ragazza.
selene pagliarello e giuseppe carmina, carmela scibetta, pietro carmina esplosione ravanusa 1 esplosione ravanusa 2 esplosione ravanusa 3 esplosione ravanusa 4 esplosione ravanusa 5 esplosione a ravanusa 2