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    RENZI ALLA CONQUISTA DELLA RAI/2 – PER LA PRESIDENZA CALANO LE AZIONI DI BASSANINI E ALLA FINE IL PREMIER CAZZONE TIRERÀ FUORI UN NOME A SORPRESA – COME DG I GIOCHI SONO TRA CAMPOSANTO DALL’ORTO (FAVORITO), ANDREA SCROSATI E MARINELLA SOLDI


     
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    1.DAGONOTA

    diamara parodi delfino giancarlo leone diamara parodi delfino giancarlo leone

    Giancarlo Leone, formalmente, non si muove. Troppo abile e navigato, il direttore di Rai Uno, per mischiarsi a coloro che in queste ore si stanno agitando presso Palazzo Chigi per un posto nel cda della Rai o per la poltrona di direttore generale di Viale Mazzini. Ma si muove per lui chi gli vuole bene, ovvero l’agente Lucio Presta e il presentatore Carlo Conti.

     

    Per loro Leone sarebbe la soluzione ideale alla direzione generale e il fiorentino Conti, che conosce bene Renzi da tanti anni, ha perorato la causa. In realtà per Leone le chance sono poche, perché in quella posizione il premier cazzaro vuole un uomo di sua assoluta fiducia e Leone è troppo trasversale, visto che gode anche della stima del forzista Paolo Romani e di Fedele Confalonieri. Ma in Rai dicono che Leone punti alla vicedirezione generale per il prodotto, vero cuore strategico dell’azienda.

    selfie giancarlo leone selfie giancarlo leone

     

     

    2. RAI, IL PIANO PER SCONGIURARE I FRANCHI TIRATORI

    M.Gu. per il “Corriere della Sera

     

    «Matteo tornerà dal Giappone con un nome nel cilindro...». E dunque, se la previsione dei renziani è destinata ad avverarsi, i pronostici sul presidente della Rai saranno (puntualmente) smentiti. Il che però non placa le tensioni politiche, anzi. 


    Più passano le ore, più le trattative si complicano e i partiti si sgolano per far sentire la loro voce. Sì, perché in commissione di Vigilanza il voto sarà segreto e, nel buio dell’urna, il fantasma dei franchi tiratori può tornare a materializzarsi. I bersaniani respingono i sospetti, ma intanto, con Renzi in Giappone, toccherà al ministro Maria Elena Boschi — che ieri ribadiva «tempi lunghi per la riforma della Rai» — cercare un accordo con la minoranza del Pd. Il calendario prevede tappe forzate.

     

    maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia

    Oggi alle 17 la riunione dei sedici parlamentari democratici con governo e capigruppo. Domani alle 14 il voto in commissione di Vigilanza per l’elezione di 7 dei 9 membri del cda. Tra mercoledì e giovedì la scelta del presidente, che dovrà avere il via libera della Vigilanza. Con la regola del quorum dei due terzi a garanzia delle opposizioni, a Renzi servono 27 voti su 40 e dunque c’è bisogno di un accordo largo e blindato su un nome di garanzia, unico antidoto a possibili agguati dei franchi tiratori. 


    In commissione la minoranza bersaniana conta tre esponenti, uno dialogante come Claudio Martini e due presunti «gufi», come Miguel Gotor e Federico Fornaro, la cui linea è «niente scherzi, ma troviamo una terna di nomi condivisi». Cercare un dialogo con i grillini è tempo perso e i renziani ci hanno rinunciato, mentre fervono i contatti con Forza Italia, che spinge per Antonio Pilati ed Enzo Iacopino. 

    monica Maggioni monica Maggioni


    Maurizio Gasparri invita Renzi a «farsi spiegare» come funziona il quorum qualificato: «Vedrete che alla fine il presidente non sarà nessuno tra coloro che giornali e giornaloni sponsorizzano». E Stefania Prestigiacomo: «Renzi non pensi, con le nomine, di mettere le mani su viale Mazzini». Insomma, il no di FI ad «abusi di potere» è forte e chiaro. Altrettanto energico è l’altolà dei 5 Stelle, scolpito su Twitter dal vicepresidente della Camera, Luigi di Maio: «A Palazzo Chigi le migliori porcate si fanno sempre d’estate. #Azzollini #Rai #TagliallaSanità #AccordoconVerdini». 

    lucio dubaldo e antonio campo dallorto lucio dubaldo e antonio campo dallorto


    L’intesa è lontana e non si chiuderà prima di stasera. Renzi è partito per il Giappone spronando i suoi a «trovare un punto di mediazione su nomi di alto livello». Per la presidenza scendono le quotazioni di Franco Bassanini, che secondo i renziani non entrerà neanche nel cda. Difficile che la scelta cada su Monica Maggioni, ritenuta troppo vicina a Gubitosi. «Non verrà fuori un nome interno», suggeriscono al Nazareno.

     

    ANDREA SCROSATI ANDREA SCROSATI

    Per la presidenza, dopo che Paolo Mieli e Bruno Vespa si sono chiamati fuori, i democratici rilanciano i nomi di Marcello Sorgi e Giulio Anselmi. Per il direttore generale con poteri di ad, i giochi sono aperti tra il favorito Antonio Campo Dall’Orto ex di Viacom, Andrea Scrosati di Sky e Mariella Soldi di Discovery. Al M5S spetta un consigliere e i profili che circolano sono quelli di Carlo Freccero, Milena Gabanelli e Stefano Rodotà. Per il Pd si parla di Stefano Balassone, Mario Morcellini, Beppe Giulietti. E per i centristi spunta l’ex leader dell’Udc, Marco Follini. 
    M. Gu.

    MARINELLA SOLDI MARINELLA SOLDI

     

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