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    “RENZI NON È PIÙ QUELLO DI UNA VOLTA, NON HA PIÙ VOGLIA DI FARE BATTAGLIE” - L’ATTACCO DEL “RIFORMISTA” A FIRMA DEL DIRETTORE CLAUDIO VELARDI A MATTEONZO (CHE FINO A POCHI MESI FA GUIDAVA IL GIORNALE): "SENZA IL SUICIDIO SUO E DI CALENDA, DUE GALLI CEDRONI, CON LE EUROPEE UNA STRADA PER IL TERZO POLO ITALIANO SI SAREBBE APERTA. UN TEMPO RENZI AVREBBE MESSO AL CENTRO DELL’AGENDA NON IL RIENTRO NELLA DITTA ALLARGATA DI SCHLEIN, CONTE E FRATOIANNI MA UNA TENACE BATTAGLIA PER SCARDINARE IL SISTEMA. NON PRENDA IN GIRO IL PROSSIMO”


     
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    Claudio Velardi per il Riformista

     

    claudio velardi claudio velardi

    Continuo a ritenere Matteo Renzi un politico intelligente e capace, però lui dovrebbe rispettare l’intelligenza del prossimo. In una delle sue ultime newsletter, dopo aver ribadito in premessa di non essere un influencer ma un politico che indica prospettive, percorre sentieri stretti, ci mette la faccia e rischia… bene, dopo tutta questa esibizione di muscoli, ha detto che è il momento di tornare a casa per riaccucciarsi tra le braccia sinuose e accoglienti del Pd, perché “il fallimento del Terzo Polo ha spalancato le porte del bipolarismo”.

     

    intervista di matteo renzi a sky in uk 6 intervista di matteo renzi a sky in uk 6

    E dunque, d’ora in avanti, bisognerà costruire – sotto la direzione di Elly Schlein, con il beneplacito di Conte, Fratoianni e compagnia bella – una vasta e variopinta alleanza che prima o poi caccerà la Meloni dal governo: questa è la prospettiva che l’intrepido condottiero indica al suo partito, uscito piuttosto malconcio dall’ultimo voto.

     

     

    (...9 Mentre andrebbe preso di petto e approfondito seriamente il solo punto politico del ragionamento renziano: “il fallimento del Terzo Polo ha spalancato le porte al bipolarismo”.

     

    claudio velardi foto di bacco claudio velardi foto di bacco

    Non è così. L’assunto è del tutto falso, e rovescia la realtà. Senza il suicidio dei due galli cedroni, con le europee una strada per il Terzo Polo italiano si sarebbe aperta; così come accade altrove, persino in sistemi storicamente bipolari, dove varie formazioni moderate reclamano rappresentanza e la ottengono, anche fuori dai blocchi consolidati.

     

    Figuriamoci se uno spazio non può crearsi da noi, dove il cosiddetto bipolarismo ce lo siamo inventati 30 anni solo sull’onda del golpe mediatico-giudiziario di Mani Pulite, per rispondere frettolosamente al crollo dei partiti della Prima Repubblica e arginare – ovviamente finendo per aumentarle – le prime pulsioni populistiche.

     

     

    Il tutto senza mai concepire – o realizzare, perché qualche tentativo fallito c’è stato, non è vero Matteo? – un disegno organico di riforma delle istituzioni, anzi privatizzando progressivamente il sistema politico e sequestrando la stessa rappresentanza popolare, ormai affidata arbitrariamente agli equilibri di ristrettissime consorterie di partito.

    intervista di matteo renzi a sky in uk 4 intervista di matteo renzi a sky in uk 4

     

    Il Matteo Renzi di una volta, quello che voleva cambiare l’Italia, avrebbe dovuto ribaltare il suo assunto e dire: un finto bipolarismo impedisce ai moderati di trovare casa, ma non demordiamo. Avrebbe dovuto mettere al centro non il rientro nella ditta allargata con la coda tra le gambe, ma una tenace battaglia – certo di lungo periodo – per scardinare il sistema, per riuscire prima o poi a rinnovarlo. Si capisce che non ne ha più voglia, e nessuno gliene fa una colpa. Ma non prenda in giro il prossimo.

     

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