Estratto dell'articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”
jean carroll
Altro che Sex and The City .Quella che oggi appare come una elegante pensionata dagli occhi vivaci incorniciati da capelli corti e bianchissimi, era considerata una delle più brillanti columnist della Grande Mela quando negli anni Novanta fu aggredita da Donald Trump in un camerino dell’iconico Bergdorf Goodman, celebre tempio del lusso sulla Fifth Avenue a New York.
Autrice dell’allora seguitissima rubrica Ask E. Jean pubblicata sulla rivista Elle dal 1993 al 2020: dalla quale, per tre decenni, ha dispensato consigli su sesso e relazioni sentimentali. Raccomandando fra l’altro alle sue lettrici soprattutto di non «costruire mai e poi mai la propria vita intorno a un uomo». […]
jean carroll
Certo, Elizabeth Jean Carroll, nata nell’operaia Detroit nel 1943 ma cresciuta in una zona rurale dell’ Indiana, dove a 20 anni era stata eletta pure reginetta di bellezza, era ben più intellettuale del personaggio da fiction creato anni dopo. Ambiziosissima, fin da ragazzina, aveva iniziato a definirsi “writer ”, scrittrice.
Tempestando già a 12 ani di articoli e proposte addirittura la rivista di moda maschile Esquire . Una caparbietà che alla fine aveva pagato: uscita dall’università era riuscita a imporre la sua firma a riviste patinate – ma anticonformiste per l’epoca – come Outside, Rolling Stone e Playboy .
TRUMP E. JEAN CARROLL
All’epoca del “fattaccio” era dunque glamour e influente, parte del team di autori del più popolare show tv satirico d’America, quel Saturday Night Live ormai in onda da quasi mezzo secolo, e conduttrice pure di un programma tv tutto suo intitolato proprio come la rubrica: Ask E. Jean .
E chissà che non fu proprio questo ad attirare il palazzinaro Donald Trump, all’epoca signore dei rotocalchi – e già mito faustiano dell’American Psycho Patrick Bateman partorito dalla mente dello scrittore Bret Easton Ellis – fresco di (milionario) divorzio dalla prima moglie Ivanka, madre dei suoi primi tre figli, e già risposato con l’ex miss Georgia Marla Maples, che gli aveva partorito Tiffany.
jean carroll esce dal tribunale
«Mi ha trascinata in un camerino e mi ha tirato giù i collant a forza»: era il 1996 quando Jean Carroll lo rivelò ancora sotto choc, nel corso di una telefonata concitata e drammatica, all’amica Lisa Birnbach, autrice diThe Official Preppy Handbook , la guida satirica al mondo “preppy”, sì insomma, quello degli universitari americani straricchi.
Raccontandole quello che ieri una giuria ha trovato credibile: «Lo avevo incontrato per caso e mi aveva chiesto di accompagnarlo al reparto lingerie per aiutarlo a trovare un regalo per una sua amica. Poi mi ha spinto in un camerino, sbattuta contro un muro, stuprata...».
L’amica Lisa glielo aveva detto subito: «Devi andare dalla polizia, ti ha violentata». Ma lei non aveva voluto, chiedendole anzi di non parlare con nessuno.
jean carroll
Nel 2019 è stata la stessa Carroll a renderlo pubblico raccontandolo nel suo libro di memorie What Do We Need Men For? A Modest Proposal in cui descriveva nel dettaglio gli uomini “orribili” che l’avevano maltrattata e molestata (oltre a Trump pure quel Leslie Moonves, ceo di Cbs, costretto alle dimissioni nel 2018). […]
TRUMP E. JEAN CARROLL E. JEAN CARROLL JEAN CARROLL donald trump e jean carroll e jean carroll e jean carroll in tribunale E. JEAN CARROLL