Giovanni Berruti per www.lastampa.it
IAN FLEMING
Ian Fleming, una vita segreta come sceneggiatore. Oltre alla narrativa e al giornalismo, il papà di 007 si è infatti dedicato anche alla scrittura cinematografica. A testimoniarlo il ritrovamento di 150 pagine da lui firmate del copione di “Moonraker”, datato nel 1956, esattamente un anno dopo la pubblicazione del suo omonimo romanzo.
Sono numerose le differenze con la pellicola di Lewis Gilbert del 1979. A partire dai toni molto più seri, figli del contesto storico dell’epoca, con un James Bond ritratto come un freddo assassino, fino all’ambientazione, decisamente più terrestre. Non mancano modifiche relative ai personaggi, dall’introduzione dell’inedita figura dell’ufficiale sotto copertura, Tosh, fino alla clamorosa assenza di M, sostituito da un capo dei servizi segreti inglesi decisamente meno burbero, e della sua segretaria Mrs. Moneypenny.
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Emersa a un’asta di Bonhams nel 2015, dov’è stata acquistata da un collezionista privato, la sceneggiatura di Fleming, definita «affascinante pur essendo molto descrittiva», attualmente appartiene a un’importante raccolta di materiale su James Bond, curata da due importanti librerie di antiquariato londinesi.
«È la prima sceneggiatura firmata da Fleming, che immagina il suo James Bond per il grande schermo – ha commentato Jon Gilbert, tra i massimi esperti della bibliografia di Fleming – Un documento estremamente importante, essendo il suo unico tentativo di cimentarsi con la scrittura cinematografica, che offre uno scenario tipicamente “bondiano”, con un megalomane che vuole assistere alla caduta della Gran Bretagna».
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Una sceneggiatura che è stata ignorata per diversi anni e infine dimenticata dall’industria cinematografica, che ha comunque coronato il sogno di Fleming, permettendogli di vedere nel 1962, due anni prima di morire, il suo 007 sul grande schermo, con “Licenza di Uccidere”, il primo film della saga cinematografica, che ha lanciato la carriera di Sean Connery.
«È emozionante il ritrovamento di questo copione – ha commentato Andrew Lycett, autore della biografia “Ian Fleming: The Man Who Created James Bond”- Fleming era ossessionato dall’idea di adattare i suoi romanzi al cinema e per diverso tempo ha cercato di coinvolgere dei produttori inglesi e americani».
Presente anche una scena in cui 007 va a nuotare assieme a una poliziotta, indossando l’iconico costume da bagno azzurro come i suoi occhi. «Un’immagine diventata simbolica nell’universo cinematografico di Bond, assieme a quella che lo ritrae in smoking – aggiunge Gilbert - Ciò testimonierebbe la mano dello stesso Fleming piuttosto che di uno sceneggiatore subentrato successivamente, dimostrando che ci saranno stati sicuramente degli scambi di idee tra il creatore di 007 e i produttori Broccoli e Saltzman».
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Oltretutto, “Moonraker” sembrerebbe stato da sempre concepito come un film. «In una corrispondenza del 1954 con il produttore Alexander Korda, Fleming si riferisce al romanzo, che ancora doveva essere scritto, come l’espansione di un’idea di una storia sulla guerra pensata per il cinema, un thriller dalle meravigliose ambientazioni» – conclude Lycett.
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