Rocco Tanica per https://medium.com/@gigicoldiretti/sto-famoso-problema-del-gender-64dc543bd212
Tutti ultimamente a parlare di tematiche sensuali, manco fossero una novità di adesso. La sensualità era presente già quando ero giovane, anche se con meno problematiche e meno generi [1].
rocco tanica angela rafanelli
Per noi dell’egemonia culturale di sinistra toccare l’argomento è come camminare sulle uova. Non riesci mai a fare contenti tutti: e quelli che si frustano con le alghe, e quelli che si aggrappano fra maschi, e le donne che si fanno solo ditalini, e gli uomini che si vestono da donne e sopra gli abiti da donna indossano vestiti da uomo e sopra a tutto mettono ancora capi da donne (= tre strati), e quell’uomo con sua moglie (prov. di Sondrio) che sono pure anche usciti sui giornali, e quegli ermafroditi proterandrici (orate) che dopo avere sviluppato i gameti femminili vogliono essere chiamate Afrodite, e la ragazza di Ravenna che ha compiuto un difficile percorso di transizione ma oggi è finalmente, per tutti, Fausto [2].
harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid
E i milioni di persone che ogni giorno nel mondo si depilano solo un lato del corpo, e quelli che si fanno fare la piscia addosso ma restano fuori tiro di mezzo metro [3] perché fa un po’ ribrezzo. Noi non siamo qui a condannare nessuno, anzi bravi tutti: il fetish delle tende e la tripsolagnia, la dendrofilia e il metterlo nell’oblò aperto della lavatrice, l’aizzare la propria bernarda, il fare giochi erotici di biasimo degli oggetti [4], il parlare sporco fra sé e tutto quanto. Ma non mi si dia del facilone, o del prevenuto, se dico che alla fine almeno un terzo di questi va a parare sull’argomento del posteriore.
Premetto: i gender - lo dico per i meno ferrati nell’ambito “gender” - presi uno per uno sono bravi, poi li metti insieme e i casi sono due: o si pigliano bene o litigano o si aizzano a vicenda dando vita a nuovi e più complessi gender che alla fine chi ci capisce qualcosa è bravo. L’altro giorno ero in trattoria, vado a lavarmi le mani e c’erano cinque ritirate [5] con rispettiva targhetta: uomini, donne, geometri (misto), transex attivi (anche nella vita) e C.S.I. Miami. E nonostante questo c’era in corridoio gente che rischiava di sporcare in giro perché non si sentiva rappresentata dal tipo di bagno.
Fra tutti, i primi a piantare casini sono in genere quelli del gender neutro o non dichiarato. Questi comunque li chiami si offendono: una volta ho chiesto un’informazione a un neutro, scusi buon uomo, sa dov’è corso Romanov? E questo, apriti cielo: “Lei non si permetta di riferirsi a me come una persona, io mi identifico nel genere “cose”, categoria minerali. Ha capito gran pezzo di *e**a? Nel dettaglio sono un quarzo senziente, caro il mio puzzone e adesso chiamo il #MeToo dei quarzi e la spu*tano per tutto il pianeta come abbiamo fatto con coso”.
ROCCO TANICA
Lì per lì ho pensato: “Che bizzarria” e me la sono data a gambe. Quale non è stata la mia sorpresa nell’accorgermi che il presunto “quarzo” me lo stava buttando in quel posto, trotterellando meco. Più cercavo di svincolarmi e più s’approssimava. Lì non ci ho visto più e sempre più di corsa (staccandolo quel tanto che bastava ad allontanarmi dal suo membro eretto) gli ho detto chiaro e tondo che per me era una specie di maleducato rimbambito, a prescindere dal gender e mica gender.
Meno male - checché potesse pensare di sé - che non era davvero un quarzo, altrimenti sai che bua. Un crisoberillo inserito ‘avete capito dove’ non agevola la corsa. Che poi okay non sarà un quarzo in senso stretto, tecnicamente è un alluminato del berillio e bla bla bla ma stiamo comunque parlando di sassi a punta là dove non batte il sole, scusate se mi chiamo fuori. E la faccenda del posteriore può dirsi esaurita. Vanity Fair mi ha dato carta bianca in questo.
gender x 4
Ma ciò che mi ha dato più fastidio è che ‘sto tizio neutro abbia fatto riferimento al #MeToo con intento accusatorio nei miei confronti! Scusi caro, guardi che parla di un movimento che ho contribuito a creare e per il quale mi spendo in prima persona dall’inizio, anche per quelli come lei, acca venti [6].
Come funziona il #MeToo: ogni mandamento segue le direttive dell’area di competenza, ma fra tutti cerchiamo di aiutarci più che si può. A noi del #MeToo europeo [7] i colleghi americani o di altri continenti chiedono frequenti pareri. Noi facciamo lo stesso con loro, ma ogni sezione rimane autonoma e il #MeToo che so, neozelandese, per fare un qualcosa non deve informare i cinesi o noi che abbiamo la sede fiscale a Milano. Per cui non è raro che qualcuno se ne venga fuori con certe iniziative opinabili: il tal caso il dissenso interno è legittimo.
DRAG QUEEN THE REAL LADY STRETCH FAVOLE BAMBINI
Perché faccio tale premessa? Perché se da una parte riconosco ai miei colleghi di #MeToo il conseguimento di obiettivi validissimi come il rispetto della donna e via dicendo, dall’altra cioè aiuto: hanno preso certe derive da cui io - almeno come commissario europeo per questo semestre - mi dissocio:
• La app per videofonino (Metooy) col riconoscimento termico che ti dice se un uomo ti sta guardando con affetto sincero oppure ti vorrebbe mettere la mano sul ginocchio (un algoritmo riconosce la verga turgida dall’irrorazione sanguigna delle orecchie). Nel secondo caso parte la musichina di K. Africa sul videofonino di tutti nel raggio di cinquanta metri e l’aggressore viene circondato e ridotto a mal partito.
ROCCO TANICA
E se l’algoritmo sbaglia? Intanto un poveretto viene sottoposto a ludibrio solo sulla base di una app. Disponibile per Android, iOS e Openmoko.
• L’esasperazione del principio del “No means no” (no significa no) introdotto dalla Canadian Federation of Students (CSF) negli anni ’90 [8]:
“Consenso significa […] l’accordo volontario ad indulgere in attività sessuale, senza che vi sia da parte di terzi abuso di fiducia o posizione dominante per potere o autorità, e/o attraverso coercizione o minacce; il consenso può essere revocato in qualsiasi momento.”
GENDER GRAN BRETAGNAjpg
Diamo per assodato che sia una buona idea.
Ma poniamo ad esempio il caso di una coppia eterosessuale che abbia liberamente convenuto di praticare sesso. La donna chiede all’uomo di farsi un bocchino da solo. Lui acconsente. A metà del bocchino, per lo stupore dello snodato individuo, la giovane fa: “Basta, fermati”.
Lui deve smettere o può continuare?
Secondo l’ala dura del #MeToo americano deve smettere: lei ha revocato il consenso, e se lui continuasse negherebbe il diritto di lei di cambiare idea sul gradimento della visione di un auto-bocchino da parte del suo sodale o ex sodale.
bagni transgender
Io dico la mia. Penso che lei può anche uscire dalla stanza senza dare sui nervi alla gente, visto che l’iniziativa stramba di dire a uno di ciucciarselo da solo era sua (che quello si meriterebbe pure i complimenti che ci stava riuscendo, altro che #MeToo, e scusate lo sfogo).
E secondo voi? Scrivete la vostra opinione a:
#MeToo Italia
Piazza XV Marzo n.5
87100 Cosenza
• La linea di cosmetici testati solo su uomini egoisti allevati apposta. Che sarà anche una bella idea ma si sono bevute il cervello che li immobilizzano e gli mettono la terra indiana negli occhi?
gender swap experiment
In conclusione: da garante dei diritti dei vari gender delle persone io ci sono, do il mio contributo e tutto; da uno che un giorno potrebbero arrivare delle tizie e mettermi la terra indiana negli occhi a fini di “ricerca” dico fermiamoci finché siamo in tempo, che qui per dar retta al gender di tutti stiamo arrivando all’orlo del burrone.
R. T.
___________________
E-mail di rifiuto da parte del direttore di Vanity Fair dott. Simone Marchetti:
“Gentile collaboratore, l’articolo è confuso, superficiale, non entra nel merito delle questioni primarie, è prolisso e vago al tempo stesso. Non risponde ai nostri attuali criteri editoriali e lo riteniamo inadatto alla pubblicazione. Cordialmente, Simone Marchetti.”
Io: «Simone, ‘vago’? Cosa dovevo fare, scrivere che la gente si incula? Ovvio che bisogna girarci un po’ intorno.»
ruby rose gender fluid
S. Marchetti: “Lei è davvero tutto scemo. Mi chiedo a che titolo l’editore [Condé Nast, n.d.a.] le riconosca un compenso per quello che ci manda.”
Io: “Invece di fare il piangina perché Condé Nast mi paga più di te fatti delle domande, caro il mio signor A Che Titolo.”
[1] fonte dei gender: categorie di PornHub
[2] ragazza di Ravenna: il percorso è stato che prima si chiamava Faustto con due ‘t’, e fare qualsiasi documento era un incubo.
psycho gender
[3] spostarsi: come io sospetto faccia E. Brigliadori quando fa l’urinoterapia (cioè, veramente non si può pensare, cioè, uno si beve la propria piscia? Ma siamo rincitrulliti?!? Fonti Istat)
[4] biasimo degli oggetti: Es. dire ad un armoir: “Ma ti sei visto? Sei patetico”.
[5] ritirata s. f. [der. di ritirare]. — 1. a. Il fatto, l’operazione di ritirarsi. b.Latrina, soprattutto di caserme e vetture ferroviarie: è proibito servirsi della r. durante le fermate del treno nelle stazioni. (Vocabolario Treccani)
[6] acca venti. quattro ore a notte me le lascerete dormire?
[7] #MeToo europeo: il nucleo fondatore, la cui sezione II raggruppa Italia, Francia, Spagna, Germania, Svizzera e Malta.
[8] consenso, definizione: Linee-guida disponibili nell’ultima parte dell’articolo:
https://csaonline.ca/campaigns/no-means-no
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