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    BONO QUESTO - ROCK, RETORICA E TRICOLORE: IL CONCERTO DEGLI U2 A PARIGI PER LE VITTIME DEGLI ATTENTATI, BONO VOX: “SE AMATE LA LIBERTÀ, QUESTA CITTA’ È CASA VOSTRA”- E STASERA SUL PALCO MOLTI SPERANO DI VEDERE ANCHE GLI EAGLES OF DEATH METAL - VIDEO


     
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    BONO VOX CANTA “NE ME QUITTE PAS”- VIDEO

     

    Ernesto Assante per “la Repubblica”

     

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    “Stronger than fear”, più forte della paura. È la musica degli U2, è il rock, suonato con passione, quella straordinaria miscela di libertà e bellezza che è andata in scena a Parigi, alla AccorHotels Arena, contro ogni violenza, contro ogni censura, davanti a un pubblico straordinario, quello della città ferita lo scorso 13 novembre, dove la band irlandese è voluta tornare, per suonare e riaffermare “il culto della vita”.

     

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    «Dobbiamo sognare il mondo in cui vogliamo vivere. E dobbiamo sognarlo forte », dice Bono, così la bandiera francese sventola sul palco della Band e ogni canzone cambia significato e senso, Sunday Bloody Sunday cantata in mezzo al pubblico, o One, per la quale si sprecano le lacrime, o Misterious Ways con Bono che fa salire sul palco una ragazza, Brigitte, balla con lei, le affida la telecamera per mandare le immagini in streaming e poi le si inchina davanti, dicendole «stai in piedi, statua della libertà», sventolando un piccolo tricolore francese.

     

    Non è un concerto qualunque, non lo è per Bono, commosso, travolto dall’emozione; non lo è per il pubblico, che circonda il gruppo in un enorme abbraccio. È la magia del rock, di quella musica che è fatta dalla band sul palco quanto dal pubblico in platea, che vive di questa comunione, di questa identità. Identità che i terroristi del Bataclan volevano spezzare.

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    Non ci sono riusciti, non solo a Parigi, ma in tutto il mondo, dove la musica dilaga, ogni sera, da locali, teatri, club, nelle strade, nelle case. «Questa sera siamo tutti parigini », dice Bono, mentre sui grandi schermi ci sono i ricordi per le vittime della strage, quando intona Bullet The Blue Sky ci sono le immagini della guerra in Siria.

     

    «È un privilegio essere qui stasera», dice ancora alla fine di Ordinary Love. Poi alla fine di Where the Streets Have No Name parla al pubblico, «We stand together, «siamo ancora in piedi, tutti insieme, con le famiglie delle vittime del terrore» e invita a cantare per chi vuole portare pace in Siria, «per chi porta la pace nei nostri quartieri».

     

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    C’è tempo per un bis, tutto per Parigi, City of Blinding Lights. E stasera sul palco di Parigi molti sperano di vedere anche gli Eagles of Death Metal, per ribadire che la vita non si ferma, che la musica continua, che il rock è più forte della paura.

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