Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
ragazza disabile aggredita a roma dalle bulle 2
Paola, 12 anni, (il nome è di fantasia) ciondola in avanti con il busto. Il gesto sembra quasi meccanico. È seduta su un prato verde. Frastornata. La maglietta in parte strappata e sollevata. I graffi sul viso, sulla pancia.
I lividi sui fianchi. Intanto la faccia si gonfia per i pugni, i calci che le hanno sferrato alcune ragazzine, sempre minorenni, più grandi della vittima. Tre bulle che l' hanno malmenata fino a lasciarla sfinita. Annichilita. Sono i primi di aprile. L' ennesimo atto di violenza tra giovanissimi esplode a Roma nord.
IL PESTAGGIO
ragazza disabile aggredita a roma dalle bulle 3
Una l' aggredisce per prima: la spinge, poi un pugno, infine l' afferra per i capelli. Così la piccola rotola in terra. Immediatamente accorrono altri ragazzini. Si forma un cerchio. Ad arrivare subito è un' adolescente.
All' inizio sembra voler dividere le contendenti. Ma non è così. Mentre Paola è riversa si inchina su di lei e comincia a colpirla con violenza. La 12enne non capisce più da dove arrivino le botte. Sono in due. Ecco che una terza ragazzina interviene e, mentre cerca di toglierla dalle grinfie dell' amica, sferra anche lei un paio di schiaffi. Intorno si sentono le urla. Le grida. Alle fine le bulle, una su tutte, la prima che l' ha picchiata, vengono trascinate via di peso da altre persone.
La 12enne si mette seduta. Una gamba distesa l' altra piegata in avanti. È l' immagine della prostrazione. Dal video si vedono tutti gli altri minorenni con in mano uno smartphone che riprendono euforici la scena.
DIRETTA INSTAGRAM
ragazza disabile aggredita a roma dalle bulle
Lo sguardo di Paola è fisso verso un punto imprecisato, si solleva i capelli, mentre intorno a lei si sentono i commenti dei ragazzini che hanno assistito passivi al pestaggio. Ma l' umiliazione della giovane vittima non è terminata.
Su Instagram partono le dirette, le reazioni degli utenti al video che inizia a macinare condivisioni e like. In una diretta, una delle ragazze che ha picchiato la piccola si vanta, ride: «Guarda le bombe che le ho dato». Il tutto accade in un arco di tempo brevissimo. Mentre la prepotente rivendica sul web ciò che ha fatto, Paola è al pronto soccorso.
Poco prima la madre è andata a prenderla al parco. Incredula e spaventata soccorre la figlia.
Non crede ai suoi occhi. La 12enne, infatti, è vulnerabile. Ha delle disabilità che la rendono fragile, delicata. Chi l' ha picchiata probabilmente lo sapeva. Sono ragazze del quartiere o della stessa scuola.
baby bulle
LA CORSA IN OSPEDALE
Il genitore consapevole della condizione della piccola la porta nell' ospedale in cui è seguita. I medici capiscono subito la gravità. Sottopongono la 12enne ad una serie di esami per verificare che non abbia subito traumi che potrebbero causare serie complicazioni data la sua situazione. Per fortuna questa ipotesi è esclusa.
Ma ciò non significa che la piccina non abbia subito gravi lesioni. E infatti i medici la dimettono con 21 giorni di prognosi, una trauma cranico e altre visite a cui si dovrà sottoporre per diverso tempo. Tra cui una oggi.
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La piccola, intanto, si chiude in sé stessa. Scoraggiata per ciò che è successo quasi non parla. Il padre e la madre sono abbattuti. Mai avrebbero pensato che una vicenda del genere potesse toccare la figlia. Una ragazzina con tante amiche. Una ballerina di danze latino americane.
All' inizio non sanno cosa fare. Parlare con i genitori di chi ha aggredito la piccola? Denunciare? Decidono di sporgere una querela. Ecco allora che si rivolgono al Centro Nazionale Contro il Bullismo - Bulli Stop. L' associazione ascolta la storia e decide di affidare il caso all' avvocato Eugenio Pini, penalista esperto in materia e che assiste per il centro le vittime di violenza.
LA DISABILE PICCHIATA DALLA BABY-BULLE A ROMA
Lunedì alla procura dei minori verrà presentata una dettagliata denuncia per lesioni volontarie e stalking, a cui verrà allegato il video in cui Paola viene picchiata. «Pensiamo che una vicenda di questa gravità debba essere rimessa alla giustizia - spiegano il padre e la madre della 12enne - Perché è questo ciò che vogliamo, proteggere la nostra piccina».