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    ROMA VA A CANESTRO CON LA LUISS PROMOSSA IN A2 – PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL NOSTRO BASKET UNA UNIVERSITÀ ITALIANA GIOCHERÀ A QUESTO LIVELLO. LA LUISS HA SCHIERATO SOLO SUOI STUDENTI (11 UNIVERSITARI E 4 ISCRITTI AL MASTER DELLA BUSINESS SCHOOL) COME ACCADE NELLA NCAA IN AMERICA E ORA PORTERÀ SULLE SPALLE L'ONORE E L’ONERE DI ESSERE NEL BASKET LA PRIMA SQUADRA DI ROMA – L’IDEA DI LUIGI ABETE NEL 1998 E IL LAVORO DI COACH ANDREA PACCARIÈ, ALLIEVO DI GIANCARLO PRIMO…


     
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    Estratto dell’articolo di Fabrizio Fabbri per il Corriere dello Sport

     

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      A Roma, nel quartiere Trieste, quello dove l'architettura da sogno si incastona con la tradizione di un luogo senza tempo, è andata in scena un'edizione tutta italiana del March Madness. Ovvero le follie di marzo, quelle della fase finale dei tornei NCAA. In questo caso chiamiamole follie di giugno. Perché dal tardo pomeriggio di domenica scorsa la squadra della Luiss, la prestigiosa università, è stata promossa in A2. Un evento storico: è infatti per la prima volta nel nostro basket una università italiana giocherà a questo livello. Lo ha fatto al termine del concentramento della serie B a Ferrara. Dove la squadra allenata dall'ottimo Andrea Paccariè, romano purosangue ed allievo di Giancarlo Primo, s'è presentata da outsider di fronte alla strapotenza economica di club come la Real Sebastiani Rieti, Orzinuovi e Vigevano, l'altra promossa alla fine del torneo svoltosi in Emilia-Romagna. 

     

     

    Perché outsider? Facile: la squadra universitaria è composta solo da studenti, proprio come accade nella NCAA in Usa.

     

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    Questa pazza idea nasce nel 1998 nella testa di Luigi Abete, in quel periodo presidente dell'ateneo e domenica in tribuna a tifare sfegatatamente per i suoi ragazzi. Abete coglie al volo l'opportunità. Ne parla con Stefano Godano, uno che vive di pane, basket e cinema (è il papà di Simone, regista cinematografico emergente ma anche, da giovane, playmaker di ottimo livello) ed ecco che il progetto prende forma. Il primo patron della squadra, che si iscriverà al campionato di serie B nella stagione 1999-2000, è Toto Bulgheroni, un totem del mondo della pallacanestro.  

     

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    Il basket intanto macina risultati e si arriva a questa esaltante stagione. 15 giocatori, 11 universitari e 4 iscritti al Master della Business School. Si studia e si gioca, proprio come nei college americani. E da domenica scorsa si vince. «Siete arrivati a Bologna che eravate una favola, ora siete una leggenda», ha detto durante la premiazione di Ferrara un dirigente della Lega.  

     

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    E ora? Ora la Luiss porterà sulle spalle il peso e l'onore di essere la prima squadra di Roma (la Stella Azzurra sta cercando acquirenti per il vendere il titolo) e capire come innestare una realtà così diversa come quella degli studenti giocatori all'interno del mondo professionistico. Chi saranno i due stranieri e come si legheranno al club? Come si tratterranno i giocatori che hanno finito il ciclo di studi, se ne recluteranno di nuovi? 

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