FLAVIO VANETTI per il Corriere della Sera
ROSOLINO PELLEGRINI 1
Massimiliano Edgar Rosolino, si sente il padre fondatore di questo periodo d'oro del nuoto italiano?
«Sì, però assieme a Domenico Fioravanti ed Emiliano Brembilla. Ci pensavo lavorando a un progetto con Sport e Salute sul boom del nuoto negli ultimi 30 anni: fa piacere appartenere a un'era in evoluzione».
Super-Max da Napoli, con un pezzo di cuore in Australia, è stato il primo italiano a realizzare lo «Slam del nuoto»: oro agli Europei, ai Giochi e ai Mondiali. Ma a 43 anni l'ex campione delle piscine non è più solo «acquatico»: ha scoperto la corsa. Nella sua vita ci sono poi la compagna Natalia Titova (conosciuta a «Ballando con le stelle»), due bellissime figlie (Sofia Nicole e Victoria Sydney), i reality, il cinema. «Però sul set qualcuno mi ha criticato», ammette.
Max gli ha risposto con i fatti:
ROSOLINO PELLEGRINI
«Mi sono impegnato e il giorno dopo tutto è andato meglio».
Le sarebbe piaciuto nascere pesce?
«Di quelli non velenosi, però. Più che un pesce, comunque, mi sarebbe piaciuto essere un delfino, quindi un mammifero».
Da bambino pensava a...
«Quando sono tornato dall'Australia il mio circolo offriva canottaggio, nuoto e pallanuoto. La pallanuoto viene dopo il nuoto, scegliere è stato semplice. Nei giorni scorsi mi sono rituffato in una piscina dopo mesi: mettere gli occhialini è sempre un piacere, sembri un astronauta. Però la curiosità mi ha spinto al triathlon e alla corsa».
Un uomo d'acqua innamorato della terra: strano.
«La corsa è pazzesca: può essere sia un anestetico rilassante, sia avere un effetto-caffeina. La esploro in ogni versione: lenta, ripetuta, in salita. Ho partecipato a mezze maratone con sensazioni meravigliose».
Diventare attore era nei progetti?
«Da bambino ero timido, non mi immaginavo attore. Finire sotto i riflettori è la conseguenza dell'essere stato nuotatore di valore».
Come sta andando?
rosolino pellegrini giunta
«L'anno scorso ho fatto un film con Raoul Bova. Ora lavoro ne "Le tre sorelle" di Enrico Vanzina: nel cast ci sono Giulia Bevilacqua, Serena Autieri, Chiara Francini e Rocío Muñoz Morales, la compagna di Raoul. Io sono l'intruso, ma è bello avere un altro ruolo e scoprire che il cinema richiede tempo e sacrifici».
Diceva dei commenti poco carini.
«Ho sentito dire: "Abbiamo toccato il fondo del cinema italiano...". Pensando agli altri attori, forse è così. Ma ho risposto che ero stato scelto e che non avevo chiesto l'elemosina».
Ci racconta il mix tra Napoli e Australia?
«Sono napoletano. Punto. Ma cinque anni li ho trascorsi dall'altra parte del mondo: tre da piccolo, la mia famiglia cercava fortuna. Al rientro parlavo solo inglese. Un maestro di dizione mi ha detto che il mio italiano non è mai stato al top perché ho prima imparato l'altra lingua».
È tornato a Napoli nel 1984, quando è sbarcato Maradona: chi dei due è stato più importante per la città?
FEDERICA PELLEGRINI
«Un amico mi disse: "Sei l'oro di Napoli". Chi gli stava a fianco aggiunse: "Ma dopo Maradona". E l'altro: "No, più di Maradona: Diego poi se n'andato via"».
Goethe disse: vedi Napoli e poi muori.
«Io correggo: guardate Napoli e poi tornate. Chi viene senza conoscerla se ne innamora».
Qual è l'aspetto evidente della «napoletanità» di Massimiliano Rosolino?
«L'essere solare e creativo. Poi c'è l'altra parte di me: sono "tedesco", un po' cinico. Però mi riconosco di più nella cultura della mia gente. Siamo speciali: c'è magari il napoletano che ti sfila l'orologio, ma questo è solo un "terriccio" che copre le tante qualità della popolazione».
Parliamo della fama da sciupafemmine di Rosolino?
«Non sono stato un palo della luce, ma questa è un'etichetta esagerata che mi hanno appioppato».
ROSOLINO NATALIA TITOVA
Però lei era l'immagine del maschio latino.
«Non lo nego, ma in tutte le avventure, come nello sport, ho cercato la continuità. Non sono uno da "notte da leone": leone preferisco esserlo almeno per un mese».
È vero che ha avuto un flirt anche con Federica Pellegrini?
«Noooooo, è una leggenda metropolitana».
Però con la Divina ha condiviso la piscina: fa pure rima.
«Sul piano sportivo, nei due anni a Verona, ho visto nascere la Creatura, la Divina appunto. A 16 anni era già "principessa", nonostante non avesse vinto ancora nulla».
Nel 2013 le ha dato della maleducata, dopo una querelle che Federica ha avuto con la Federnuoto.
massimiliano rosolino
«Fede o la ami o la odi. Io preferisco valutarla solo dal punto di vista tecnico, ma è sempre stata collocata su un piedistallo. Ci sta sopra ancora adesso, diciamo la verità».
È giusto che sia così osannata?
«Arrivi a un punto della carriera nel quale sei inattaccabile. Lei lo è a prescindere: rappresenta lo sport nazionale al femminile e la longevità agonistica».
A Tokyo faceva clamore ogni giorno, anche senza gareggiare.
«Federica non ha bisogno di mettersi nuda per richiamare attenzione... Comunque, meglio lei che una tik-toker. Genera un "effetto dolby": a parità di prestazione batte per ritorni un Paltrinieri che ha già vinto più di me e di lei e che in Giappone s' è preso due medaglie dopo la mononucleosi».
elisabetta gregoraci massimiliano rosolino foto di bacco (1)
Ce la vede come moglie e mamma?
«Sì e le auguro ogni bene. Tuttavia non sono sicuro che abbia smesso. Intanto gareggerà a novembre, poi arriveranno gli Europei in casa e una medaglia la prenderebbe ancora: attendo sviluppi...».
Rosolino ha vinto tanto: ma le sarebbe piaciuto essere un dominatore come Phelps, Thorpe o Spitz?
«In carriera ho vinto 60 medaglie, di che cosa dovrei lamentarmi? Più di così la carretta non andava, anche se i miei limiti sono stati le mie virtù: non ero forte a gambe, compensavo a braccia. Non ero tecnicamente eccelso, ma ci provavo più di tutti».
Paltrinieri è l'evoluzione di Rosolino?
«Ci sta. Greg ha continuità, è ambizioso. Forse nel mezzofondo ero più forte io, però lui è serio, solido di testa e ama fare fatica: mi piace».
Rosolino ha vinto «Pechino Express», ma nell'«Isola dei Famosi» di luglio s' è beccato le critiche di Ilary Blasi.Come la mettiamo?
alessandro circiello massimiliano rosolino foto di bacco
«A metà reality faticavo, un po' come quando nuotavo i 1.500. A Ilary ho chiesto di affrontare subito la questione. Ma con leggerezza».
È stato fidanzato con Roberta Capua, ex Miss Italia, però la compagna della vita, Natalia Titova, l'ha trovata a «Ballando con le stelle».
«Nel 2006 ero single. Dopo un'ottima stagione mi chiamarono per il programma. Chiesi di ballare con Natalia, mi risposero che forse non era possibile. In realtà credo avessero già architettato tutto...».
Ha funzionato, si direbbe.
«Lei era la maestra severa ma comprensiva: sapeva che in quelle giornate nuotavo, andavo in palestra e ballavo pure. Comunque era evidente che tra rumba, salsa e cha-cha-cha un bacio ci sarebbe scappato...».
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La mentalità vincente è un dono o la si costruisce?
«La si costruisce e la si migliora: può diventare un'arma decisiva. Però serve pure la paura: induce a reagire».
Rosolino, un fan della tutela del mare.
«E non solo: sono pure testimonial del Wwf. Prendiamoci cura del pianeta e dell'acqua in particolare: è ovunque ed è tutto quello che abbiamo».
Lei si batte anche per lo sport paralimpico: tra i successi di Tokyo quale l'ha impressionata di più?
«Sono state 69 medaglie esaltanti, con 14 ori splendidi. Ho rivisto la finale dei 50 stile libero di Barlaam: è stato lento in avvio ma s' è costruito un finale da eroe».
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Natalia in un'intervista dichiarò che la vostra relazione è cominciata come una sfida reciproca.
«È vero. I caratteri simili sviano, i poli opposti si attraggono. Tra me e lei ci sono di mezzo culture differenti: io sono vicino a quella anglosassone più che a quelle dell'Est. I russi, poi, sono di coccio».
La madre di Natalia disse: «Max è un bravo ragazzo, ma non fa per te».
«Dopo dodici anni s' è dovuta ricredere. Con il cemento giusto è possibile consolidare perfino i terreni argillosi».
La sua compagna lotta contro un guaio fisico a un ginocchio: ne ha parlato con coraggio. Affrontate il tema?
«Sì, è adesso che Natalia paga le maggiori conseguenze. Il ginocchio le dà problemi, ma da bambina ha rischiato di restare zoppa: la considero fortunata».
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Il doping è sempre una piaga?
«Ci sono dei progressi, ma quanti vengono ancora pizzicati? Non ci si deve dopare perché si rischia un controllo, ma perché non va fatto in ogni caso».
È vero che un nuotatore non deve fumare, bere e abbuffarsi?
«I fumatori li critico senza sconti. Bere? Se dopo una gara si vuole fare uno sgarro, lo si faccia. Il punto è un altro: va preservata la macchina del corpo, perfino Phelps quando si è "sparato" le canne l'ha pagato».
Rosolino teme di invecchiare?
«Lo confesso: da sempre».
marco maddaloni massimiliano rosolino pechino express SURINA E ROSOLINO PRESENTANO LA SERATA