Estratto da www.repubblica.it
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Oggi appare impossibile immaginare Il Gladiatore senza Russell Crowe, ma durante le riprese del film ci fu più di un momento in cui sul set si arrivò a un passo dal disastro.
"Ero sicuro delle mie capacità di protagonista. Quello di cui non ero sicuro era che fosse il film giusto", ha detto l'attore in un'intervista a Vanity Fair "Al centro di quello che stavamo facendo c'era una grande idea, ma la sceneggiatura era spazzatura. Assoluta spazzatura. E aveva tutte queste strane sequenze, sai. Una di queste riguardava i carri. Ho pensato un paio di volte: 'Forse la cosa sarebbe salire su un aereo e andarmene da qui.'"
RUSSELL CROWE E RIDLEY SCOTT SUL SET DEL GLADIATORE
Le conversazioni che Crowe ha avuto con il regista del film, Ridley Scott, hanno contribuito alla decisione dell'attore di restare. "Vorrei che ogni giovane attore potesse avere qualcosa di simile a un 'Gladiatore' nella sua carriera. Abbiamo fatto quel film nel 1999, e scommetto che da qualche parte nel mondo in questo momento lo stanno trasmettendo in prima serata".
[…] La prima bozza della sceneggiatura era basata sulla storia di Commodo, figlio di Marco Aurelio, ed era ispirata al romanzo di Daniel P. Mannix del 1958, Those About to Die (Quelli che stanno per morire). Il nome del protagonista era Narciso, dal nome del lottatore che, secondo le fonti storiche, ha strangolato l'imperatore Commodo.
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Ma tra i primi cambiamenti chiesti da Russell Crowe ai produttori esecutivi c'è stato il nome del suo personaggio: "Gli ho spiegato che non aveva senso. Faceva pensare al narcisismo, e a nessuno sarebbe interessato nulla di un personaggio che si chiamava così". […]
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